mercoledì 18 gennaio 2012

La tragedia della Costa Concordia

Nave Costa: studio e pratica per fare il comandante

La lunga carriera di Schettino.Costa,aveva requisiti e idoneita'

17 gennaio 2012La nave da Crociera Costa Fascinosa 
Una nave da Crociera Costa

(ANSA) - GENOVA, 17 GEN - Una vita per il mare. Fino al drammatico incidente di venerdì scorso, quella di Francesco Schettino, il comandante della nave Concordia incagliata all'isola del Giglio, è stata una carriera tutta in ascesa. Dai banchi dello storico istituto nautico Bixio di Piano di Sorrento alle navi della Costa, la compagnia numero uno in Europa che nel 2006 gli ha affidato i galloni da comandante. "Schettino aveva tutti i requisiti per assumere il comando di una nave delle dimensioni della Concordia", ha ricordato il numero uno della compagnia, Pierluigi Foschi.
"Come tutti i nostri comandanti - ha sottolineato - ha ricevuto tutti gli addestramenti obbligatori, a cui vanno aggiunti quelli spontanei che Costa fa per tenere alto il livello dell'azienda e, in particolare, della sicurezza". Tutti i comandanti della compagnia sono infatti sottoposti a visite mediche biennali, per verificare l'idoneità psico-fisica al lavoro, e a continui aggiornamenti. Corsi "documentati", come ha tenuto a precisare lo stesso Foschi. Che ha ammesso "l'errore umano" di Schettino, ma ha comunque voluto tenere alto il nome dell'azienda dall'immagine tutt'altro che lusinghiera del suo comandante.
Dalle testimonianze raccolte tra l'equipaggio e i passeggeri della Concordia, così come dalle conversazioni telefoniche con la guardia costiera, sembra difficile associare Schettino al rigore e alla disciplina necessarie secondo gli esperti per andare in mare. Valori insegnati sin dalle scuole superiori, che per chi vuole navigare deve essere l'istituto nautico o, in alternativa, la laurea triennale in Scienze nautiche. Dal 2007, con la riforma dell'ordinamento legislativo, l'aspirante comandante può anche avere frequentato una qualsiasi altra scuola superiore, a patto che poi si sottoponga presso i centri riconosciuti a livello nazionale a 500 ore di formazione sulle materie del mare. Dalla navigazione al meteo passando per la matematica e la cosiddetta 'Stm', ovvero 'Sicurezza-Teoria-Manovra'. Soltanto a questo punto si passa alla pratica, con la nomina ad allievo ufficiale dopo la quale si trascorrono 12 mesi su navi da 500 tonnellate. L'esperienza dà diritto ad accedere all'esame per diventare primo ufficiale di coperta su navi superiori alle 3 mila tonnellate. Altri 24 mesi, un nuovo esame, e si ottengono così tutte le abilitazioni. A quel punto spetta all'armatore decidere se un ufficiale ha le doti per essere anche un comandante. (ANSA).

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Da: Repubblica.it

Quell'inchino a Procida
celebrato dalla compagnia

A fine agosto del 2010, ai comandi della Costa Concordia c'era Schettino. E il blog dell'azienda...


di PIER LUIGI PISA

L'inchino al Giglio non è stato, purtroppo, l'unico omaggio di Francesco Schettino nei confronti di un'isola. Il comandante aveva già mostrato un pericoloso debole, in passato, per Procida. E' il 30 agosto 2010 e Schettino, sempre al timone della Concordia, sta per arrivare a Napoli, tappa di una crociera di sette giorni chiamata "Profumo di Mediterraneo". Prima, però, il saluto a Procida: la grande nave si avvicina all'isola, lancia tre fischi di sirena ed effettua una piccola sosta per ricevere l'abbraccio dei cittadini, avvicinatisi a bordo di motoscafi e pescherecci. La costa è vicinissima. Punta Pizzaco e il borgo della Corricella si distinguono nitidamente dagli oblò e dai ponti dell'imbarcazione. L'isola è a portata di foto per i passeggeri e gli isolani, a loro volta, non perdono occasione per fotografare la spettacolare città galleggiante. Situazioni identiche - o molto simili - si verificano con una certa frequenza nei nostri mari. L'Ais, un sistema internazionale che tiene d'occhio il traffico marino 1, ha documentato come la Concordia esegua 52 "inchini" all'anno contravvenendo alle regole della navigazione

