martedì 13 dicembre 2011

Ricevo e diffondo

Mi chiamano Medio Alto, ma il mio soprannome è Rintracciabile !!!
MASSIMO GRAMELLINI - LA STAMPA
Mi chiamano Medio Alto, ma il mio soprannome è Rintracciabile. Sono quello
che non può nascondersi, quello che paga. Anche stavolta. Il governo della
Libertà mi impone tasse svedesi per continuare a fornirmi servizi
centrafricani. E io le verserò fino all'ultimo centesimo, senza trucco e
senza inganno, da vero scandinavo. Poi però rimango un italiano e allora mi
si consenta di essere furibondo.

Punto primo. Mi sono scocciato di pagare per il funzionamento di una
giostra su cui non esercito alcun controllo. Il debito lo avete fatto voi e
lo saldo io. Ma avrò almeno il diritto di pretendere che la smettiate di
indebitarvi ? A quanto pare, no. Io vorrei che i miei soldi - frutto del
lavoro quotidiano e non di una eredità o di un gratta e vinci - servissero
a finanziare le scuole e gli asili-nido, a ripulire gli ospedali, a pagare gli stipendi
degli insegnanti, dei poliziotti e dei tanti impiegati che svolgono
con impegno la loro missione di servitori dello Stato.

Invece so già che verranno gettati fra le fauci del Carrozzone Pubblico,
che se li divorerà in un sol boccone per poi rivoltarsi famelico contro di
me, chiedendomi altro cibo. So già che la politica, cioè quell'accozzaglia
di affaristi senza ideali che ne usurpa il nome, li userà per tenere in
piedi gli enti inutili, le baracche elettorali, le torme di parassiti che
campano da decenni alle spalle  dei contribuenti.

Non è dunque il prelievo in sé a indignarmi. Ma la sua assoluta inutilità.
In attesa di riforme strutturali, che dopo vent'anni di chiacchiere sono
ancora e sempre «allo studio», i miei soldi serviranno solo a perpetuare un
sistema che non mi piace, a garantire la pace sociale dei furbi, non quella
dei poveri.

Punto secondo. Accetto di farmi spremere, ma non di farmi prendere in giro.
Quelli che vengono contrabbandati come tagli alla politica sono in realtà
tagli ai servizi degli enti locali, che si rivarranno sui cittadini, cioè
di nuovo, sempre e soltanto su di noi.

Punto terzo. Trovo giusto che, in tempi di crisi, chi guadagna meno di me
non contribuisca allo sforzo (anche se poi lo fa, con i tagli alle
tredicesime e alle pensioni). Mentre considero una vergogna che il collega
che guadagna quanto me, ma ha cinque figli a carico, non abbia diritto a
uno sconto. Il padre di una famiglia numerosa che incassa 90 mila euro lordi l'anno
(circa 4000 netti al mese) non è un Super Ricco e nemmeno un Medio Alto.

E' un Medio Impoverito che deve già versare più degli altri per i
medicinali e le tasse scolastiche dei figli, e che da domani non avrà più
neanche i mezzi per tentare di scuotere, con i suoi consumi,
l'encefalogramma piatto dell'economia. Mi sembra incredibile che la Chiesa,
sempre così lesta a dire la sua su gay e moribondi, non abbia saputo
imporre a un governo di sepolcri imbiancati la difesa reale della famiglia,
accontentandosi di conservare intatti, anche in questa tormenta, i propri
scandalosi privilegi fiscali.

Ultimo punto (ma è di gran lunga il primo). Mi sta bene che i poveri non
paghino. Ma perché non pagano neanche i ricchi veri? A Lugano le banche
hanno dovuto mettere fuori i cartelli: cassette di sicurezza  esaurite.
Segno che nei giorni scorsi un esercito di compatrioti ha  sfondato le
frontiere per andare a nascondere del denaro. Sono i  signori del secondo e
del terzo Pil (il nero e il mafioso). Quelli con  il Pil sullo stomaco.
Gli Irrintracciabili.

