Da: La Repubblica.it
Le tagliano la pensione si uccide a 78 anni
Orrore a Gela: Nunzia G. si è gettata dalla finestra di casa al quarto piano. Prendeva 800 euro al mese, ridotti a 600
di LORENA SCIME'GELA - Sarebbe stato un gesto dettato dalla disperazione quello compiuto da una donna di 78 anni di Gela, Nunzia C., vedova, che ieri ha deciso di farla finita dopo aver scoperto che dalla pensione le era stata decurtata la somma di 200 euro. La diminuzione della pensione sarebbe diventata un ossessione per la donna, tanto da spingerla a gettarsi dalla terrazza della sua abitazione di quattro piani, in via Amilcare, nei pressi del cimitero monumentale. Questo è emerso dal racconto fatto dai figli della settantottenne dopo il suicidio. Nello stesso stabile in cui risiedeva la donna vivevano anche i suoi familiari.
Sono stati i figli ad avvertire il tonfo, e una volta affacciati al balcone hanno fatto la terribile scoperta. Dinanzi ai loro occhi è apparso il corpo senza vita della madre, riverso sull’asfalto, in una pozza di sangue. Ed è stato il terrore. Poi, l’intervento sul posto delle forze dell’ordine, dei vigili urbani e dei soccorritori. Ma per la donna non c'è stato nulla da fare.
Sembra che la donna avesse già da qualche tempo manifestato la propria preoccupazione per la riduzione della sua pensione, prima con la morte del marito, avvenuta l’anno scorso ed ora con una ulteriore stangata. Le sue possibilità economiche erano passate da 800 euro a 600 euro al mese. I quattro figli avevano cercato di rassicurarla ma tutto è stato inutile. La preoccupazione ha fatto scattare nella donna un momento di sconforto tale da spingerla a compiere il gesto estremo.
Lo scorso primo gennaio una tragedia simile era successa a Bari, un settantaquattrenne che percepiva una pensione sociale di 450 e un'altra di 250 euro, si è visto richiedere dall'Inps la restituzione di 5 mila euro. E anche lui si è gettato dal balcone.
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Chi ha vissuto accanto ad una persona anziana sa quanto, invecchiando, diventano fragili psicologicamente: si attaccano allo scandire della riscossione della loro pensione, unica sicurezza, unico riconoscimento da parte di una Società che altrimenti li considera ai margini, ormai inutili.
Come molti anch'io ho avuto la mia esperienza personale: per mia madre la pensione era importantissima. Quando le spostarono il giorno di riscossione dai primi giorni del mese a metà di esso mi ossessionava con il ritornello che, così facendo, lo Stato a poco a poco le rubava il mese. Io le spiegavo e rispiegavo che qualsiasi fosse il giorno di riscossione era sempre quel mese che le veniva pagato, che il pagarlo 12 giorni dopo la solita data non le toglieva la pensione che le spettava per quel mese... Ma non si convinceva più di tanto, credo che si chetasse solo per farmi piacere, ma era convinta che lo Stato, portando avanti la data a poco a poco avrebbe saltato il mese... Se un vecchio ha dei figli che lo seguono può avere un sostegno nel dialogo con loro... Ma se è solo o se, come in questo caso, la pensione era stata decurtata di molto, un quarto dell'intera cifra, nemmeno i figli riescono a sostenere l'animo del fragile vecchio che nella pensione ripone la sua sicurezza esistenziale, la sua dignità, quasi...
Non posso nemmeno pensare a mia madre se le avessero tolta una cifra simile dall'ammontare: sarebbe stata una tragedia che nemmeno le mie parole avrebbero potuto sanare.
Ovviamente queste notizie ci riempiono tutti di tristezza: è deprimente sentire che i vecchi si suicidano, che gli imprenditori e gli operai si suicidano... Mentre i soldi degli italiani rendono ricchi dei vergognosi crapuloni che non si vergognano però di niente... Anzi! Vanno in giro a testa alta come quel Lusi ripreso dalle telecamere dei telegiornali... Mi fermo qui perché l'elenco è lungo e lo conosciamo tutti.
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