IL VIDEO 2

Il saluto a Procida dell'agosto 2010, tuttavia, è speciale. In questo caso infatti il clima di festa per l'incontro ravvicinato viene raccontato, con grande entusiasmo, addirittura sul blog ufficiale di Costa Crociere. La compagnia che negli ultimi giorni ha preso le distanze da Schettino, che ha dichiarato la sua manovra al Giglio "non autorizzata" e che, in seguito al disastro, si considera "parte lesa". "La Costa Concordia [...] il 30 agosto 2010 prima dell'arrivo a Napoli, previsto intorno alle 13.00, ha omaggiato con il suo saluto, e con la sua breve sosta nella rada della Corricella, l'isola di Procida. Tutto ciò grazie al Comandante Francesco Schettino, di Meta di Sorrento". 

E' questo quanto si legge su una pagina web che, oggi, sopravvive soltanto nella "cache" di Google, la grande memoria del motore di ricerca che permette di consultare siti non disponibili temporaneamente o rimossi dal server originale. Quel post del 26 settembre 2010, dal titolo "Costa Concordia festeggia davanti a Procida", sul blog ufficiale della compagnia infatti non c'è più. Forse è andato offline ben prima della tragedia del Giglio. Forse è stato rimosso opportunamente nelle ultime ore. Fatto sta che la scia della Concordia vicina a Procida, grazie alla Rete, è ancora ben visibile. "L'arrivo della nave è stato annunciato da 10 colpi di mortaio ai quali Costa Concordia ha risposto con 3 fischi di sirena, rituale di saluto" si legge ancora nel piccolo articolo di circa un anno e mezzo fa. E poi: "Una grande emozione non solo per i procidani ma anche per i numerosi turisti presenti che hanno accolto la grande e possente nave con applausi, striscioni, musica trombette e vuvuzelas, a bordo di motoscafi, pescherecci, natanti di ogni genere". 

I colpi di mortaio, gli striscioni, le trombette: tutto, dunque, era stato organizzato. E tutto rientrava in quella che, stando ora anche al blog di Costa Crociere, sembra essere una vera e propria usanza. Lo conferma la dichiarazione di un primo ufficiale di coperta della Concordia - originario di Procida - riportata alla fine dell'articolo: "E' stata una festa, un atto d'amore e un omaggio alla tradizione marinara che procidani e sorrentini hanno nel Dna''. 

