Bologna, 2 novembre 2011 - E' più forte di ogni consiglio, di ogni promessa fatta per uscire in modo dignitoso da una situazione che dovrebbe farla riflettere. Amanda Knox non riesce a stare ferma, non riesce a uscire dai titoli dei giornali, quando invece il suo compito precipuo sarebbe quello di allontanare i riflettori, attendendo, almeno, la pronuncia della Cassazione prima di fare festa, sempre che si riesca a festeggiare quando ti muore — come ha detto lei — «la migliore amica».
Proprio questa è una fra le bugie che molti non perdonano all’americanina di Seattle, anche se la più grave è quella con la quale accusò dell’omicidio Patrick Lumumba. Amanda è diventata, per tanti, un sex symbol e un sogno proibito. Fortunatamente c’è ancora chi ragiona e, vedendola travestita da gatta pronta a festeggiare Halloween, ha un moto di ribrezzo, e si chiede come faccia a sopportare tutto questo la famiglia di Mez, quella povera ragazza portata via in una folle notte perugina proprio quattro anni fa. Halloween è stata l’ultima festa alla quale Meredith ha partecipato, e mal gliene incolse. Per Amanda, è la prima festa da ragazza libera. Poteva evitarselo. Mamma Edda e babbo Kurt, seppur separati nella vita, potevano consigliarla meglio.
Gli americani amano Halloween a dismisura, è vero; Amanda vi può essere stata trascinata dagli amici che la coccolano dopo i quattro anni passati nelle carceri italiane, a cominciare dal dj che entra ed esce dalla sua vita al ritmo delle telefonate di Sollecito. Avrebbe potuto, magari, nascondersi meglio dietro la maschera e la zucca, essere più riservata; poi, in privato, che faccia ciò che le pare. Non è questione di simpatia o antipatia o di essere innocentisti o colpevolisti. Volenti o nolenti, il personaggio Knox è uno di quelli che sta al limite del bene e del male, a seconda di chi ne parla.
Ma Amanda non dimentichi mai, come ha detto il sottosegretario Mantovano, che lei e Raffaele se fossero stati giudicati in America a quest’ora sarebbero nel braccio della morte di qualche penitenziario di periferia. E quindi è meglio per Amanda percorrere il suo miglio verde tenendo bene in mente che Mez è stata molto meno fortunata di lei.
di Riccardo Jannello
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Condivido molte cose di questo articolo. Ad esempio la considerazione su quanto disse la Knox sulla povera Meredith: che era «la migliore amica»!!
Circostanza smentita con meraviglia dalla madre della fanciulla inglese, visto che le due compagne di alloggio si conoscevano da appena un mese!
Quanto alla festa americanissima di Halloween, la povera Meredith vi aveva partecipato con le sue amiche, dunque quel "mal gliene incolse" non è esatto relativamente alla festa, che è stata il suo ultimo momento lieto prima di morire, aggredita, al suo rientro a casa, ma è su quel rientro che è giusto dire "mal gliene incolse", perché sarebbe stato meglio che non fosse tornata in quella casa che divideva con la Knox.
Condivido il discorso della Cassazione, naturalmente, pensando che, qualora fosse sfavorevole alla Knox, difficilmente gli U.S.A. la restituirebbero alla Giustizia italiana....
Infine non conoscevo il commento del sottosegretario Mantovano ma sono felice che l'abbia detto.
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