venerdì 7 settembre 2012

La filosofia di vita di Schettino


Concordia: Schettino, "Fabi', ci mettim a fa' nat lavoro!"

Concordia: Schettino, Fabi, ci mettim a fa nat lavoro!
07 SET 2012
(AGI) - Roma, 7 set. - "Praticamente stiamo imbarcando acqua, tanto e' calma piatta, e poi Dio ci pensi..dobbiamo solo mettere i passeggeri a mare, se ci mandate dei mezzi per cortesia...con molta velocita". Sono le 22.32 e 45 secondi del 13 gennaio e la Costa Concordia ha impattato sullo scoglio dell'Isola del Giglio da quasi un'ora. E' Francesco Schettino a parlare al telefono con la Capitaneria di porto di Livorno, come risulta da un'anticipazione della perizia suppletiva della scatola nera, pubblicata da La Stampa. I passeggeri, scrive il giornale, inizialmente informati solo del black-out e non della collisione, iniziano a scendere sulle scialuppe prima ancora "dell'emergenza generale" per l'abbandono della nave. Schettino, pressato dagli ufficiali, si decidera' a renderlo esecutivo solo ale 22.43 e 12 secondi.
 
Il comandante, sottolinea La Stampa, tergiversa sia nell'ordinare l'abbandono della nave sia nel lanciare il cosiddetto 'distress', cioe' la richiesta di soccorso. Alle 22.30 e 43 secondi qualcuno gli chiede: "Diamo l'emergenza generale?". E un altro: "Abbandono nave?". Ma lui frena: "Aspetta come siamo con...". Il caos sulla nave, intanto, cresce e alle 22.30 il safety officer Pellegrini incalza: "Diamo l'emergenza comandante?". A ruota anche l'environmental officer Di Lena domanda: "Che facciamo?". Alle 22.33 Schettino informera' Ferrarini (manager delle emergenze Costa, ndr) di aver dato l'emergenza generale.
  Ma, prosegue La Stampa, sulla nave succede altro perche' "chi e' sulla plancia non ricorda i codici d'emergenza". I periti nominati dal gip Valeria Montesarchio sottolineano nella bozza: "Voci cercano i codici d'emergenza per dare l'allarme, non conoscono i codici d'emergenza".
Passa cosi' altro tempo prezioso e alle 22.51 finalmente scatta l'ordine. Schettino: "Oh, lo vogliamo dare quest'abbandono nave...?". Poi corregge: "Diamo d'abbandono nave dai, basta cosi'! No, piu' che abbandonare nave dici 'mettiamo i passeggeri a terra...'".
  Il comandante ha pero' ormai pienamente capito la gravita' dell'accaduto, tanto che alle 23.08 confessa (presumibilmente alla moglie Fabiola): "Fabi', ho finito la mia carriera di comandante". Poi la rassicura, anche se disperato: "Fabi' nun te preoccupa'...e togliamo questo navigare da mezzo e ci mettim a fa' nat lavoro...". (AGI) .

Senza parole... come si scrive sotto certe barzellette la cui assurdità comica è esplicita.
Solo che qui non vi è nulla da ridere perché questo è un Pulcinella tragico. Se avesse fatto il suo dovere e dato l'allarme subito molte persone sarebbero sicuramente ancora in questo mondo con i propri cari. 

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