Cozzano palesemente, oggi, l'enfasi con cui il blog ufficiale di Costa Crociere celebrava il "saluto" a Procida (di cui esisterebbe su YouTube una video testimonianza) e le recenti parole dell'amministratore delegato della compagnia, Pierluigi Foschi, che nella conferenza stampa successiva al naufragio della Concordia è sembrato quasi all'oscuro del rito dell'inchino. Una sola volta, ha specificato Foschi, una nave Costa è transitata sotto costa davanti all'isola del Giglio. Era il 9 agosto 2011 e in quell'occasione la rotta era stata approvata sia dalla società sia dalla Capitaneria di Porto. Viene da chiedersi - rileggendo oggi quel documento "ufficiale" Costa sul monitor di un PC - in che modo e in che misura, invece, le compagnie avallassero una tradizione così azzardata.
(18 gennaio 2012
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Lo confesso, quando sabato 14 gennaio 2012 alle prime ore del mattino ho appreso che la nave da crociera era naufragata davanti all'Isola del Giglio, mi è venuto da ridere.
Questa immagine vacanziera del lusso, ormai alla portata di tutti come abbiamo visto, l'ho sempre trovata fatua e riporto a tal proposito un passo del mio libro "Normalità apparente":
"E le venne in mente quell'uomo ridicolo, con la sua affettata, presunta signorilità, che le diceva: 'Mi piace andare in crociera perché mi metto lo smoking e mi piace cenare col capitano.'
Lucia ricordò che aveva pensato che quell'uomo era un cretino con la sua sciocca fatuità: il capitano di una nave da crociera è pagato anche per questo, per intrattenere gli ospiti."
Ovviamente questo mio parere su questo tipo di vacanza è strettamente soggettivo; abbiamo visto, proprio in questa drammatica circostanza, che si accosta a questo tipo di vacanza anche gente che vuole semplicemente vivere un sogno di allegria e di pseudolusso, perché la vita non può essere solo lavoro e tristezze! E' una vacanza di evasione, anche se devi vivere per una settimana  in 4.000 persone concentrate su un bel condominio galleggiante.
Il riso, che ora mi appare in tutta la sua superficiale inconsapevolezza, era dovuto al fatto che la nave vacanziera era naufragata in un mare sicuro, vicino alla costa, ed aveva fatto tutto da sola... Nessuno l'aveva speronata, nessuno si era messo di traverso sul suo cammino... Il mare era relativamente calmo... Ed era appena partita nel suo sogno scintillante di divertimento, mentre in questo momento storico tanta gente disperata resta senza lavoro, con il cuore stretto dalla paura del futuro...
Era, effettivamente, una situazione paradossale e come tale passibile di suscitare il riso.
Ma, via via che sono venuti fuori i documenti di questa tragedia, il riso ha lasciato il posto allo sgomento, all'incredulità che quanto accaduto possa accadere.
Per questo ho riportato l'articolo dell'ANSA che illustra come si diventa comandante di una nave da crociera. Basta un diploma e poi tanta pratica e corsi sulle navi: il titolo te lo dà l'armatore, un privato dunque, non già un'Accademia Navale, che è ben altra cosa.
Anni fa scoprii che anche l'Alitalia dava il comando di aerei di linea a persone che avevano solo, magari, un diploma di geometra e che poi avevano preso un brevetto di volo... L'ho scoperto frequentando amicizie che svolgevano quella professione. 
Probabilmente non è questo il punto, tanto è vero che si parla da anni di voler togliere il valore legale del titolo di studio, contando più la capacità professionale, la quale però, certo non può prescindere da nozioni teoriche fondamentali per la professione che si vuole svolgere.
Ma qui il problema sembra essere un altro, a leggere il secondo articolo, quello pubblicato da La Repubblica.it: la superficialità dei comportamenti, e non solo del comandante ma anche della Costa Società armatrice.
La vacanza può essere allegramente fatua, ma sotto la vigile e severa responsabilità di chi conduce e controlla il mezzo su cui tale festa si svolge. Il capitano della nave dovrà anche fare il padrone di casa in smoking e farfallino, ma sempre con in mente tutta la conduzione tecnica dell'immensa nave.
Un comandante che, di fronte al disastro compiuto, dichiara pateticamente "quello scoglio sulle carte nautiche non c'era", non fa che aggravare il suo irreparabile errore, compiuto per superficiale consuetudine, a quanto pare tollerata dalla società armatrice... 
Per non parlare del fatto che, di fronte a quell'errore irreparabile, invece di correre subito a coordinare l'abbandono nave e ad avvisare la vicina Capitaneria di Porto, fatto che avrebbe evitato la tragedia nella tragedia, ha atteso troppo tempo, come se non volesse palesare ed ufficializzare che la nave ormai era perduta dato l'enorme squarcio... Come un bambino che cerca di nascondere agli adulti la rottura di un vaso prezioso... Non si spiega altrimenti questa criminale attesa che ha costretto parte dell'equipaggio ad iniziare ad evacuare la nave senza il suo comando, per questo si è parlato di ammutinamento... Insomma, si capisce il trauma per aver constatato il proprio enorme errore, ma nasconderlo non era possibile e da comandante responsabile doveva prendere su di sé l'obbligo di coordinare l'abbandono della nave. L'aver atteso ha comportato quello che abbiamo visto tutti: la difficoltà a calare le scialuppe su entrambi i fianchi della nave, data l'inclinazione ormai assunta dall'enorme natante, con le persone ormai prese dal terrore proprio per tale paurosa inclinazione...
Le voci che si alzano a difesa di quest'uomo e dei suoi ufficiali sono comunque facilmente contestabili, l'argomento che portano è che, rispetto al numero di persone che la nave imbarcava, i morti sono stati pochi. 
I morti sono stati pochi grazie al fatto che la nave era pericolosamente vicina all'isola e che si sono mossi i generosi marinai e pescatori isolani con le loro barche e la barca della Guardia di Finanza che era in zona ed hanno salvato tanti naufraghi ... altrimenti sarebbero stati molti di più! Mentre, se egli avesse dato subito ordini per l'abbandono nave, tutto si sarebbe svolto con maggiore calma, le scialuppe si potevano calare con maggiore facilità, dato che l'inclinazione era ancora non accentuata, e il coordinamento avrebbe dato il tempo di indossare a tutti i giubbotti di salvataggio che, invece, sono rimasti nelle cabine e alla fine non sono bastati per tutti.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

