domenica 21 aprile 2024

SCRITTORI STATUNITENSI

 Ho scritto più volte che gli scrittori statunitensi non sono nelle mie corde.

Ho letto moltissimo i russi, i francesi, meno gli inglesi... Pochissimo i sudamericani.
Devo ritrovarci un'anima simile ed evidentemente hanno una mentalità in cui non ritrovo nulla di me, nessuna verità che riguardi la mia esperienza di vita interiore. 
Insopportabile "Il grande Gatsby" e la scrittura di Scott Fitzgerald, disgustoso Philip Roth, noioso Hemingway...
Ma dato che leggo molto e a volte rileggo letture giovanili alle volte mi avventuro a cercare scrittori che non conosco e questa volta ho acquistato un libro di una donna, una scrittrice americana degli USA e più esattamente del Maine.
Cerco sempre di conoscere chi leggo e quindi sono andata ad esplorare il Maine giacché nel libro che sto leggendo si parla dello Stato dove lei è nata.
Ho scoperto che c'è una città che si chiama Portland, come quella dove è stato per un anno a studiare in quarta Liceo un mio nipote: ma quella Portland è nell'Oregon, sul Pacifico, mentre la Portland del Maine affaccia sull'Atlantico, dalla parte opposta.
E già scoprendo questo capisci la differenza di quel mondo geografico rispetto al mio di europea...
La scrittrice si chiama Elizabeth Strout e la protagonista del libro è una scrittrice... Alla faccia di mio marito che mi accusa di autobiografismo nelle mie creazioni...
Il titolo è "Oh William!" e non prometteva niente di buono, temevo superficialità e noia. Invece...
Invece con tono colloquiale, lieve, Strout descrive panorami, ambienti, caratteri e dalla normalità che racconta vengono fuori drammi passati e altro...
Quello che ne traggo io è comunque un confronto fra me lettrice, inevitabilmente, e il mondo che la scrittrice descrive, un mondo che oggi appartiene anche alla società italiana, sempre pronta a scimmiottare quella statunitense: famiglie sfilacciate, altre che se ne creano, figli che si adattano facendo finta che tutto sia normale ma normale non è e chi paga in sofferenza sono proprio i figli.
Quello che di orginale c'è nella storia di questo libro è l'assenza di miseria e rancore, soprattutto per merito della protagonista che, lungi dall'odiare e portare risentimento al marito che l'ha tradita abbondantemente con altre donne, pur non essendo coinvolto affettivametne con nessuna, ha per lui un sentimento protettivo, direi materno e comprensivo, e non solo perché sono genitori di due donne a cui li lega l'affetto, ma perché hanno saputo mantenere un affetto familiare che li unisce in modo in fondo esemplare.
Nella mia esperienza di vita qui in Italia ormai è normale aver visto famiglie divise ma difficilmente che abbiano anche mantenuto rapporti civili ed affettuosi. Forse solo una: la famiglia di miei consuoceri.
Per me è difficile capire come si possa dopo un fallimento coniugale avere rapporti con altri uomini. Questo è dovuto alla mia formazione cattolica che nulla ha a che vedere con la consapevolezza raggiunta che non c'è alcun dio antropomorfo, ma è una forma mentis sessuofoba che mi fa rifiutare il rapporto sessuale se non è unito ad un sentimento di amore duraturo, ad un progetto di vita serio ed impegnativo.
Ma questa è una mia caratteristica personalissima, perché constato che non tutte le donne che conosco e che hanno ricevuta uguale educazione sono come me...
Dunque è per questa mia forma mentis che non riesco a capire la protagonista del libro, che ho quasi finito di leggere, che se ne va di casa delusa dai troppi tradimenti del marito ma si rifà avendo rapporti sessuali superficiali con uomini. Non capisco cosa si risolve così... Lo trovo un degrado, proprio per il gran valore che attribuisco alla mia intimità di donna.
Ma poi arriva un uomo che ama e che sposa e di cui rimarrà tristemente vedova.
Quante vite si vivono così? Io ne concepisco solo una...
Ma posso accettare un secondo marito, non le avventure intermedie fra due mariti. Per i motivi per me svilenti la femminilità dignitosa che ho illustrato.
E' giusto cercare di continuare a vivere se il progetto nel quale ci si è impegnati è fallito non per colpa nostra.
Un altro aspetto che risalta in questo racconto, e che non riguarda soltanto la società USA, è il non dirsi mai la verità nelle famiglie. Questo ho sempre pensato che è alienante. Se non c'è sincerità nei rapporti umani non esiste rapporto.
Che rapporto hai con un familaire di cui non sai cose importanti, fondamentali? Hai relazione con uno sconosciuto che è tuo fratello, tuo padre o quello che vuoi sulla carta, ma non con la persona che egli è.
E' quello che si verifica fra William e sua madre, perché lei non si è mai svelata con lui, lasciandogli l'amaro smarrimento di aver avuto per madre una sconosciuta, dato che è morta e non potrà mai più stabilire con lei un vero rapporto madre-figlio.

sabato 20 aprile 2024

GOOGLE CONTINUA AD ESSERE INCOMPRENSIBILE

 NONOSTANTE SIA ADDIVENUTA A QUANTO NUMEROSI MESSAGGI DI GOOGLE WORKSPACE CHIEDEVANO, INSERENDO QUALE SISTEMA DI PAGAMENTO PAYPAL SU CARTA PREPAGATA, E NONOSTANTE ABBIA ACCETTATO L'ULTIMO ADDEBITO DI OLTRE USD 28, CONTINUANO AD ARRIVARMI MESSAGGI INCOMPRENSIBILI A CUI NON SI PUO' RISPONDERE, RIMANE DUNQUE UNA COMUNICAZIONE ASSOLUTAMETNE UNILATERALE.

