ACCADUTO IERI
03/10/2010Da: Positano News
ATRANI: IL PADRE RICONOSCE FRANCESCA A LIPARI E LA BENEDICE.
Francesca Mansi riconosciuta dal padre. E' stata riconosciuta questa mattina dal padre e dai familiari. Francesca Mansi, la ragazza scomparsa lo scorso 9 settembre ad Atrani in costiera amalfitana, rinvenuta nelle acque delle Eolie, che già ieri era stata identificata, a causa del cellulare che aveva addosso, ha avuto il riconoscimento ufficiale. Lello Mansi e suo fratello Pio sono partiti a bordo di un aereo della protezione civile della Regione Campania questa mattina alle 8,30 dall'aereoporto di Pontecagnano Salerno costa d'Amalfi.
Alle 12 circa vi è stato il riconoscimento ufficiale. «E’ mia figlia, ora la riportiamo finalmente a casa». Sono state le uniche parole di Lello Mansi, il papá di Francesca, nel momento in cui ha potuto rivedere Francesca, nell’obitorio di Lipari. Un’attesa durata 24 giorni, dalle 18.30 di quel maledetto 9 settembre, quando Atrani venne attraversata, come un proiettile, da un fiume di fango e melma, che lasciò dietro di sé solo tristezza e disperazione. E quella lava nera strinse anche la venticinquenne.
Era laureata in economia turistica e, per sbarcare il lunario e coltivare i propri sogni, aveva trascorso l’estate lavorando presso il bar "La Risacca". Da allora, per più di tre settimane, si sono alternati tanti sentimenti, dalla speranza di trovarla ancora viva, nei primi giorni di ricerca, fino a giungere all’inevitabile rassegnazione di aver perso per sempre Francesca, ragazza solare e benvoluta da tutti.
Nessuno, però, voleva credere che la natura, così crudele con la povera ragazza, non restituisse almeno il suo corpo. E quel corpo è stato ritrovato a 170 miglia dal litorale di Atrani, trasportato dalle correnti marine fino all’arcipelago delle Eolie. «Ho capito che era Chicca dai vestiti», ha confidato papá Lello qualche ora dopo aver adempiuto al triste ma necessario rituale dell’identificazione. Lui, uomo di fede, diacono permanente, anche ieri ha mantenuto la calma, sorretto da quella fede che lo ha aiutato a superare tutti i momenti difficili. Anche quello, probabilmente, più duro: vedere sua figlia praticamente irriconoscibile e con il corpo martoriato dai tanti giorni di permanenza in acqua.
«Aveva ancora indosso - ha aggiunto Lello Mansi - quella maglietta bianca che indossava la mattina del 9 settembre, sulla quale era stampato un personaggio di Walt Disney, i jeans neri, una cinghia ed un paio di scarpe Converse All Star. Sono stati questi gli elementi, assieme al cellulare, che mi hanno fatto capire che era proprio lei, anche perché Chicca non aveva né tatuaggi e neppure segni particolari». La salma, giá da domani, potrebbe rientrare a Minori, in quanto il pm titolare delle indagini, Ernesto Sassano, molto probabilmente disporrá solo un esame esterno del cadavere. Tutta la Costiera, perciò, si sta preparando a tributare l’ultimo saluto a Francesca e a partecipare ai funerali, che si svolgeranno nella Basilica di Santa Trofimena. Intanto il sindaco di Atrani, Nicola Carrano, proporrá di intitolare Largo Marinella proprio a Francesca.
Il corpo di Francesca Mansi, dopo il riconoscimento, è stato benedetto dallo stesso genitore. A confidarlo è il parroco di Lipari, don Gaetano Sardella, che ha accompagnato Lello Mansi all’interno della camera mortuaria durante il rito dell’identificazione della salma. «Ho saputo che è diacono permanente della diocesi - ha spiegato il prelato - E’ un credente e, perciò, gli ho consegnato una piccola corona che abbiamo adagiato sul corpo di Francesca. Poi, con me, ha benedetto la salma. In questa tragedia c’è una grande speranza e una grande dignitá di un padre, di un uomo con una incrollabile fede in Dio». Una scena di un padre che ha atteso per settimane che il mare gli restituisse il corpo della figlia travolta dal fango ad Atrani.
Da: Positano news
07/09/2011
Atrani morta per esondazione Dragone, nessun risarcimento per Francesca Mansi
Lo Stato assente in tutti i modi, nessun responsabile, neanche indagato, nè per Francesca, nè per lo chef di Tramonti ucciso dal dissesto idrogeologico, anche se sono stati aperti dei procedimenti dalla procura di Salerno, nessun risarcimento ancora per gli atranesi e neanche un riconoscimento alla famiglia di Francesca. Per Atrani, per la quale era stato aperto anche un conto corrente con versamenti da tutta Italia e dal mondo, non è cambiato nulla. Le macchine, per esempio, parcheggiano ancora indisturbate lungo il corso, come denunciato più volte da Positanonews che già da anni pubblica gli allarmi del Comitato S.O.S. Dragone che chiedeva un semplice ed economico sistema di prevenzione, che portò anche ad un protocollo di intesa fra Scala, Ravello e Atrani, ancora non attuato.FRANCESCA MANSI
OGGI
Una vittima del maltempo in Campania. Valeria Sodano, 23 anni, è morta questa notte a a Pollena Trocchia dopo che l'automobile dove si trovava è stata travolta da un fiume di fango.
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Dal "Corriere della Sera" 20 ottobre 2011
ROMA - L'uomo vittima del nubifragio a Roma è un giovane immigrato dallo Sri Lanka, Sarang Perera, di nazionalità cingalese, 32 anni. E' annegato giovedì mattina nella sua abitazione all'Infernetto, quartiere a sudovest della capitale. L'uomo, che viveva in Italia da sei anni e faceva il cuoco nel ristorante La Paranzella, risiedeva nello scantinato di una villetta a schiera in via di Castelporziano. Qui è stato sorpreso dall'onda di piena di un vicino canale di bonifica, che è tracimato invadendo la strada residenziale: la forza dell'acqua ha letteralmente sfondato un muro della casa che, crollando, ha travolto il giovane che si trovava nel seminterrato per recuperare alcune cose, secondo quanto ricostruito finora. Il suo corpo è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco intorno alle 15.30.
IN SALVO LA PICCOLA - Scampati al disastro la giovane moglie dell'uomo e la figlioletta di pochi mesi, che lo avevano raggiunto nella Capitale da meno di un anno: si trovavano entrambi in un'altra stanza quando l'acqua ha sfondato il muro. Hanno resistito nell'acqua, non si sa come, fino a quando sono state messe in salvo. Gli uomini delle Fiamme Gialle e i vigili del fuoco non hanno esitato a buttarsi in acqua per recuperare la piccola e la madre. E già un commerciante, un vicino di casa, era intervenuto. «Sono arrivato troppo tardi, mi sono anche tuffato, ma lui era incastrato tra i mobili e i detriti di un muro crollato così ho portato in salvo la moglie e la figlia». Così Paolo Borelli, 44 anni, un negoziante dell'Infernetto ha raccontato come ha portato in salvo stamani la moglie e la figlia della vittima, ma non è riuscito a salvare l'immigrato di 32 anni morto annegato nel seminterrato dove viveva.