Maria De Filippi, per Aldo Grasso “è la burattinaia dei poveri cristi”
Scritto da www.laredazione.org | TV Star – ven 28 set 2012 13:29
Venti anni di televisione, venti anni di successi e un ruolo indiscusso di prima
donna della televisione italiana. Ma anche venti anni di forti critiche al suo
modo di vedere e fare televisione. A cominciare dal numero uno dei critici
televisivi, Aldo Grasso, che sulla sua rubrica l'ha definita
"la burattinaia dei poveri cristi". Insomma, ci è andato giù duro e conferma al
sito donnamoderna.it il suo pensiero: "Sì, l'ho definita la burattinaia dei
poveri cristi e non me ne pento. I personaggi dei suoi
programmi le affidano le loro esistenze e lei le pilota portando in scena una
commedia umana piena di tristezza. Però le riconosco un merito: intuisce ciò che
desidera la gente. Dieci anni fa era il momento di muscolosi e lifting? E ha
tirato fuori dal cilindro Costantino Vitagliano. Siamo stati
definiti un paese di anziani? E porta in tv 'Uomini e Donne
Over'. La società ha capito di aver perso i valori e vuole riportare in
vita la meritocrazia? Ecco che ti spunta la scuola dei talenti
'Amici'…". Insomma, la tv della De Filippi non piace per niente
a Grasso che però riconosce alla conduttrice pavese di intercettare come pochi i
gusti del pubblico.
Aldo Grasso |
Una definizione perfetta: Aldo Grasso non poteva trovare di meglio. Prima di incontrare Maurizio Costanzo lavorava per una ditta di audiovisivi. Lui iniziò con una formula nuova ed azzeccata in TV: "Bontà loro". Invitava due o tre persone note e le faceva parlare di sé con sapienti domande: lo spettacolo lo facevano loro, lui ebbe la geniale intuizione di stimolare il Narciso che è, in varia misura, in ognuno di noi. Faceva dunque il burattinaio.
Per fare il burattinaio però hai bisogno di chi si fa burattino... Questi "poveri cristi", come li chiama Grasso, lo sono perché non si tratta di personaggi noti come quelli che Maurizio Costanzo mostrava dopo la sigla con l'allusivo acquario, ma di poveretti che si prestano essenzialmente per compenso, giacché nessuno sano di mente può pensare di andare a riconciliarsi con intimi affetti davanti a milioni di persone. L'indecenza degli abbracci e delle lacrime o è frutto di facili guadagni o di infima intelligenza.
In tutto questo, poi, c'è l'indecenza di chi guarda.
Nessun commento:
Posta un commento