COSA VUOLE GOOGLE WORKSPACE OLTRE AD ESSERE PAGATO?
NON SI SA.
PAY PAL E' UN SISTEMA USATO IN GRAN PARTE DEL MONDO CREDO.
LA CARTA PREPAGATA HA DENTRO SEMPRE DEL DENARO QUINDI DOVE SONO I RISCHI PER GOOGLE?
NON SI SA.
LA PRETESA DI VOLERE IL MIO IBAN PER ACCEDERE AD UN CONTO CORRENTE IN CUI STANNO TANTI MIEI SOLDI E' FOLLIA PURA: NON METTO IL MIO IBAN E I 3 NUMERI DEL CODICE DI CONTROLLO SU UN SITO COME QUELLO CHE METTE A DISPOSIZIONE GOOGLE PER GLI AMMINISTRATORI DI BLOGGER.
ACCEDERE ALLA CONSOLLE DI AMMINISTRAZIONE E' UN ENIGMA DI NON FACILE SOLUZIONE.
UN SISTEMA ME LO HA INSEGNATO L'OTTIMO FABRIZIO CASTELLI CHE HA LAVORATO E FORSE LAVORA ANCORA PER GOOGLE: ENTRARVI IN NAVIGAZIONE IN INCOGNITO.
E GIA' QUESTO NON SI SPIEGA.
PERCHE' SE PROVO AD ENTRARE PER LA VIA NORMALE MI FA ENTRARE IN UN CIRCOLO VIZIOSO IN CUI MI CHIEDE LA PASSWORD DELL'ACCOUNT GOOGLE PER RICONOSCERMI, MA POI NON MI DA LA POSSIBILITA' DI INSERIRE LA PASSWORD DI AMMINISTRATORE E MI RICHIEDE LA PASSWORD DELL'ACCOUNT GOOGLE, CHE POI E' LA STESSA DELLA MIA POSTA GMAIL....

PER QUESTA RAGIONE NON TROVO PIU' AFFIDABILE GOOGLE WORKSPACE DOPO 13 ANNI CHE ESISTE QUESTO BLOG.
HO GIA' SPIEGATO IN UN POST PRECEDENTE I PASSAGGI CHE HA FATTO IN QUESTI ANNI LA GESTIONE DI BLOGGER SENZA CHE CI FOSSERO PROBLEMI: I PRIMI ANNI BASTAVA PAGARE E ARRIVAVA ANCHE UNA RICEVUTA DEL PAGAMENTO.
E non trovando più affidabile chi gestisce questa piattaforma non posso continuare a publicare il Romanzo a puntate La Sig.ra Anteri e altre mille vite, giacché non posso garantirne la continuazione visto l'ultimo messaggio che mi è arrivato da Google Workspace dopo che nel penultimo sembrava tutto a posto:
Google Workspace

È stato programmato l'annullamento del tuo abbonamento a Google Workspace Business Starter

Un saluto da Google,

Sembra che il tuo abbonamento a Google Workspace Business Starter sia stato sospeso il giorno 4 aprile 2024.

Per non perderlo, completa i passaggi indicati di seguito. In caso contrario, Google annullerà l'abbonamento il giorno 3 giugno 2024 o in una data successiva.

Attivare l'abbonamento

  1. Accedi alla Console di amministrazione Google prima del giorno 3 giugno 2024.
  2. Vai alla pagina Fatturazione > Abbonamenti e segui i passaggi per l'attivazione.
  3. Entro le 48 ore successive, Google ti invierà un'email per informarti che il tuo abbonamento non sarà più eliminato.

lunedì 8 aprile 2024

Deportazione

 Deportazione

Non si dimentica la Terra di Caino.
Il tempo frana nei vagoni rappresi
nel fitto silenzio di anime rivolte
ad un Dio lontano.
Viaggio di sola andata.
La Terra finisce là....
Oltre Auschwitz il nulla...
Si contrae il tempo con lo spazio
in un unico attimo:il presente...
Sui binari segnati dal Male s'inseguono
barbagli di luce e lunghissime ombre.
Caronte attende.
Traghetta i giusti nel fango dell'insana follia.
Corpi denudati,defraudati,
disumanizzati,numerati,marchiati.
Avanzano folle senza Età,
senza Nome,senza Voce,
senza più Speranza.
Affondano gli zoccoli all'Ignoto.
Fievoli note di un violino errante si perdono
nell'aria sommessa e fumante di ceneri
o nelle fosse dove pietisce solo il cielo
e si flette.
Silenzio nel campo della Morte
Silenzio nei corpi lacerati
Silenzio nel grembo delle madri
Silenzio negli occhi dei bambini.

Nadia Vinci
Cenni biografici: Nadia Vinci, Maestra di Scuola Primaria, artista dalla poliedrica creatività, è Poetessa faconda e feconda.


giovedì 4 aprile 2024

Primo Levi

 Di Primo Levi so tutto: la sua vita, quello che ha scritto, la sua morte...



