Questo il documento audio della prima chiamata effettuata dalla Capitaneria di Porto di Livorno alla Nave Costa Concordia. La Capitaneria ha ricevuto una telefonata dai Carabinieri di Prato che a loro volta sono stati chiamati dalla figlia di una signora passeggera sulla nave che, come ha testimoniato in interviste televisive la figlia stessa, era stata avvertita con una telefonata dal fratello, il quale era stato chiamato dalla madre disperata che si trovava sulla nave e già aveva capito il pericolo.
Dunque, riassumendo la sequenza: una signora che è sulla nave chiama con il suo cellulare il figlio che sente la sua agitazione e non capisce bene cosa sta accadendo, dato che si trova a cena con degli amici avverte telefonicamente la sorella la quale avvisa i Carabinieri di Prato. I Carabinieri chiamano la Capitaneria di Porto competente e la Capitaneria non sa nulla perché la nave non si è messa in contatto con tale istituzione come avrebbe dovuto fare. Ma quando la Capitaneria chiama la nave Schettino minimizza, parla di un black out di facile ripristino e che non hanno bisogno di nulla. L'addetto della Capitaneria insiste, chiede particolari sul black out. Ma Schettino lo scarica senza dire niente, eppure altre testimonianze diranno che già sapeva che c'erano i compartimenti della nave allagati.
2 commenti:
Purtroppo mancano altri tasselli , a mio avviso determinanti per comprendere “l’anomalia” del comportamento di Schettino. Mi riferisco alle numerose telefonate intercorse tra Schettino e i vertici della Compagnia Costa, delle quali non ci sono tracce documentate.
E’ vero che Schettino minimizza con la Capitaneria dicendo che non ha bisogno di nulla ma non sappiamo fino a che punto fosse “libero” di confermare quello che stava succedendo. Ci sono molte ombre, a mio parere inconcepibili ed inspiegabili; spero che la Magistratura, attraverso un’inchiesta particolarmente meticolosa , indaghi a tappeto e alla fine possa fare luce e dare risposte chiare ed esaurienti. Lo spero ma ho molti dubbi….
Silvia O.
L'inchiesta farà chiarezza di ogni responsabilità, ma il Comandante, il Capitano di una nave ha dei precisi obblighi dettati dal Codice. Nel lavoro di ciascuno di noi ci sono le responsabilità personali e quelle della struttura per la quale lavoriamo. La struttura nella quale ho lavorato fino a poco tempo fa aveva molte cose che non andavano, ma io in quell'ambito avevo la mia faccia e l'ho sempre difesa, facendo il mio dovere e anche oltre le carenze del sistema nel quale ero inserita. Per questo credo che il comportamento del singolo può essere determinante, qualora sappia sentire fortemente la responsabilità che gli compete e, nelle difficoltà, andare anche oltre.
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