Scommettiamo che il più facoltoso di loro dichiarerà al fisco 89.999 euro?
Li disprezzo. Persino più dei politicanti. Giuro che d'ora in avanti non
avrò più pietà. Chiederò scontrini a tutti su tutto. E se mi diranno: «Ma
così, dottore, non posso più farle lo sconto», li  andrò a denunciare.

Poiché sono l'unico che paga, in questo accidenti  di Paese, voglio
cominciare a togliermi qualche sfizio anch'io.

!!!!!!!!!!!!!

BABY PENSIONATI: 
Esempi delle  PENSIONI PIU’ RICCHE


MauroSANTINELLI classe1947;ramo telefonia;pensione lorda annua1.173.205,15
mensile 90.246;al giorno 553.258,90; ente INPS
GiovanniCONSORTE classe 1948; ramo finanza; pensione lorda annua 372.000,00; 
mensile 28.593,00; al giorno 1.033,33;ente INPS
   
PENSIONE PER pochi GIORNI DI LAVORO

nome cognome, attività svolta per pensione/mese lorda; ente

Luca BONESCHI  parlamentare 1 giorno  3.108,00  Camera 
Piero CRAVERI  parlamentare 8 giorni  3.108,00  Senato 
Angelo PEZZANA parlamentare 8 giorni  3.108,00  Camera 
Toni NEGRI parlamentare 64 giorni 3.108,00 Camera 
Paolo PRODI parlamentare 126 giorni 3.108,00 Camera 
Clemente MASTELLA giornalista 397  giorni (? importo non pervenuto) INPGI 
Oscar Luigi SCALFARO magistrato 3 anni 7.796,85 INPDAP 

SUPERBABY PENSIONATI
pensione/mese lorda; ente

Manuela MARRONE in BOSSI insegnante 39 anni 766,37 INPDAP 
Giuseppe GAMBALE parlamentare 42 anni 8.455,00 Camera 
Antonio DI PIETRO magistrato 44 anni 2.644,57 Inpdap 
Rainer Stefano MASERA banchiere 44 anni 18.413,00 INPS 
Pier Domenico GALLO banchiere 45 anni 18.000,00 INPS 
Rino PISCITELLI parlamentare 47 anni 7.959,00 Camera 
Pier Carmelo RUSSO assessore Sicilia 47 anni 10.980,00 Regione Sicilia 
Mario SARCINELLI banchiere 48 anni 15.000,00 INPS 
Alfonso PECORARO SCANIO parlamentare 49 anni 8.836,00 Camera 
Vittorio SGARBI parlamentare 54 anni 8.455,00 Camera 

Esempio di 3 PENSIONI SENZA LIMITI DI CUMULO 

nome cognome pensioni/ mese lorde ente

Romano PRODI 
4.246,00 INPDAP 
4.725,00 Parlamento 
5.283,00 Unione Europea

Esempio di 2 PENSIONI SENZA LIMITI DI CUMULO

nome cognome pensioni/ mese lorde ente

Luciano VIOLANTE 
7.317,00 INPDAP 
9.363,00 Camera 

Esempio di 2 PENSIONI E UNO STIPENDIO SENZA LIMITI DI CUMULO 

nome cognome pensioni/mese lorde + stipendio lordo ente
Giuliano AMATO 
22.048,00 INPDAP 
9.363,00 Parlamento 
(?cifra non pervenuta) stipendio di Deutsche Bank 

Giulio ANDREOTTI 
5.823,00 INPDAP 
5.086,00 INPGI 
19.053,75 stipendio da parlamentare

Esempio di 1 PENSIONE E UNO STIPENDIO SENZA LIMITI DI CUMULO
nome cognome pensione/mese lorda + stipendio lordo ente  