L'ho già scritto da qualche parte: la sua morte mi ha colpito e mi sono sentita tradita da lui che tanto ha scritto e scrivendo pensavo avesse vinto su quei mostri, così invece ho provato il dolore di una sconfitta sua e mia che non sono ebrea ma è come se lo fossi, perché sto dalla loro parte, la parte dei perseguitati senza ragione se non la malvagità umana che cerca sempre qualcuno da piegare usando la menzogna per giustificare il proprio immondo agire.



E ho letto molto sui suoi libri ma non me la sento di entrare nel racconto della vita nel lager... Mi fa troppo male. Evito anche i film. E' la sconfitta del genere umano e non voglio ricordarmene soffrendo. Lo so che esiste quell'umanità e il nazismo ne è stata la faccia estrema. Ma il male è dentro la specie umana e si esprime in tanti modi, cercando scuse per estrinsecarsi.



A 77 anni per la prima volta leggo un libro suo: "Il Sistema Periodico" ed è un libro bellissimo che, legando agli Elementi della Tavola Periodica fatti anche della sua esistenza, da pure cenni di "quella" parte della sua vita che gli è stata rubata lasciandogli una ferita indelebile, quindi un danno fatale. Ed è questo che mi fa male: che gli sia stato fatale.. 



Di questo bel libro una parte mi ha colpito ed è la parte che si riallaccia alla sua tragica esperienza ad AuschwitzLa vita ci sorprende con i suoi effetti speciali, così è avvenuto che, nel suo lavoro di Dirigente di una Ditta di Vernici, Primo si è trovato a gestire un contenzioso con un fornitore tedesco di una resina che la Ditta usava per produrre un certo tipo di vernice. Le lettere di spiegazione e di tentata giustificazione dei difetti presentati da tale resina da parte della Ditta tedesca erano firmate da un certo Müller. Un errore ripetuto nella scrittura di una parola in tali lettere smosse nelle mente di Primo un'ansiosa sensazione.
Conosco quella sensazione... Avverti qualcosa che non è palese se non a te. E' un'intuizione che ti inquieta perché sai nel profondo che non ti sbagli, anche se fatti corposi e concreti per pensare che così sia non ne hai.
Nel caso di Primo non si sbagliava: quel Müller era il Müller che nel lager di Auschwitz dirigeva il Laboratorio di Chimica dove il deportato Primo Levi era stato messo a lavorare per i fini del Reich. 
E qui c'è tutto Primo Levi, quello che di lui ritrovo in me stessa, come tante volte ho scritto dell'incontro fra anime diverse, distanti nel tempo e nello spazio eppure uguali nel sentire, nei sentimenti, nelle reazioni ai fatti della vita: l'incontro del lettore con lo scrittore, due anime che si incontrano a distanza di tempo e di spazio.
Non mi è certo accaduto con tutti, ad esempio assolutamente non mi è accaduto con Philip Roth, di cui parlerò più avanti, dato che nel libro c'è in appendice la riproduzione di un'intervista che Roth fece a Primo Levi: da scrittore a scrittore e da ebreo ad ebreo. E in quel dialogo ritrovo tutto quello che di differente esiste fra questi due esseri umani che mi fa amare l'uno quanto repellere l'altro.
Tornando a Primo egli scrive: "L'incontro che io aspettavo, con tanta intensità da sognarlo (in tedesco) di notte, era un incontro con uno di quelli laggiù, che avevano disposto di noi, che non ci avevano guardati negli occhi, come se noi non avessimo avuto occhi." 
Capisco la voglia di confronto con chi ti ha fatto del male, senza motivo, nel suo caso un male estremo.
Non ho incontrato quel male, per mia fortuna, ma il male insensato fatto solo per il gusto di farlo, nella totale consapevolezza di essere nella menzogna ma proprio per questo provandoci più gusto, fingendo fino alla follia che quello che si vuole dimostrare sia vero, nella totale e consapevole manipolazione della realtà, non volendo riconoscerti ciò che tu sei negando la realtà tangibile, costruendone un'altra visibilmente non possibile, non vera, quello si, l'ho incontrato e data la mia giovane età è stata una scoperta traumatizzante. Sono uscita da quel trauma dicendomi: "Se questo sta accadendo, se c'è gente così, capace di questo, debbo solo accettare che esiste e tenerne conto per il futuro."
Primo ha dovuto superare ben altre prove che il semplice cambiare di casa come feci io per allontanarmi da un ambiente non recuperabile se non ricorrendo a vie legali, nelle quali non volli inoltrarmi per non avere nulla a che vedere con tale melma umana. 
Ma Primo ha voluto confrontarsi con la melma ed ha scritto a Müller inviandogli però quello che rappresenta sé stesso e per Müller uno specchio in cui specchiarsi, lui e la sua specie: una copia di "Se questo è un uomo" nell'edizione tedesca.
La reazione è stata in parte prevedibile ed in parte no.
Una pletora di tentativi di giustificazione del suo agire: prevedile.
Una richiesta di perdono non prevedibile che Levi così riporta: "Percepiva nel mio libro un superamento del Giudaismo, un compimento del precetto cristiano di amare i propri nemici ed una testimonianza di fede nell'Uomo, e concludeva insistendo sulla necessità di un incontro,..."
Incontro di cui Primo sentiva il ribrezzo insieme al pudore e ritegno suoi, e da cui lo salvò la morte improvvisa dell'ex-nazista, anche lui Chimico, che ora, davanti al conto che la Storia gli presentava, era entrato in crisi.
Ma a me ha colpito la bontà di Primo Levi, il suo aver cercato il confronto per gettare in faccia ad uno dei rappresentanti di quella infamia l'ingiustizia del loro agire, per poi però riconoscergli in fondo una dimensione di umanità fino a non rifiutargli drasticamente l'incontro fisico richiestogli.
Mentre il nazista osa dirgli che "Percepiva nel mio libro un superamento del Giudaismo, un compimento del precetto cristiano di amare i propri nemici"!
Ebbene, io nasco cattolica, sono stata educata in ambiente cattolicissimo: iscritta all'Azione Cattolica fin dall'età di 11 anni frequentandola assiduamente fino ai miei 18 anni; mia madre era cattolica credente in tutti i precetti della Chiesa Cattolica e mi ripeteva come un mantra "La miglior vendetta è il perdono". Ma non ho mai accettato il mantra di mia madre e ancor di meno lo accetto ora che ho 77 anni ed ho attraversato la vita.
Trovo nelle parole del nazista Müller il suo pregiudizio sugli ebrei: superamento del Giudaismo!
E' evidente che egli attribuisce alla religione ebraica, o solo alla mentalità ebraica per i laici, una connotazione negativa in confronto al cattolicesimo che discende dalla predicazione dell'ebreo Cristo, il quale prescrive di perdonare, mentre il Dio della Bibbia giudica e punisce. 
"superamento del Giudaismo!" E perché mai?! Non so come Levi non abbia sentito l'offesa nelle parole di questo vigliacco sconfitto nella sua aberrante ideologia dai russi e dagli americani!
Egli, ebreo, è molto più "buono" di me educata nel cattolicesimo ed oggi serenamente atea.
Altro gli avrei risposto al posto di Levi a Müller!!!

