Continuo la pubblicazione della lunga e bella Poesia del Grande Poeta e Scrittore François Cheng con la relativa traduzione per chi non conosce la lingua francese.
La poesia è stata pubblicata sulla rivista letteraria "Po&Sie", n. 134 Editore Belin.
François Cheng
"Élégie de Lerici"
à Shelley
Oui, retrouver le bien qui était perdu.
Dévisager la vérité nue, et par-là
Envisager la beauté sûre. Car tu fus Ariel,Tu fus Alouette. Ange déchu ou daimon natif,
Étais-tu nostalgie? Étais-tu prophétie?
Par-delà l'homme qui raisonne, n'étais-tu
Homme qui résonne à un chant inouï ?
Plus que voleur de feu, tu fus porteur
D'étincelles qui provoquaient l'illumination.
Lampe de mineur sur le front, tu devins
Traqueur des sortilèges de ce monde:
Vûote étoilée miroitant champs d'azalées,
Grâce feminine épousant courbes de collines,
Eau d'un lac muée en vapeurs de nuées,
Et rires des enfants en sourires des amants,
Ardente poursuite d'un visage trop lointain,
Murmures assoiffés qu'un baiser clôt...
Puis, à mesure que tu pénétrais les deuils,
D'autres beautés, parfois, te foudroyèrent:
Regard noble et digne devant l'implacable glaive,
Corps supplicié que les mains tendres ressuscitent.
Per chi non conosce il francese tento qui una traduzione per la comprensione del testo:
Elegia di Lerici
a Shelley
Si, ritrovare il bene che era perduto.
Osservare la verità nuda, e da là
Guardare la bellezza sicura. Poiché tu fosti Ariel,
Tu fosti Allodola. Angelo decaduto o demone nativo,
Eri tu nostalgia? Eri tu profezia?
Dall'altra parte dell'uomo che ragiona, non eri tu
Uomo che risuona a un canto inaudito?
Più che ladro di fuoco tu fosti portatore
Di scintille che provocavano l'illuminazione.
Lume di minatore sulla fronte, tu divieni
Dall'altra parte dell'uomo che ragiona, non eri tu
Uomo che risuona a un canto inaudito?
Più che ladro di fuoco tu fosti portatore
Di scintille che provocavano l'illuminazione.
Lume di minatore sulla fronte, tu divieni
Volta stellata luccicante campi di azalee,
Grazie femminee modellanti curve di colline,
Acqua di un lago mutata in vapori di nembi,
E risa di bambini in sorrisi degli amanti,
Ardente seguito di un viso troppo lontano,
Mormorii assetati che un bacio chiude...
Poi, via via che penetravi i lutti,
Altre meraviglie, talvolta, ti folgorarono:
Nobile e degno sguardo davanti all'implacabile spada,
Corpo giustiziato che le tenere mani resuscitano.
Da questo link, cliccando, si può ascoltare il bellissimo pezzo musicale "Alouette":
http://www.radiopaniekzaaierwebradio.com/video/ariel-ramirez-paul-mauriat-alouette_0:01:55__WZHCDjXZtV4.html
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