La frase lanciata ai giovani in cerca di lavoro dal ministro del Welfare, ieri, ha prima fatto partire la rivolta sui social network e poi ha dato il via ai tanti fischi e slogan che si sono alzati contro la ministra a Torino. Le contestazioni ricevute in un convegno a Nichelino hanno costretto Fornero ad abbandonare la stanza "avvilita". Tutto è iniziato a un convegno di Assolombarda dove alla ministra è partita l'infelice sortita sui ragazzi troppo "choosy" per cui "è meglio prendere la prima offerta che capita e poi da dentro guardarsi intorno perché non si può aspettare il posto di lavoro ideale". Subito sono partite le critiche via social network. Poi nel pomeriggio, Fornero, è stata bersaglio di un'accesa contestazione a un incontro pubblico nel torinese.
Ci risiamo, dopo Padoa Schioppa, ora defunto, che li chiamò bamboccioni, ora ci ricasca Fornero, mamma di un genio di ricercatrice che ha vinto concorsi universitari e riceve finanziamenti da fondazioni per le sue ricerche!
Ci risiamo, questi sono distanti anni luce dalla nostra realtà e fanno come Marie Antoinette, l'austriaca, che si stupiva che, non avendo pane, il popolo non mangiasse le brioches! Stesso distacco psicologico!
I miei figli hanno più di 40 anni e sono tutti e tre laureati. Ma la loro lotta e sofferenza per entrare in un mondo del lavoro fatto di raccomandazioni e conseguente corruzione è stata costellata di ingiustizie e di dolore, il loro merito calpestato, ma non si sono mai arresi, hanno lottato e, soprattutto, accettato ogni tipo di lavoro.
Penso dunque, da madre, che i miei figli sono come tanti altri quarantenni e italiani più giovani in questa Italia divisa in due: da una parte le Fornero, i Padoa Schioppa e le loro protette discendenze e dall'altra noi tutti e i nostri figli.
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