Ed eccomi all'appendice, all'intervista che lo scrittore americano Philip Roth fa a Levi.
Di Roth comperai un libro dopo che, morto, ne scrissero che se fosse vissuto ancora sarebbe stato sicuramente designato per il Premio Nobel per la Letteratura.
Fra vari titoli decisi di iniziare da "Il teatro di Sabbath": e lì ho finito. Nulla c'è nella scrittura di costui che mi attragga e che io condivida. Non mi stupisco delle lodi di chi pensava che meritasse il Premio Nobel per la Letteratura giacché una che il Nobel l'ha preso, Doris Lessing, ha fatto per me la stessa fine: un libro "Il Diario di Jane Somers" e basta mai più!
Non mi stupisco dunque delle domande di un uomo come Roth per il quale il sesso, anche depravato, è argomento del suo raccontare la vita, che chiede a Primo di Giulia, la compagna di lavoro per la quale egli ha provato un timido sentimento mai a lei svelato e che poi sarà una cara amica di famiglia per il resto della vita. 
Come capisco invece l'animo di Primo e come mi piace, lo amo, lo comprendo, tanto quanto Roth mostra di non poterlo proprio comprendere dalle domande che gli pone e non può nemmeno capire le risposte educate che Primo Levi gli da.
E all'ultima domanda che Roth gli pone, quella sugli scrittori che hanno fatto i Dirigenti in fabbriche di vernici, Levi gli ricorda quello che io avevo in mente e che Roth non ha citato dimostrando una lacuna: Italo Svevo.
E all'esempio di Anderson che abbandonò il lavoro per poter scrivere Primo Levi oppone il suo pensiero che è anche il mio: "..no, a me non sarebbe mai venuto in mente di abbandonare la famiglia e la fabbrica per mettermi a fare lo scrittore a tempo pieno come ha fatto lui; avrei avuto paura del salto nel buio, ed oltre a tutto avrei perso il diritto alla pensione".



