Credo di aver dato l'etichetta giusta a questo post, "Scrivere", giacché credo sia dovuto solo alla mia inclinazione, nata con me, allo scrivere l'invito che ho ricevuto e che pubblico qui sotto:
CONFINDUSTRIA
CULTURA ITALIA
è lieta di
invitarLa al Convegno
“L’Agenda Digitale
per lo sviluppo dei contenuti culturali”
Roma, 3 ottobre
2012, ore 10.30
Auditorium Parco
della Musica – Sala Risonanze
Viale Pietro de
Coubertin, 30
Aziende
leader, esponenti dei settori coinvolti, vertici delle associazioni
confindustriali, protagonisti pubblici del dibattito sull’agenda digitale faranno il punto della situazione e tracceranno i nuovi
capitoli di una agenda per lo sviluppo dell’offerta digitale del prodotto
culturale italiano.
In allegato il
Programma del Convegno
R.S.V.P. Segreteria
Organizzativa Confindustria Cultura Italia Tel 06.95222160 Fax 06.95222161 www.confindustriaculturaitalia.it
Infine Stefano Parisi, Presidente Confindustria Digitale, ha parlato del fine dell'Agenda Digitale: diffondere i contenuti culturali, rafforzando le possibilità di Internet.
Il loro problema è l'assetto normativo. Posso capire là dove c'è il furto sopra citato, ma non vorrei che questo assetto normativo levasse la libertà di espressione, che è una ricchezza, relegandola dentro confini protezionistici del tipo: iscrizione all'Albo dei Giornalisti, tasse ecc. ecc.
Di fatto vogliono un'Autorità Amministrativa che intervenga subito per bloccare i siti illegali (e questo va bene) che utilizzano i prodotti culturali altrui.
Diverso è, a mio avviso, se si prende spunto da notizie pubblicate, dunque rese "di tutti", e le si approfondisce e le si commenta. Questo lo possono fare tutti in rete, purché rispettino il codice penale naturalmente. Né si può pretendere che un blogger diventi giornalista per esprimerle, anche perché molti di noi sanno come si diventa giornalista. Basta avere un amico compiacente che ti faccia scrivere su un giornale, (a volte un politico che lo finanzia con soldi pubblici), dimostrando che ti ha pagato per la prestazione, passare un esamino, (che ho visto superare anche da persone che non sanno affatto scrivere), e hai la patente di giornalista.
Nessun commento:
Posta un commento