Angelino Alfano l'ex Guardasigilli che ieri aveva parlato di "magistrati che non pagano mai".
All'attuale segretario del Pdl ha risposto, anche se indirettamente, il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Michele Vietti: "Parlare di errori giudiziari - ha detto - di fronte a una sentenza di secondo grado che modifica il verdetto del Tribunale significa ignorare il funzionamento del nostro sistema giudiziario". Diretto l'attacco del segretario dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Cascini: "E' cattiva propaganda, ormai qualunque occasione è buona per parlare male dei magistrati".
"Ma quali errori, è la prassi". Vietti pone la questione su un piano tecnico: ciò che dice Alfano è sbagliato, non solo polemico: "Il sistema - ha detto a Radio1- prevede tre gradi di giudizio, e all'interno di questo sistema avvengono le inevitabili correzioni. Non credo sia uno scandalo che la Corte d'appello abbia preso una decisione diversa dal primo grado. Se questo dovesse scandalizzare non vedo a cosa servirebbe l'appello". Parlare di "errori" è doppiamente improprio, secondo il vicepresidente del Csm: "Mi stupisce sentir parlare di errori giudiziari. Gli errori giudiziari sono quelli in cui si appalesano colpe da parte del magistrato, qui sino a prova contraria stiamo parlando di valutazioni, sempre opinabili, soprattutto quando la sentenze si fondano su perizie molto sofisticate di carattere tecnico-scientifico che mutando, ovviamente, possono mutare le valutazioni da parte del collegio e quindi la valutazione definitiva del giudizio".
Basta tifo da stadio. Il processo, tra l'altro, non è affatto finito: "In questo caso - ha detto Vietti - si tratta di una diversa valutazione delle prove e quindi delle responsabilità degli imputati. Valutazione che potrebbe ancora mutare in sede di Cassazione, quindi inviterei tutti a essere prudenti".
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Alfano ha immediatamente portato acqua al suo mulino di incensatore dei casi giudiziari di chi l'ha "creato" politicamente, senza timore di apparite un ex Ministro della Giustizia della nostra Repubblica ignorante di Procedura Penale, con l'aggravante che è laureato in Giurisprudenza.
E' ovvio che, come molti di questi tempi, parla per interesse e non per vero convincimento.
I magistrati non potevano non ricordargli la lezione.
Errori giudiziari ce ne sono, ma non nel caso del processo di Perugia che ha ribaltato il giudizio di primo grado cancellandolo, peraltro con gravi dubbi che tale giudizio, purtroppo non discutibile, sia veramente giusto. Se ne fanno carico le coscienze che hanno deciso che i due imputati non erano presenti al fatto.
Vietti ricorda l'ovvio: "Valutazione che potrebbe ancora mutare in sede di Cassazione".
Già, ma chi la riacchiappa più la cittadina statunitense?
Sembra che non ci sia trattato di estradizione fra l'Italia e gli U.S.A. e noi non riusciamo ad ottenere gli assassini nemmeno dal Brasile, dove invece l'accordo per l'estradizione c'è.
Non nascondo un sentimento di avvilita frustrazione come italiana. Come essere orgogliosi di questo Paese visto come viene gestito da chi ha il potere?
Nella mia mente, ed ho scoperto poi nella mente di molti altri, è tornato il ricordo del Cermis.
Anche lì le vittime erano quasi tutte di altri Paesi, come la povera Meredith, ma il crimine è stato compiuto sul suolo italiano: il Presidente del Consiglio era all'epoca D'Alema.
Foto del genocidio del Cermis rimasto impunito
Avevo 15 anni quando mio padre mi condusse al cimitero americano di Anzio: non ho dimenticato quelle croci bianche e l'età di quei giovani. Siamo grati a tutti quei martiri per la nostra libertà: avevamo un cancro e loro sono stati la nostra chemioterapia..... Ma dopo più di 60 anni abbiamo pagato il nostro debito di riconoscenza spero! Ancora scaviamo e troviamo le loro bombe e quelle degli altri alleati.... Si sa, la chemio fa male... ma è necessaria...
Allora chiediamo ai nostri governanti che non si arrivi a pagare con il sangue di persone innocenti un debito che non può esserci più, altrimenti è usura!