martedì 26 marzo 2024

La Sig.ra Anteri e altre mille vite - Romanzo - Cap. XII

 La Sig.ra Anteri e altre mille vite

Capitolo XII

Regina era molto aperta e sincera nel parlare del suo matrimonio fallito e Giulia la capiva perché sentiva la sua sofferenza. La sua non era stata una decisione avventata ma frutto finale di una lunga insoddisfazione protrattasi negli anni.
Anche Luigi si aprì un giorno con Giulia e suo marito. Ancora sperava che lei si ravvedesse ed era disposto a riprendere il suo rapporto con la moglie anche se ormai aveva una relazione con Rosario, non ancora convivente con lei.
"Questa donna io non sono mai riuscito a farla parlare." Disse. E Giulia capì perché lei non ammetteva la chiusura ed il silenzio con le persone che amava.
I primi tempi suo marito si chiudeva in un'altra stanza se c'era uno screzio di qualsiasi natura, ma per lei era insopportabile. Dunque andava di là, spalancava la porta e gli gridava di dire quello che non gli andava bene. Ne seguiva una discussione ma poi tutto si chiariva e tornavano a far la pace nel modo migliore in cui due che si amano sanno farla.
Per questo capiva quello che Luigi diceva con rimpianto.
Ma scoprì lati caratteriali aridi e quasi di sottile sadismo in Regina.
Stava Giulia vivendo un momento di vero smarrimento e dolore perché il suo figlio minore dopo la laurea non riusciva a trovare una sistemazione lavorativa nonostante la versatilità, l'umiltà all'adattamento, la grande buona volontà. Per un anno aveva inviato domande ovunque. Era andato a fare colloqui nel nord del Paese, nel Centro e nel Sud, sobbarcandosi di viaggi estenuanti tutto in un giorno per non far spendere soldi di albergo ai suoi genitori, non avendo egli un reddito. Un muro impenetrabile respingeva ogni sforzo di buona volontà.
Dapprima sua figlia pensò che esistevano borse che lo Stato pagava per degli stage e serviva  solo una Ditta, una Società che ne facesse richiesta, così suo fratello avrebbe potuto crearsi un curriculum post-laurea, guadagnando poco, ma per un inizio... Chiese al suo fidanzato se era possibile nella Società di famiglia. Ma Gigi disse un secco no, cosa che la giovane incassò male dato che alla Ditta di Luigi questa borsa in Economia non costava nulla, essendo una legge che lo Stato aveva fatto per l'avvio nel mondo del lavoro dei neolaureati.
Il suo futuro suocero avrebbe avuto uno stagista che lavorava presso la sua Ditta senza sborsare un soldo e guadagnando una persona corretta e onesta, oltre che preparata.
Regina rilevò con Giulia che "Questo era Gigi". Ora si rendeva conto della sua durezza di cuore. Lei ormai era fuori dagli affari del marito da cui si stava separando.
Ma capitò che fra i numerosi colloqui su e giù per il Paese che il giovane figlio di Giulia aveva sostenuto una Ditta aveva offerto un breve stage di tre mesi a Milano. Era uno stage che avrebbe potuto essere finalizzato ad una assunzione. Subito Giulia cercò una sistemazione abitativa non troppo dispendiosa in quella città a loro così lontana. Le venne in mente che i suoi consuoceri avevano un appartamento a Milano che usavano come foresteria quando per affari della loro società dovevano recarsi in quella città, dove peraltro avevano anche una filiale.
Chiese dunque a Regina se, pagando le spese naturalmente, suo figlio poteva occupare una stanza di quell'appartamento per i tre mesi necessari per fare questo stage. La risposta fu la seguente: "In questo periodo ci abita provvisoriamente il fratello di Gigi."
Giulia: "Ci conosciamo, lui è solo, e un giovane come mio figlio non gli darebbe alcun fastidio. Pagherebbe tutte le spese dei consumi naturalmente!" 
Regina: "Ma nei fine settimana capita a Milano anche Gigi con la donna con cui ora ha una relazione e dormono lì." Concluse quella senza lasciarle alcuna speranza di interessarsi alla cosa. Poi, con lo stesso tono di voce lieve e superficiale, disse: "Se vuoi chiedo alla mia amica Marisa che è di Milano se ti trova una sistemazione, lei conosce tante Agenzie Immobiliari e..."
"Grazie, - troncò educatamente quella deludente conversazione Giulia Anteri - ma alle Agenzie di Milano posso telefonare anch'io da qui."
Regina non dette segno di aver capito in nulla il dolore di Giulia. Suo figlio perse quella tenue possibilità di lavoro non potendo lei affrontare la spesa di un affitto per quei tre mesi.
Un anno dopo, suo figlio aveva trovato un lavoro nella loro città con un contratto a termine, seppe che in quell'appartamento di Milano occupava una stanza un'amica della figlia di Regina che, perso il lavoro nella loro città, ne aveva trovato uno a Milano e le avevano fatto il favore che a suo figlio era stato negato per soli tre mesi.
"Una presenza femminile non è imbarazzante per il fratello di Gigi? E' sicuramente una convivenza più limitante per lui rispetto ad un giovane uomo come tuo fratello." Chiese Giulia a sua figlia.
"Se è per questo devi sapere che sere fa abbiamo cenato con Regina e Rosario e lei si è messa a parlarmi del fratello di una sua conoscente che cercava lavoro con una partecipazione piena di comprensione per i suoi problemi.. Ero sbalordita, non ho detto niente naturalmente, ma il mio viso deve aver fatto trapelare qualcosa perché si è interrotta di colpo."
"Incommentabile." Disse Giulia, dispiacendosi per sua figlia perché era toccata per prima da quell'indifferenza quasi offensiva.
Essendoci degli affetti di mezzo, il fidanzato poi marito di sua figlia, queste persone non furono depennate dalla sua esistenza, ma Giulia, dopo il fatto dell'indifferenza di fronte ai suoi problemi e alla punta di sadismo dimostrata per quei risvolti, non sentì più per quelle persone i sentimenti di affetto di prima.
Aveva invitato nella sua villetta Regina anche insieme a suoi amici come quella Marisa e il compagno di lei, un critico d'arte che girava guardando con interesse alcuni quadri e stampe antiche regalate a suo marito da amici e studenti.. Pensava ci fosse amicizia fra loro oltre il legame parentale... Ma non era così.

domenica 24 marzo 2024

La Sig.ra Anteri e altre mille vite - Romanzo - Cap. XI

 La Sig.ra Anteri e altre mille vite

Capitolo XI


La giornalista non rispose mai.