tutti i comandanti sorrentini fanno i passaggi sotto costa vedi passaggi costa sorrentina li chiamano capitani coraggiosi e una cosa che per loro aumenta il loro prestigio poi quando si fa navigazione turistica le alette stabilizzatrici devono essere chiuse invece si vede chiaramente che erano aperte si vede sulla fiancata della nave al momento del blekaut i motori si sono fermati e partito motore emergenza ponte 5 o 6 e questo nn permette di navigare solo mantenere le luci quindi nn e stato possibile fare manovre ma con l abbinio della nave e stata mandata la nave dove io conosco bene le navi passegere perche ci lavoro

Rita Coltellese ha detto...

Che fosse una consuetudine accettata anche dalla Società Costa Crociere e pericolosamente tollerata dalla Guardia Costiera è un fatto acclarato dai documenti emersi e fa parte di quella italica mentalità che le regole esistono per non essere rispettate: e non solo in mare.
L'inchiesta, che speriamo sia rigorosa e breve, (ma sulla brevità è arduo sperare), stabilirà con esattezza le responsabilità di ciascuno, però, lei che lavora sulle navi mi insegna che il Comandante è colui che ha la responsabilità dell'intero natante.

Anonimo ha detto...

si cerca il conpiuter del comandante si vede l inconpetenza degli organi di stato nn capiscono che quel conpiuter portato via dal capitano schettino e un conpiuter che faceva parte dell atrezzatura della nave e un conpiuter ibm che in emergenza sostituisce il val marine voi direte da profani cose il val marine e il sistema di automazione della nave e li in quel conpiuter nella memoria ce tutte le manovre effetuate a bordo voi da inconpetenti anche gli ufficiali delle capitanerie nn l anno capito dicendo che era il conpiuter personale del comandante esso fa parte del sistema della nave ce uno sul ponte e uno in machina e in caso di avaria del sistema valmarine si possono manovrare i vari apparati della nave e li si possono estrarre gli orari delle fasi della collisione e tutti gli apparati e il loro stato man mano che si procedeva con l emergenza si e vero che il comandante a la responsabilita dellintero natante ma l ufficiale alla sicurezza che doveva pianificare l emergenza dal ponte 4 in contatto col ponte dove era il capitano in 2seconda dovera la guardia del ponte il 3uff di guardia il marinaio di vedetta nessuno a guardato la carta informando il capitano che la rotta intrapresa era da suicidio

Rita Coltellese ha detto...