Renato BRUNETTA 
4.352,00 INPDAP 
19.053,75 stipendio da parlamentare 
Giuseppe FIORONI 
2.008,00 INPDAP 
19.053,75 stipendio da parlamentare 

Rocco BUTTIGLIONE 
5.498,00 INPDAP 
19.053,00 stipendio da parlamentare

Achille SERRA 
22.451,00 INPDAP 
19.053,75 stipendio da parlamentare

NON HO POTUTO RIPORTARE L'INTERA TABELLA MA SO CHE E' NOTA A MOLTI.
Solo uno che è "fuori" dalla realtà, come ho scritto nel mio post precedente, può dire che è Monti che ha "tirato la polpetta avvelenata". Mi viene da cantare:

Ah! ça ira, ça ira, ça ira, .....

In Italia vige una doppia legge, evidentemente, una per "LORO" ed una per noi: mio padre, invalido di guerra, aveva la pensione di II categoria per una infermità che lo ha accompagnato tutta la vita e gliel'ha accorciata: gliela decurtavano perché lavorava e percepiva uno stipendio di impiegato dello Stato. In pensione idem: 2 pensioni per legge non si potevano cumulare. Ed erano cifre misere.

Che teatrino!!!

Da: Il Giornale.it

La crociata della Bindi, la regina dei benefit

La Bindi fa il pieno di indennità, ma spara su Monti perché vuole imporre tagli agli onorevoli.

di -

Roma - Per una volta, Rosy Bindi ha messo tutti d’accordo, a destra come a sinistra e persino nel suo partito. Non capita spesso, ma stavolta, con la sua dura intervista alla Stampa, la presidente del Pd ha dato voce ad una irritazione profonda contro il governo dei «professori» che serpeggia trasversalmente tra i parlamentari italiani: quell’articoletto sui compensi degli eletti, infilato dall’esecutivo nel decreto Salva-Italia è «una scivolata», «un errore che da un governo di competenti non ci si aspettava, e che paghiamo caro».


Perché «certo al governo non mancavano le competenze per sapere che sono i parlamenti che controllano i conti dei governi, e non viceversa».
Insomma, «una caduta di stile, che perdoniamo anche se in un momento come questo è grave». Certo, dice la Bindi, le indennità di deputati e senatori vanno tagliate, «subito e anche più della media europea», ma la commissione Giovannini è già al lavoro per farlo e nessuno nel Palazzo vuole rallentare o rinviare. Tanto più che sui vitalizi «abbiamo già giocato di anticipo», e che l’indennità parlamentare «non è più indicizzata dal 2001» (al contrario di quella dei magistrati, cui era agganciata fino ad allora), e in questa legislatura è già stata sforbiciata di ben 1500 euro. Dunque quella del governo è una intromissione superflua e pure indebita, che serve solo a contribuire alla campagna di «delegittimazione del Parlamento».
Un grido di dolore dell’unica «casta» su cui si sta abbattendo l’orrore popolare contro i privilegi del potere, e un - sia pur cauto - atto di accusa contro il governo. Certo, a Montecitorio c’è chi fa notare che forse la Bindi non era la più adatta a farsene portavoce, visto che da vicepresidente della Camera percepisce, oltre alla normale indennità, anche quella aggiuntiva di carica (oltre 5mila euro mensili lordi), la macchina con autista e l’appartamento di servizio al piano nobile del palazzo. Ma lei per prima mette le mani avanti e dice che «bisogna intervenire sui privilegi di presidenti, vice e presidenti di commissione».
E moltissimi nel Palazzo condividono i suoi sospetti e la sua ira. «Quella norma infilata nel decreto non è una svista ma una polpetta avvelenata», spiega ad esempio - dietro assicurazione di anonimato - un dirigente Pd. «Nel momento in cui sta varando una manovra impopolarissima, il governo di Supermario ha trovato il modo per dare in pasto all’opinione pubblica un capro espiatorio, il Parlamento dei privilegi, spostando su di noi la riprovazione generale e allontanandola da sé. E noi purtroppo li abbiamo aiutati, con la stupidità delle nostre reazioni difensive, a cominciare da quelle di Fini».
Di un «clima di odio» fomentato dalla stampa parla anche Guido Crosetto, Pdl: «I giornali titolano e polemizzano sul nulla. La norma prevista nella manovra Monti, è già legge. Già è previsto l’adeguamento, già è prevista la tagliola al primo gennaio». Sarà, ma ormai è difficile arginare le polemiche, che neppure la nota con cui Fini e Schifani assicuravano domenica che il Parlamento è pronto ad «assumere comportamenti in sintonia con il rigore che la grave crisi economica-finanziaria impone a tutti» ha affievolito. Casini e Di Pietro si accodano.
«Chi più ha più deve dare: entro il 31 dicembre, come deciso dal governo, ci devono essere tagli anche per noi», tuona il leader Udc. Mentre l’ex pm annuncia un emendamento per decurtare gli stipendi: «Mi auguro venga approvato".