Ma a Giulia Anteri questo non interessava, l'importante è che di certo aveva letto la sua lettera e quella intrigante era stata scoperta per ciò che veramente era da chi l'aveva lodata senza sapere.

Ma quante persone finiscono sulle copertine di settimanali e vantate su articoli di giornali senza merito alcuno, anzi con demeriti tenuti ben nascosti? Giulia aveva conosciuto nel corso della sua vita molte persone  di fama per ragioni diverse ed aveva così constatato quanta falsità appaia sui mezzi di comunicazione.

Nel caso della Salieri, pur non essendo una bellezza, aveva usato la sua giovinezza per soddisfare le voglie di vecchi bavosi come il suo protettore e uno dei Commissari, che avevano cinicamente venduto il concorso di Federica sperando di avere chissà quali finanziamenti grazie a questo mercato, Giulia se lo ritrovò davanti un giorno in un bar dove stava prendendo un caffè. Si girò e l'essere schifoso era al banco alla sua destra. Per un attimo pensò di approfittare di quell'inusitata occasione per sputargli in faccia. Che avrebbe mai potuto farle? Avrebbe poi potuto giustificare il gesto prendendolo per i fondelli con un: "Ho avuto un colpo di tosse!" Ma le mancò lo spirito e se ne rimproverò. Era stata un'occasione d'oro!

Sua figlia stette male. Ebbe la febbre e, incinta di cinque mesi, rischiò di perdere il bambino. Fu l'unica volta nella sua vita che pensò veramente di uccidere un essere umano: quel Commissario a cui aveva mancato l'occasione di sputare in faccia, perché lui era il Presidente di Commissione quindi l'autore di quel delitto.

Quanta gente ignobile aveva incontrato nella sua vita e a poco a poco la sua natura iniziale di disposizione totale verso il prossimo si era ridotta quasi a zero nel presente.
Ora che in tarda età non doveva vedere altro per rendersi conto della realtà, sapeva che l'umanità in generale merita il peggio, perché usa la sua intelligenza per nuocere agli altri. Di certo non merita pietà.
Ci sono eccezioni, ma Giulia ne aveva incontrate poche e queste non riscattavano la certezza che la specie umana era quanto di peggio vivesse sul pianeta.

Limitava ormai la sua capacità di comprensione solo alle persone che erano entrate nella sua sfera familiare.
Una di queste era un suo consuocero: un uomo intelligente, elegante, di successo.
Lo conobbe con l'intera famiglia del fidanzato di sua figlia. Pur essendo un ingegnere che aveva saputo costruire una fortuna miliardaria con il suo ingegno ed il suo lavoro egli si interessava di musica e letteratura. La sua conversazione era interessante ed elegante, parlava in perfetto italiano senza alcuna inflessione dialettale. 
Ma le cose con sua moglie non andavano bene. Lei era palesemente infelice.
Giulia apprese che erano in crisi e che non era la prima volta. Ma quella che venne poco dopo che lei li ebbe conosciuti fu quella defintiva.
A Giulia dispiacque molto la loro separazione: vederli insieme era un piacere, belli, eleganti, colti, ricchi grazie al loro lavoro... Ma qualcosa nel loro matrimonio non aveva funzionato e l'addebito sembrava essere tutto a carico di lui: Luigi, detto Gigi. 
Regina gli rimproverava indifferenza, mancanza di comprensione, egoismo ed infine tradimento. L'unica cosa positiva è che Luigi glielo aveva rivelato, non l'aveva ingannata fingendo.
Lui aveva reagito alle frizioni caratteriali e a qualche difficoltà nei rapporti intimi pubblicizzando il suo tradimento quasi come una rivendicazione della sua mascolinità che, se non funzionava bene con lei, non dipendeva da lui...
Gigi cercò di opporsi in ogni modo alla separazione sperando fino all'ultimo in un ripensamento di lei. Segno che a sua moglie teneva e molto.
Ma Regina fu irremovibile, ormai aveva conosciuto un uomo che era esattamente l'opposto di Gigi e nel conoscerlo Giula Anteri si chiese come potesse Regina averlo scelto. 
Era l'opposto del suo consuocero: un uomo modesto, dall'aspetto ordinario, che cercava di mostrarsi all'altezza di Regina dicendo anche cose sagge, ma sempre intrise di ovvietà... Dalle sue origini socialmente modeste e da un lavoro artigianale appreso dal padre si era già sollevato un poco sulla scala sociale sposando una donna di esperienza che, forse grazie anche a qualche relazione sentimentale con uomini potenti all'interno di un Ente del parastato, aveva raggiunto una posizione importante rimanendo nubile. Lei lo aveva fatto entrare come impiegato e si erano sposati nonostante i quasi dieci anni di differenza. Ma la donna in fondo si vergognava di quel marito che certo non era all'altezza degli uomini a cui era abituata ma che non l'avevano sposata, forse perché una famiglia già l'avevano. Lo riprendeva spesso quando lui, tentando di essere all'altezza di lei, parlava dicendo però cose che la mettevano in imbarazzo, perché svelavano la semplicità culturale dell'uomo. Dopo molte umiliazioni lui aveva deciso per la separazione e poi per il divorzio.
Ma la voglia di ascesa sociale non l'aveva mai abbandonato, come accade a tante persone di modesta cultura e modesto intelletto che, non riuscendo con i propri mezzi intellettivi a sollevarsi ad un livello più alto dove aspirano ad arrivare, usano altri esseri umani come scala. Hanno per questo uno spirito gregario, servile verso la persona che serve loro da scala: così era Rosario verso Regina ed evidentemente questo a lei bastava.
Giula Anteri perdonava a Luigi il suo egoismo indubbio, la sua mancanza di sensibilità verso i problemi altrui, che dimostrava nel non concedere alcun aiuto qualora gli venisse richiesto, anche se a lui non costava nulla in fatto di denaro.
Ma via via scoprì che anche la sua ex moglie, che parlando con Giulia denunciava continuamente l'insensibilità di Gigi, aveva però la stesse caratteristiche caratteriali. 

