Da: Il Giornale.it
La crociata della Bindi, la regina dei benefit
La Bindi fa il pieno di indennità, ma spara su Monti perché vuole imporre tagli agli onorevoli.
Insomma, «una caduta di stile, che perdoniamo anche se in un momento come questo è grave». Certo, dice la Bindi, le indennità di deputati e senatori vanno tagliate, «subito e anche più della media europea», ma la commissione Giovannini è già al lavoro per farlo e nessuno nel Palazzo vuole rallentare o rinviare. Tanto più che sui vitalizi «abbiamo già giocato di anticipo», e che l’indennità parlamentare «non è più indicizzata dal 2001» (al contrario di quella dei magistrati, cui era agganciata fino ad allora), e in questa legislatura è già stata sforbiciata di ben 1500 euro. Dunque quella del governo è una intromissione superflua e pure indebita, che serve solo a contribuire alla campagna di «delegittimazione del Parlamento».
Un grido di dolore dell’unica «casta» su cui si sta abbattendo l’orrore popolare contro i privilegi del potere, e un - sia pur cauto - atto di accusa contro il governo. Certo, a Montecitorio c’è chi fa notare che forse la Bindi non era la più adatta a farsene portavoce, visto che da vicepresidente della Camera percepisce, oltre alla normale indennità, anche quella aggiuntiva di carica (oltre 5mila euro mensili lordi), la macchina con autista e l’appartamento di servizio al piano nobile del palazzo. Ma lei per prima mette le mani avanti e dice che «bisogna intervenire sui privilegi di presidenti, vice e presidenti di commissione».
E moltissimi nel Palazzo condividono i suoi sospetti e la sua ira. «Quella norma infilata nel decreto non è una svista ma una polpetta avvelenata», spiega ad esempio - dietro assicurazione di anonimato - un dirigente Pd. «Nel momento in cui sta varando una manovra impopolarissima, il governo di Supermario ha trovato il modo per dare in pasto all’opinione pubblica un capro espiatorio, il Parlamento dei privilegi, spostando su di noi la riprovazione generale e allontanandola da sé. E noi purtroppo li abbiamo aiutati, con la stupidità delle nostre reazioni difensive, a cominciare da quelle di Fini».
Di un «clima di odio» fomentato dalla stampa parla anche Guido Crosetto, Pdl: «I giornali titolano e polemizzano sul nulla. La norma prevista nella manovra Monti, è già legge. Già è previsto l’adeguamento, già è prevista la tagliola al primo gennaio». Sarà, ma ormai è difficile arginare le polemiche, che neppure la nota con cui Fini e Schifani assicuravano domenica che il Parlamento è pronto ad «assumere comportamenti in sintonia con il rigore che la grave crisi economica-finanziaria impone a tutti» ha affievolito. Casini e Di Pietro si accodano.
«Chi più ha più deve dare: entro il 31 dicembre, come deciso dal governo, ci devono essere tagli anche per noi», tuona il leader Udc. Mentre l’ex pm annuncia un emendamento per decurtare gli stipendi: «Mi auguro venga approvato".
!£$£$£$£$£$!
Non siamo in Siria e quindi possiamo ancora ridere di chi sta sulle poltrone del potere. Perché fanno ridere è accertato! Apprendiamo con piacere che: l’indennità parlamentare «non è più indicizzata dal 2001» (al contrario di quella dei magistrati, cui era agganciata fino ad allora), e in questa legislatura è già stata sforbiciata di ben 1500 euro (come faranno con 1500 euro di meno?!!! Lo stipendio, documentabile, di un professore di ruolo della scuola pubblica con un'anzianità decennale!!!).
Bindi da vicepresidente della Camera percepisce, oltre alla normale indennità, anche quella aggiuntiva di carica (oltre 5mila euro mensili lordi), la macchina con autista e l’appartamento di servizio al piano nobile del palazzo (scusate se è poco!!!!).
«Quella norma infilata nel decreto non è una svista ma una polpetta avvelenata», spiega ad esempio - dietro assicurazione di anonimato - un dirigente Pd. (poverini!! Mario Monti è un avvelenatore di cani.... ops! volevo dire di indefessi lavoratori parlamentari!)
... il governo di Supermario ha trovato il modo per dare in pasto all’opinione pubblica un capro espiatorio, il Parlamento dei privilegi, spostando su di noi la riprovazione generale e allontanandola da sé. E noi purtroppo li abbiamo aiutati, con la stupidità delle nostre reazioni difensive, a cominciare da quelle di Fini» (anime innocenti!!! Questo cattivone di Supermario, come lo chiama l'anonimo (coraggioso, mica vile!) dirigente del Pd, ha cercato un capro espiatorio!! Perché, chiuso nel suo mondo ovattato di benefit e soldi pubblici, lui non si era accorto che la gente, già molto prima che Napolitano corresse ai ripari chiamando Monti a rimediare i guasti, ne aveva abbondantemente le scatole piene della Casta!!!) E che dire di: ...li abbiamo aiutati, con la stupidità delle nostre reazioni difensive, a cominciare da quelle di Fini» ( a Roma se dice: svejeteeee!!! Fini, povero cocco, ha dei precedenti in materia, fa finta di non sapere che a Borghesi obiettava di "diritti acquisiti", quindi secondo lui intoccabili, di "consolidate consuetudini"...).
NON C'E' PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE E PEGGIOR CIECO DI CHI NON VUOL VEDERE, QUESTI PROPRIO SE LO VOGLIONO IL VAFF....... GRIDATO DA GRILLO, CHE NON APPROVO, PERO' SE LA TIRANO PROPRIO!!!
Nessun commento:
Posta un commento