Che ci siano altre responsabilità oltre quella del Comandante è chiaro a tutti, credo, anche agli incompetenti di navigazione come me. Speriamo che l'inchiesta acclari le responsabilità di ciascuno che, però, non alleviano la responsabilità del Comandante, secondo il Codice di Navigazione. Su quel computer si spera che la magistratura faccia la dovuta luce: il Comandante dovrà spiegare a chi l'ha consegnato e perché, e da queste risposte si capirà cosa quel computer significava e perché è stato sottratto all'esame delle autorità. Per quel che attiene alle sue competenti riflessioni sulla rotta, le dirò che, pur se incompetente, leggendo il verbale dell'interrogatorio del terzo ufficiale Silvia Coronika, mi sono chiesta anch'io come mai l'ufficiale addetto alla cartografia Simone Canessa, al quale in precedenza Schettino aveva chiesto di aiutarlo a ”tracciare una rotta per passare vicino al Giglio e fare un inchino”, chiese al comandante se ”andasse bene una distanza di 0,5 miglia dall’Isola del Giglio” e ”che il comandante rispose positivamente”, ma non gli ricordò che lì c'erano "Le Scole".

Anonimo ha detto...

parliamo del personale inbarcato circa 1050 su una nave bandiera italiana solo 70 persone piu o meno di nazionalita italiana ora si da luce dalle testimonianze dei passegeri che dicono che nn cera comunicazione con esse poiche la maggior parte exstra comunitaria scarsa conoscenza delle lingue specialmente la lingua italiana costa si definisce una conpagnia italiana con bandiera italiana sulle sue navi ora sapete chi contribuisce a pagare una nave di costa crocere (ma la cui vera proprietaria e carneval societa americana)lo stato italiano (cioe noi) che elargisce a costa crocere sovenzionando la costruzione e sapete chi ne beneficia gli exstra comunitari cioe onduregni filippini indonesiani slavi inglesi ecc ecc mentre i marittimi italiani in cerca di inbarco sono a casa questo perche la collusione tra sindacati marittimi capitanerie( che nn controllao i corsi di emergenza e abilitazioni di questi exstra comunitari molte volte falsi)e stato italiano che nn ferma questo scempio poiche a costa conviene poiche paga questo personale molto meno ora vi porto un esempio il brasile pretende da tutte le conpagnie di navi passegere che lavorando sulle coste brasiliane che devono inbarcare personale brasigliano in misura del 40 per cento noi diamo i soldi a costa per farsi le navi le navi lavorano in italia la maggior parte dell anno ma il personale in misura del 90 per cento e exstracomunitario e i marittimi italiani in questo momento di crisi a casa poi facciamo la publicita dicendo italia

Rita Coltellese ha detto...

Quello che lei denuncia è senz'altro vero perché avviene anche in altri settori del mondo del lavoro. Questo Governo che c'è ora dovrebbe tenerne conto se vuole veramente creare sviluppo e occupazione nel mondo del lavoro italiano.

Anonimo ha detto...

parliamo delle persone nn registrate chiamate clandestini sono generalmente persone amiche di ufficiali che nn potendole registrare come parenti o mogli vengono fatte salire a bordo con la conplicita di qualcuno di alto grado ma all ingresso della nave anche con la conplicita dei security cosa molto grave costa come conpagnia in questo caso e all oscuro di tutto poiche viene messa all oscuro di questa tresca poiche come conpagnia regala ai suoi dipendenti crocere per le mogli dei suoi dipendenti nn facendoli pagare nulla

Rita Coltellese ha detto...

Quello che lei scrive conferma quello che abbiamo capito in molti. Rimane il fatto che il Commissario di Bordo, Manrico Giampedroni, ha dichiarato che "è impossibile che ci fossero persone non registrate a bordo". E' possibile che, dunque, ciò avvenga all'insaputa anche del Commissario di Bordo?

Anonimo ha detto...

signora coltellese secondo lei una persona responsabile dell otel che si occupa di predestinare la persona adetta a fare pulizia delle cabine ufficiali di bordo nn sa tramite la cabinista che in cabina invece di una persona ce ne sono due nn per altro che gli ascigamani aumentano e poi la carta magnetica una volta a bordo della cabina viene duplicata all ufficio recepzion che e sotto la responsabilita del otel come si e fatto per la moldava che nn esisteva a bordo ma sicuramente dormiva o in una cabina nn affittata ai passegeri o in cabina di un ufficiale nn diciamo chi

Rita Coltellese ha detto...