martedì 5 marzo 2024

Se Google è incomunicabile Facebook è un caos

 Oggi, di botto, avevo appena scritto un commento sotto un post della trasmissione di RAI 2 "ORE 14", CHE IL MIO PROFILO FACEBOOK è STATO CHIUSO.

Non mi era mai accaduto prima, quindi ho pensato ad un momentaneo problema informatico. Ma dopo innumerevoli tentativi di rientrare con la mia password che non accettava più e altrettanti innumerevoli tentativi di cambiarla, che venivano rifiutati nonostante mi inviassero i codici di accesso per farlo, ho capito che l'avevano disattivato.

Ho pensato ad un hacheraggio, giacché di recente sulla mia pagina era apparsa un'orrenda immagine pornografica che avevo eliminato cercando subito il modo non facile, dato che non mi era mai accaduto, per poi scoprire che era un mio amico facebook, nonché parente, che era stato hacherato e tale immagine era arrivata anche ad altri suoi amici facebook come se il mittente fosse lui. Il poveretto è stato costretto a chiudere il suo profilo Facebook. La vittima non ha avuto altra difesa che autoeliminarsi.

Dunque Facebook consente queste cose. Non è in grado di difendere i suoi iscritti. Però chiude il mio profilo senza ragione apparente.

   
 
Ciao Rita,
Di recente è stato effettuato l'accesso al tuo account Facebook con un codice
di conferma e l'indirizzo e-mail rita.coltellese@gmail.com Martedì 5 marzo 2024 alle ore 16:53 

Se sei stata tu, puoi tranquillamente ignorare questa e-mail.
Se non sei stata tu, proteggi il tuo account.
Grazie,
il team di Facebook preposto alla sicurezza
Questo il messaggio che mi ha inviato Facebook
dopo il mio tentativo di entrare nel mio profilo
senza successo.

security@facebookmail.com

17:25 (1 ora fa)
me
 
Abbiamo ricevuto una richiesta di reimpostazione della tua password di Facebook.
   
 

Ciao Rita,
Abbiamo ricevuto una richiesta di reimpostazione della tua password di Facebook.
Inserisci il seguente codice per la reimpostazione della password:

29726264
In alternativa, puoi cambiare direttamente la tua password.
 
Questo invece uno dei codici che mi hanno inviato 
per reimpostare la password per poi ogni volta 
impedirmelo dicendo che c'era un errore tecnico.
ATTUALMENTE DUNQUE NON POSSO PIU'
accedere al mio profilo Facebook.
Vale la pena informare chi mi legge che avevo
appena commentato nella pagina di "ORE 14"
sul fatto che la Chiesa Cattolica afferma che 
il diavolo esiste e che sono cose da Medioevo 
visto anche ciò che di orribile è accaduto 
di recente in Sicilia.
Forse qualcuno che nella stessa pagina ha
scritto che il diavolo esiste e ha ragione il 
prete che l'ha detto ha segnalato il mio
blasfemo commento?
FACEBOOK FA PASSARE IMMAGINI
PORNOGRAFICHE MA CHIUDE I PROFILI
DI CHI AFFERMA CHE IL DIAVOLO 
NON ESISTE?

Google è riuscita finalmente a prendersi USD 28,98 PER L'ABBONAMENTO 2024

Dopo inenarrabili sforzi, anche di mio marito, per capire COSA vuole Google Workspace per prendersi in automatico i soldi dell'abbonamento annuale dello spazio virtuale dove dal 2011 amministro questo blog, PARE CHE CI SIANO RIUSCITI:
Google Workspace

Il tuo abbonamento a Google Workspace Business Starter è stato attivato

Un saluto da Google,

Grazie di aver completato i passaggi per attivare l'abbonamento a Google Workspace Business Starter. Puoi continuare a utilizzare i servizi disponibili. Se vuoi avere dei servizi aggiuntivi, puoi consultare il confronto tra le versioni di Google Workspace o visitare la pagina Aggiungi altri servizi nella Console di amministrazione Google.

Per evitare l'interruzione dei servizi, completa i seguenti passaggi per tenere aggiornati i tuoi dati di fatturazione.