Peccato, nota il deputato Pd Roberto Giachetti, che «né il governo né Di Pietro propongano emendamenti per decurtare il finanziamento pubblico ai partiti, compreso il suo: centinaia di milioni l’anno, decuplicati da quando un referendum radicale stravinto ne aveva abolito l’erogazione. Non sono anche questi costi abnormi della politica?».
!£$£$£$£$£$!

Non siamo in Siria e quindi possiamo ancora ridere di chi sta sulle poltrone del potere. Perché fanno ridere è accertato! Apprendiamo con piacere che: l’indennità parlamentare «non è più indicizzata dal 2001» (al contrario di quella dei magistrati, cui era agganciata fino ad allora), e in questa legislatura è già stata sforbiciata di ben 1500 euro (come faranno con 1500 euro di meno?!!! Lo stipendio, documentabile, di un professore di ruolo della scuola pubblica con un'anzianità decennale!!!).
Bindi da vicepresidente della Camera percepisce, oltre alla normale indennità, anche quella aggiuntiva di carica (oltre 5mila euro mensili lordi), la macchina con autista e l’appartamento di servizio al piano nobile del palazzo (scusate se è poco!!!!).
«Quella norma infilata nel decreto non è una svista ma una polpetta avvelenata», spiega ad esempio - dietro assicurazione di anonimato - un dirigente Pd. (poverini!! Mario Monti è un avvelenatore di cani.... ops! volevo dire di indefessi lavoratori parlamentari!)
... il governo di Supermario ha trovato il modo per dare in pasto all’opinione pubblica un capro espiatorio, il Parlamento dei privilegi, spostando su di noi la riprovazione generale e allontanandola da sé. E noi purtroppo li abbiamo aiutati, con la stupidità delle nostre reazioni difensive, a cominciare da quelle di Fini» (anime innocenti!!! Questo cattivone di Supermario, come lo chiama l'anonimo (coraggioso, mica vile!) dirigente del Pd, ha cercato un capro espiatorio!! Perché, chiuso nel suo mondo ovattato di benefit e soldi pubblici, lui non si era accorto che la gente, già molto prima che Napolitano corresse ai ripari chiamando Monti a rimediare i guasti, ne aveva abbondantemente le scatole piene della Casta!!!) E che dire di: ...li abbiamo aiutati, con la stupidità delle nostre reazioni difensive, a cominciare da quelle di Fini» ( a  Roma se dice: svejeteeee!!! Fini, povero cocco, ha dei precedenti in materia, fa finta di non sapere che a Borghesi obiettava di "diritti acquisiti", quindi secondo lui intoccabili, di "consolidate consuetudini"...).

NON C'E' PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE E PEGGIOR CIECO DI CHI NON VUOL VEDERE, QUESTI PROPRIO SE LO VOGLIONO IL VAFF....... GRIDATO DA GRILLO, CHE NON APPROVO, PERO' SE LA TIRANO PROPRIO!!!