Le sue riflessioni sono anche le mie e, penso, di tutti.
I magistrati che hanno in mano l'inchiesta si spera che pongano le giuste domande alle persone preposte alle varie funzioni, in modo che la realtà dei fatti venga efficacemente delineata.

Anonimo ha detto...

parliamo ora di come si raggiunge il comando di una nave(cioe essere comandante)nn si dia tutta la colpa a costa crocere il fatto di aver dato il comando a schettino quando si parla di questo gli ufficiali delle capitanerie stanno zitti vi siete chiesti perche ora vi spiego dopo aver fatto 5 anni di nautico e aver preso il diploma di uff di coperta ci si inbarca da allievo uff dopo una navigazione totale a bordo di 18 mesi facendo pratica di navigazione si fa in capitaneria tramite commissione giudicatrice che valuta le attitudine psico fisiche e intelletuali di conoscenza della navigazione se si supera l esame si entra in possesso del patentino questo serve per inbarcare da 3 uff di coperta gli viene assegnata la guardia sul ponte orario 8/12 20/24 insieme al marinaio di vedetta pero e sotto la responsabilita e visuale della guardia del capitano in seconda dopo 36 mesi di guardia totole a bordo di navi si ritorna in capitaneria e davanti a un altra commissione si rifa unaltro esame attidunale psico fisico e di conoscenza della navigazione a questo punto superato questo esame si a la patente nautica di responsaile di navigazione per navi di stazza superiore si puo inbarcare da 2 ufficiale di coperta dopo la guardia sul ponte svolge anche mansioni di lavoro attinenti al servizio dell andamento della nave dopo note caratteristiche ottime e conportamento ecc sia come guardia che come persona dopo iter di vari anni si accede al titolo di 1uff di coperta questo grado conporta la responsabilita di istruire sia l equipaggio ogni settimana che i passegeri sulla sicurezza e mansioni in caso di emergenza a bordo cioe e adetto alla sicurezza della nave dopo vari anni di serv sottovari comandanti e varie navi della conpagnia il sogetto avendo avuto note attitudinali psico fisiche e di lavoro svolto a bordo ottime da vari capitani gli viene dato il grado di capitano in seconda esso a la responsabilita degli ufficiali di bordo e dell equipaggio e insieme al capitano in 1 decidono l andamento della nave in poche parole e l ombra del capitano in prima dopo vari anni di iter da capitano in seconda e avendo note ottime attitudinali psico fisiche e di lavoro oltre a quelle di comando espresse dai vari comandanti che il soggetto a incontrato in minimo 10 anni la conpagnia valutando questo puo affidargli il comando di una nave pero in questo a influito tutte le note e giudizi espressi sia come lavoro dai vari comandanti incontrati dal soggetto nella sua carriera che la patente data dalli ufficiali delle capitanerie dopo esame di commissione per capitano di lungo corso

Rita Coltellese ha detto...

La ringrazio delle delucidazioni che sono utili per capire sempre meglio la realtà di un ambito lavorativo che non può essere noto a tutti. L'iter da lei descritto è severo e dovrebbe essere una garanzia. Chiarisce che nessun privato può dare "la patente" di Comandante sulle proprie navi senza il controllo dello Stato, attraverso i suoi organi preposti allo scopo. Dunque il Comandante Schettino è arrivato ad essere quello che è anche attraverso controlli operati da Commissioni Giudicatrici dello Stato. Purtroppo , però, anche i medici negli ospedali del SSN oltre alla preparazione scientifica ed accademica passano attraverso concorsi statali, e quindi Commissioni Giudicatrici, eppure questa non è sufficiente garanzia che non ci siano medici che sbagliano. Alla fine la risposta è necessariamente individuale, della persona. Mi ha colpito, comunque, che una persona della mia famiglia, in assoluto la più esperta di mare in questo ambito, è quella che, nel giudizio sull'operato di Schettino, è stata più comprensiva e giustificativa.