Aggiornare i dati di fatturazione

  1. Accedi alla Console di amministrazione Google.
  2. Vai a Fatturazione > Account pagamenti > Visualizza metodi di pagamento.
  3. Controlla il metodo di pagamento principale e, se necessario, aggiornalo. Per saperne di più sull'aggiornamento del metodo di pagamento, vai a Risolvere i problemi relativi a pagamento e fatturazione.
NON COMPRENDIAMO ANCORA COSA VOGLIANO DIRE CON "Aggiornare i dati di fatturazione"!
A 63 anni, 2 anni prima di andare in pensione, ho dovuto imparare a gestire 3 programmi diversi di computer perché mi hanno costretta a cambiare sede di servizio: non li avevo mai usati perché nella struttura dove avevo prestato servizio fino a quel momento usavo altri software.
Ne ho imparato da sola l'uso giacché il Corso che mi era stato promesso in cambio del mio assenso non c'era... 
Però poter entrare nella Console Administration di questo Blog è diventato arduo non solo per me, ma anche per un Fisico del CNR che 50 anni fa costruiva l'hardware di un PC e ne scriveva il software per programmarlo.
Consiglio a Google Workspace di CAMBIARE IL SISTEMA SIA DI INGRESSO ALLA CONSOLE SIA DI PAGAMENTO perché non è umano ma per robot stupidi.
Se Software Manager, che hanno lavorato per il sistema Google, mi suggeriscono di creare una navigazione in incognito per 
poter accedere alla Console di Amministrazione dovreste rendervi conto che c'è qualcosa che NON VA nel vostro sistema.
Snellire, snellire!




 

mercoledì 28 febbraio 2024

Google Workspace continua a mandare messaggi: parla da solo

Ai primi di marzo non potrò più accedere al mio blog, continua a scrivermi Google Workspace, perché esso non riesce a prendersi circa USD 26,... dalla Carta VISA prepagata né direttamente né tramite sistema Pay Pal, doverosamente aggiunto, visto che mi chiedeva un sistema di pagamento in più, rispetto a quello in uso dal 2011!

Da quando Google Workspace è subentrato ad altri rami di Google che gestivano il Blog la richiesta è stata di avere il mio IBAN per accedere direttamente al mio c/c.

Per pochi USD, più o meno equivalenti agli euro, secondo questi folli dovrei dare loro nel web le credenziali di accesso al mio c/c inserendole nella Console Administration.

Sono pazzi.

mercoledì 21 febbraio 2024

MESSAGGIO PER GOOGLE WORKSPACE

NELL'IMPOSSIBILITA' DI COMUNICARE CON CHI PURTROPPO GESTISCE BLOGGER DA CIRCA 3 ANNI, WORKSPACE, MENTRE PER 10 ANNI L'HANNO GESTITO ALTRI RAMI DI GOOGLE, COMUNICO QUI CHE, NONOSTANTE LE LORO DISFUNZIONI INFORMATICHE DOVUTE AD UN SISTEMA RIGIDO E UN PESSIMO SOFTWARE, HO ABILITATO ANCHE IL PAGAMENTO TRAMITE PAY PAL. I SOLDI NELLA CARTA DI CREDITO CI SONO DUNQUE SE NON LI PRELEVANO IL PROBLEMA E' LORO.

QUANTO ALLA FATTURAZIONE, SE L'AMMINISTRATORE DEL BLOG, IN QUESTO CASO RITA COLTELLESE, NON HA PARTITA IVA (IL LORO VAT) POSSONO COMUNQUE EMETTERE RICEVUTA FISCALE TIPO SCONTRINO COME FACEVANO GOOGLE CHECKOUT E Google Wallet.

Comunque il problema sono gli statunitensi, certo non tutti, AMAZON ad esempio non crea problemi, pur essendo statunitense ed operando anche in Italia.

Vale la pena raccontare cosa accaduto pochi giorni fa con un'altra Impresa statunitense: HP.

Abbiamo un abbonamento fornitura cartucce per la nostra stampante HP ENVY 4520. E' molto conveniente: ci spediscono le cartucce per corriere pagando un abbonamento di pochi euro. PRELEVANO I SOLDI DALLA CARTA DI CREDITO PREPAGATA, LA STESSA CHE E' INSERITA NELLA CONSOLE DI AMMINISTRAZIONE DEL BLOG GESTITO DA GOOGLE WORKSPACE.

Sono anni che abbiamo questo abbonamento: HP ci ha bloccato la stampante da remoto dicendo che non poteva prelevare dalla carta da cui ha prelavato fino al mese scorso.

Carta a posto. Soldi dentro sempre. Nessuna variazione, Scadenza 2026 (viene sempre doverosamente rinnovata perché mio marito fa acquisti continui su AMAZON).

A differenza di Google, HP ha numeri telefonici in cui si può parlare con esseri umani e mio marito ha potuto confrontarsi: NON SAPEVANO NEMMENO LORO PERCHE' ALL'IMPROVVISO NON RICONOSCEVANO PIU' LA CARTA DA CUI PRENDEVANO I SOLDI DA ANNI.

Mio marito, su suggerimento telefonico dell’essere umano che lavora per HP, ha dovuto soggiacere ad una procedura farraginosa stabilita dal loro folle software, in cui gli hanno inviato codici su codici di verifica sul suo cellulare, che poi doveva inserire nella procedura, perdendo così tanto tempo prezioso e, alla fine, abbiamo riavuto la situazione precedente di prelievo dei pochi euro mensili di abbonamento in cambio delle cartucce spedite regolarmente, e la stampante bloccata per “inadempienza” si è sbloccata!

Ma INADEMPIENZA non del cliente, bensì loro, del loro software di MERDA!