Da: Il Secolo XIX.it
I soldi della Lega emigrano all’estero
08 gennaio 2012
| Giovanni Mari
Genova - La Lega Nord investe. Gestisce milioni di euro e compra quote di fondi, titoli di Stato, valuta straniera. Nell’ultima settimana di dicembre, tra il 23 e il 30, da un solo conto bancario, sono partiti una decina di milioni, almeno sette verso l’estero. La fetta più grossa è stata stanziata per un fondo basato in Tanzania da 4,5 milioni. Quindi 1,2 milioni per un altro fondo a Cipro e poco più di un milione di euro investiti in corone norvegesi. In tutti i casi si tratta dei quattrini di finanziamento pubblico dello Stato incassati dal Carroccio come “rimborsi elettorale”.
È un movimento vorticoso di denaro quello che gestisce il segretario amministrativo federale Francesco Belsito, appena sceso dalla poltrona di sottosegretario alla Semplificazione. Il respiro delle operazioni è nazionale, ma la centrale operativa è Genova, dove Belsito vive. E tutto ruota attorno al Banco popolare. I movimenti-base sono gestiti attraverso diversi conti correnti ordinari nelle varie filiali; i movimenti straordinari sono invece coordinati da Banca Aletti, il capillare sistema di private e investment banking dello stesso Banco popolare.
I movimenti-base sono vistosi spostamenti, in entrata e in uscita: nell’ultimo semestre dai soli conti liguri sono stati trasferiti almeno 700 mila euro ad altri conti della Lega Nord, sono stati emessi almeno 450 mila euro in assegni circolari e lo stesso Belsito ha ritirato in contanti almeno 50 mila euro. Più sostanzioso il programma di investimenti gestito per la Lega Nord attraverso Banca Aletti tra Natale e Capodanno. Anzi, gli spostamenti di massa di denaro sono cominciati a metà del mese scorso: un investimento in 7,7 milioni di corone norvegesi (poco più di un milione di euro) vincolato per sei mesi a un interesse del 3,5%. Il fatto curioso, che emerge immediato, è che in quegli stessi giorni investire in Bot o Btp era più conveniente. Il primo, in ordine di tempo, porta a Cipro: 1,2 milioni di euro dalla Lega Nord per l’acquisto di quote del fondo “Krispa Enterprise ltd”. Il fondo è basato a Larnaca, città turistica della costa meridionale, vicina al confine con Cipro Nord. Più coraggioso, senza dubbi, il collocamento dei 4,5 milioni di euro per un’operazione in Tanzania.
È un movimento vorticoso di denaro quello che gestisce il segretario amministrativo federale Francesco Belsito, appena sceso dalla poltrona di sottosegretario alla Semplificazione. Il respiro delle operazioni è nazionale, ma la centrale operativa è Genova, dove Belsito vive. E tutto ruota attorno al Banco popolare. I movimenti-base sono gestiti attraverso diversi conti correnti ordinari nelle varie filiali; i movimenti straordinari sono invece coordinati da Banca Aletti, il capillare sistema di private e investment banking dello stesso Banco popolare.
I movimenti-base sono vistosi spostamenti, in entrata e in uscita: nell’ultimo semestre dai soli conti liguri sono stati trasferiti almeno 700 mila euro ad altri conti della Lega Nord, sono stati emessi almeno 450 mila euro in assegni circolari e lo stesso Belsito ha ritirato in contanti almeno 50 mila euro. Più sostanzioso il programma di investimenti gestito per la Lega Nord attraverso Banca Aletti tra Natale e Capodanno. Anzi, gli spostamenti di massa di denaro sono cominciati a metà del mese scorso: un investimento in 7,7 milioni di corone norvegesi (poco più di un milione di euro) vincolato per sei mesi a un interesse del 3,5%. Il fatto curioso, che emerge immediato, è che in quegli stessi giorni investire in Bot o Btp era più conveniente. Il primo, in ordine di tempo, porta a Cipro: 1,2 milioni di euro dalla Lega Nord per l’acquisto di quote del fondo “Krispa Enterprise ltd”. Il fondo è basato a Larnaca, città turistica della costa meridionale, vicina al confine con Cipro Nord. Più coraggioso, senza dubbi, il collocamento dei 4,5 milioni di euro per un’operazione in Tanzania.
2 commenti:
“Il Fatto quotidiano” ha riportato questa notizia e il commento di Francesco Belsito, in seguito alla pubblicazione, è arrivato puntuale: ha detto che “queste informazioni sono una grave violazione della privacy e delle regole bancarie”.
Forse, se stava zitto era meglio!
Non credo che gli altri partiti siano più virtuosi.
Questo fatto dimostra che i soldi per il rimborso delle spese elettorali, distribuiti a pioggia, sono troppi e non vengono utilizzati per intero. Sarebbe opportuno ed auspicabile che l’extra compenso elettorale non utilizzato fosse restituito allo Stato per essere utilizzato a fini sociali.
L’iniziativa della restituzione dovrebbe partire dagli stessi partiti se fossero composti da persone affidabili e credibili.
Non ce n’è uno che dimostri di essere una voce dal coro, con fatti ed esempi concreti.
Silvia O.
A parte il fatto che ormai tutti dovremo rendere conto anche dei soldi che abbiamo in Banca e sono soldi dello stipendio magari, come nel mio caso in cui, non avendo più figli a carico, non lo spendo interamente, perché cerco di vivere senza spenderlo tutto...questi, se veramente fanno investimenti con i soldi nostri, che incamerano come "rimborsi elettorali", vanno fermati... E' un altro abuso e concordo con quello che scrivi.
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