Anonimo ha detto...

dopo ultime dichiarazioni e difesa comandante schettino mi sento che la marineria italiana gia affossata dal governo nn tutelando ilavoratori marittimi nel lavoro vedasi brasiliani navi che lavorano utilizzando loro itinerari anno obligo di portare il 40 per cento di lavoratori brasiliani in italia diamo soldi alla carneval ora costa per fare navi con la bandiera italiana a poppa poi a bordo su 1000 persone che ci lavorano solo 70 erano italiani e i marittimi italiani a casa a fare la fame ora il comandante chettino a sua difesa si fa schudo dicendo che a sbagliato la manovra a timone il marinaio indonesiano confondendo ordine dato da lui signori miei il comandante in seconda in coperta e responsabile del personale di guardia e a l obligo di ispezionare il personale di guardia nelle sue capacita a sostenere una guardia che e sicurezza per la nave e la vita dei passegeri ora nn si e accorto prima del incidente che il marinaio nn era idoneo alla guardia o a capire gli ordini trasmessi durante le manovre effetuate prima del incidente poi il comandante le alette anti rollio o stabilizzatrici dovevano essere ritirate dentro sotto costa poiche sono pericolose ai natanti che passano vicino alla nave anche questo le capitanerie nn ano notato e schettino nn le a fatte tirare dentro passando a poche miglia dal giglio mi vergogno io da marittimo a sentire schetino quando afferma che il marinaio indonesiano a sbagliato a eseguire suo ordine e il 3 uff che deve stare in manovra vicino al marinaio ritrasmettendo l ordine del comandante e ispezionare il marinaio affinché esegua l ordine corretto invece di scaricare la colpa agli altri per dignita di noi italiani e marittimi di vechio stampo che abbiamo dato alla marineria italiana lustro si dica e si cerchi la verità anche da parte delle capitanerie il conpiuter del comandante e il conpiuter invece della nave che controlla in emergenza il valmarine e stato fatto sparire da schettino poiche sua memoria ce tutte le operazioni fatte durante la collisione altro che il conp del comandante ce molta incompetenza in giro a bordo nelle casseforti in genere su quelle navi ce più di più o meno di 2 milioni di euro chi li a potati fuori della nave dopo collisione perciò e andato a terra aprite gli occhi io o fatto 25 anni su navi passegere so capire molte cose cercate di capire pure voi

Rita Coltellese ha detto...

La ringrazio delle sue delucidazioni in cui si avverte l'esperienza di chi conosce perfettamente la marineria e, in particolare, quella relativa alle navi passeggeri. La sua testimonianza rende ancora più chiaro quello che in gran parte è venuto fuori nel processo. Sappiamo tutti che, in ogni campo, chi vede tutto standoci dentro vede la VERITA'. Quella verità che per ragioni varie molti cercano di seppellire, nascondere, mistificare, fuorviare... Nella tragedia della Costa Concordia emergono responsabilità sia della Compagnia proprietaria della nave che, per risparmiare sul costo del lavoro, ha assunto personale straniero, sia delle Capitanerie di Porto che tolleravano l'intollerabile. Deve esserci la tragedia per far emergere quello che NON VA FATTO. La difesa di Schettino fa il suo mestiere e scaricare sugli altri è uno dei classici meccanismi difensivi. Ma il Codice di Navigazione è chiaro per quel che riguarda la responsabilità del Comandante di una nave. Su questa tragedia ho scritto altri post successivamente a questo. Se vuole può trovarli in Archivio nel 2012 mese di gennaio alle date 23, 25, 27, e mese di febbraio alla data del 25, poi il 27 marzo, il 7 settembre ed il 20 dicembre dello stesso anno. In questo 2013 ho scritto due post sulla Costa Concordia: il 12 gennaio ed il 29/07/2013.

Anonimo ha detto...

I don't even know how I ended up here, but I thought this post was great.

I don't know who you are but definitely you're going to a famous blogger if you aren't already
;) Cheers!

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