Terremoto L'Aquila, scienziati divisi sulla sentenza contro la Grandi rischi
Per alcuni esperti americani e giapponesi si tratta di una decisione "pericolosa". Ma per Scientific american "il giudizio non è sugli studi o sulla previsione, ma sulla comunicazione".
di PIERA MATTEUCCI
(23 ottobre 2012)
Solo una nota su quanto scritto in questo articolo relativamente agli esempi di altri campi della Scienza dove non si possono fare previsioni certe: calzante quello del calzante anche quello dell'
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Gli imputati sono stati accusati di aver dato informazioni 'inesatte, incomplete e contraddittorie' sul fatto che le piccole scosse prima del terremoto del 6 aprile potessero rappresentare un avvertimento"."
Ora mi dispiace per Scientific American (che io conosco come rivista scientifica generica e non specializzata su uno specifico ramo della Scienza, come sono molte riviste internazionali) ma trovo l'affermazione quanto meno illogica.
Infatti, se non posso prevedere come quando e dove si verificherà una scossa devastante della terra, come mi si può imputare di "non aver correttamente informato" la Protezione Civile incaricata di una eventuale evacuazione dei luoghi?
Si pretende qualcosa che non si poteva dare.
La Repubblica.it, poi, pubblica un audio di una telefonata intercettata fra il Responsabile della Protezione Civile, Guido Bertolaso, e il Prof. Enzo Boschi titolandola: "Bertolaso a Boschi "Non si deve dire la verità". Come se ci sia una verità da nascondere! Il TG3 delle h. 14:20 di oggi ha informato che tale telefonata è successiva alla prima devastante grande scossa e che, sembra, dagli scienziati Bertolaso voleva sapere se ce ne potevano essere altre.
Ma se i terremoti non possono essere previsti per i numerosi parametri in gioco, quale verità si sarebbe voluta nascondere?
Se avessero avuta in mano una VERITA' stavano a cavallo: evacuazione e stop, con plauso di tutti ed oggi Bertolaso lo facevano Presidente della Repubblica e a Boschi davano il Premio Nobel per essere stato, unico al mondo, in grado di fare un'esatta previsione dell'intensità di un terremoto con giorno e luogo.
Ascoltando la telefonata si sente invece Bertolaso che usa la parola "verità" probabilmente in modo improprio, come spesso facciamo tutti quando parliamo e le parole ci escono non sempre adeguate ai concetti che vogliamo esprimere. E Boschi che, rispettoso per il ruolo del Responsabile Nazionale della Protezione Civile, prova ad obiettare qualcosa che l'altro neppure gli fa dire, perché è evidentemente preoccupato di procurare allarme e teme che il pronunciamento degli scienziati possa incrementare il panico. Boschi gli dice di non preoccuparsi, non perché sia un criminale che vuole sterminare gli aquilani, ma perché non ha, come non ce l'ha nessuno al mondo, gli strumenti per dichiarare un simile allarme.
Se non si è capito questo c'è da preoccuparsi sempre più per la capacità di giudizio di certi magistrati.
Nel luogo dove vivo per due lunghi anni, molto tempo fa, c'è stato uno sciame sismico ininterrotto. La sera vedevamo la TV su un divano che ballava... Debbo denunciare qualcuno perché non ci hanno evacuato? Anche allora la gente aveva paura. Ricordo una donna anziana che, al mercato, impaurita chiedeva ad un vigile urbano: "Ma è vero che aspettano la scossa?!" E quello che le rispondeva: "Ma và!"
Qui si spostano i termini del problema: ed il problema è che si debbono rispettare i parametri antisismici per la costruzione di edifici, muri di recinzione ecc. ecc. nelle zone dichiarate a rischio sismico, praticamente in quasi tutta l'Italia.
In galera, ma veramente, dovrebbero andarci gli Amministratori dei comuni che non operano i dovuti controlli sull'abusivismo o che, peggio, consentono che si rilascino concessioni edilizie senza rigidi controlli.
Quanti sanno che, anche per un muretto di recinzione, si deve presentare il progetto, stilato da un geometra, all'Ufficio Tecnico del comune di zona a rischio sismico?
Quanti sanno che un tale muretto NON può superare i cm. 50 di altezza?
Nel 1978 in una tale zona, a km. 40 da L'Aquila, ho dovuto pagare un geometra per una semplice recinzione che DOVEVA essere sottoposta all'approvazione della Commissione edilizia del comune. Fu concessa l'autorizzazione, ma il muro non poteva essere costruito più alto di cm. 50.
Abito in una zona sismica e sottoposta al previo controllo delle Belle Arti per avere una concessione edilizia, eppure intorno a me, in 33 anni, ho visto e continuo a vedere sorgere edifici senza che appaia neppure l'ombra di un cartello con il numero di concessione edilizia, Direttore dei Lavori o quant'altro. I muri di recinzione superano di gran lunga i cm. 50... Qualcuno mi informa (ma non ho controllato) che persino il sindaco sta facendo costruire un muro di recinzione della sua casa piuttosto alto... Forse le leggi antisismiche sono cambiate dal 1978? Oppure questa zona, pur essendo a rischio sismico, è soggetta a limiti di edificabilità diversi dalla zona a km. 40 da L'Aquila?
Può un Paese serio lasciare la briglia sul collo di chiunque voglia costruire come gli pare e piace, infischiandosene delle leggi che rimangono sempre solo scritte, e poi prendersela con la Scienza?
Puo' se ha smarrito insieme al senno ogni sentimento di responsabilità.
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