L'intellettuale comunista Massimo Cacciari è andato al funerale dell'ultranovantenne Don Verzé il cui braccio destro si è suicidato (per i cattolici il suicidio è peccato) per le note vicende economiche fallimentari ed oscure del San Raffaele...
Non bisogna mai finire di stupirsi nella vita, fino all'ultimo, ed io mi sono stupita.
Ma, ancora di più, mi ha stupito quello che ho sentito dalla bocca di Cacciari al Telegiornale RAI. Al giornalista che gli porgeva il microfono ha detto più o meno testualmente:
"Chi non si è mai sporcato le mani in tutta la vita vuol dire che le ha tenute in tasca!"
Riporto il commento ironico e tranquillo di mio marito con il quale stavo cenando:
"Si vede che tu ed io abbiamo tenuto le mani in tasca tutta la vita."
Mi è piaciuto e lo sottopongo al giudizio di chi legge.
Nel nostro piccolo abbiamo cercato di fare qualcosa nella vita e certo le mani non le abbiamo tenute in tasca... eppure sono pulite. Mio marito è stato anche Assessore al Bilancio di un paese ma ci ha rimesso: non gli hanno pagato neppure la modesta prebenda di assessore e la benzina per andare in comune ed altre spese se le è pagate con i suoi soldi.
Si vede che Cacciari, comunista, appartiene al mondo di Don Verzé, cattolico.
Un mondo in cui si sentono obbligati a sporcarsi le mani.