lunedì 23 gennaio 2012

Italici Pubblici Concorsi

  •  Corriere della Sera
  • Il console Vattani rientra a Roma per comparire in commissione disciplinare

IL CASO DEL DIPLOMATICO «FASCIOROCK»

Il console Vattani rientra a Roma
per comparire in commissione disciplinare

Conferma anche del ministro degli Esteri Terzi: «Partito per Roma» Dovrà spiegare l'apologia del fascismo in concerto

IL CASO DEL DIPLOMATICO «FASCIOROCK»
Il console Vattani rientra a Roma
per comparire in commissione disciplinare
Conferma anche del ministro degli Esteri Terzi: «Partito per Roma» Dovrà spiegare l'apologia del fascismo in concerto
Vattani in concerto come KatangaVattani in concerto come Katanga
ROMA - Mario Vattani ha lasciato Osaka nel primo pomeriggio (ora locale in Giappone), dopo essere stato richiamato in Italia con una «comunicazione ministeriale» con la richiesta «di presenziare di fronte alla commissione disciplinare» a Roma. Dopo la conferma di Giuseppe Semenza, capo della sezione amministrativo contabile del consolato di Osaka, dove Vattani stesso ricopriva l'incarico diplomatico., arriva da Bruxelles anche quella del ministro degli Esteri Giulio Terzi. Mario Vattani «sta tornando in queste ore a Roma per presentare le sue deduzioni» alla commissione disciplinare del ministero degli Esteri. Soltanto domenica, la Farnesina aveva preferito non confermare il richiamo in patria del console generale italiano ad Osaka.
Un'immagine ufficiale di Vattani console Un'immagine ufficiale di Vattani console
COMMISSIONE DI DISCIPLINA - Era stato un articolo comparso il 29 dicembre 2011 sul quotidiano l'Unità a convincere il ministro Terzi dell'urgenza di un intervento sul caso di Mario Vattani, console italiano a Osaka e figlio d'arte (suo padre, Umberto, ex segretario generale della Farnesina, è tra i diplomatici più conosciuti d'Italia).

 Un'immagine ufficiale di Vattani console
Il console fascio-rock
BANDIERA NERA - Il console risulta essere leader del gruppo fasciorock «Sotto fascia semplice», noto negli ambienti neofascisti vicini a Casapound con il nome di Katanga. Vattani era stato immortalato in alcuni video mentre duettava con Gianluca Iannone, leader degli Zeta Zero Alfa. I filmati, finiti su youtube, mostravano il diplomatico mentre intonava versi contro i pacifisti e i disobbedienti, davanti al pubblico che, sotto al palco, tendeva le braccia per il saluto romano. Pezzi che inneggiavano a Salò e alla «bandiera nera».
Così lo stesso 29 dicembre il ministro Terzi stesso aveva dato disposizioni di deferire il console Vattani alla Commissione di disciplina, sottolineando la necessità che la relativa procedura seguisse «il suo corso, nel pieno rispetto della normativa vigente, con ogni possibile rapidità e secondo criteri di trasparenza».
Redazione Online 23 gennaio 2012 | 17:38© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nepotismo al MAE? Alla grande!
23.01|18:52 Lettore_2192043
Basta scorrere l'annuario diplomatico per rendersi conto che se si è figli di diplomatici le possibilità di superare il concorso diplomatico aumentano sensibilmente. Vattani non è solo il figlio dell'ex Segretario Generale del Ministero degli affari esteri, è anche il nipote di un altro ex Ambasciatore. Quella che è stata presentata dalla stampa come un richiamo al Ministero (e quindi una perdita della funzione svolta in Giappone) è propabilmente un semplice invito a difendersi di persona davanti alla commissione disciplinare. Dopo la riunione Vattani junior tornerà a rappresentare l'Italia in attesa di decisioni. Quando arriveranno scopriremo che il buon servizio svolto sino ad ora dal Fascio-Console gli avrà evitato pene drastiche. Ci potrei scommettere che se la caverà con una semplice censura.
vergogna!
23.01|17:09 arabrab70
Che il mondo sia vario lo sappiamo tutti, ma che sia vario nei toni del nero è veramente uno schifo!
Era ora che venissero fatti accertamenti in proposito
23.01|16:10 Lettore_1909579
E' necessario che chi fa un lavoro di rappresentanza come quello di Vattani per l'Italia sia una persona ineccepibile. Non può essere nominato console un uomo qualsiasi il cui unico merito è quello di essere figlio di un ambasciatore. Bella rappresentanza per la nostra Italia in Giappone!! Un "fascista" di nome e di fatto non può essere nominato rappresentante dell'Italia
Vattani
23.01|15:56 maestragc
uno dei motivi per cui non credo debbano esistere i concorsi in italia
Comunque
23.01|15:43 Lettore_2184879
Vattani e' console perche' suo padre era ambasciatore e ancora molto influente nell'ambiente della diplomazia italiana. Alla faccia della meritocrazia.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ora che Monti parla di meritocrazia con serietà, quando se ne è parlato fino ad ora con ipocrisia, riempiendosi la bocca di parole mentre i fatti continuavano come tutti sappiamo, vediamo cosa si farà e cosa cambierà!

Togliere i Pubblici Concorsi come suggerisce uno dei commentatori?
Hanno provato a fare anche questo al Policlinico Tor Vergata di recente avvio. Hanno dato incarico ad una società di selezione. Indenne da segnalazioni? Non ho prove dunque non posso che portare la semplice testimonianza che una persona laureata in Economia e Commercio, laurea magistrale, come viene chiamata ora per distinguerla dalle varie Lauree triennali, e con un notevole curriculum nella gestione del personale in Ditte Private, non è stata ritenuta idonea proprio per quel tipo di lavoro con l'inquadramento al V livello!! Per chi non fosse edotto sui livelli nel pubblico impiego, qualora si espleti il concorso pubblico per il V livello, è richiesto il solo diploma di maturità!

E' tutto così ovunque. Nei ministeri, nelle Università, negli Enti di Ricerca, in tutto ciò che riguarda lo Stato ci sono interi nuclei familiari!!
Persone dotate di titoli non riescono a bucare questa rete che ferma il merito e rende le Commissioni Concorsuali non al di sopra di ogni sospetto.

Molti anni fa uscì un articolo sul settimanale "Il Borghese", di cui conservo il ritaglio, in cui venivano riportati con nome e cognome i genitori ed i figli dei professori dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata". Lo dette un suo amico ad un mio giovane collega, (peraltro di sinistra), il quale portò l'articolo in Università, lo fotocopiammo e lo diffondemmo. Nulla accadde. Solo qualcuno strappò l'articolo affisso in qualche pubblica bacheca...

D'altra parte il personale amministrativo non è indenne dal familismo rispetto ai professori: basta scorrere l'Annuario dell'Ateneo. Tolto qualche reale caso di omonimia del cognome, ci sono mariti, mogli, figli, nuore ecc. ecc..


Che ricetta pensa di adottare il Prof. Monti per evitare questa espropriazione del diritto di autodeterminarsi con le proprie capacità operata dalle manovre di chi, appartenendo ad una struttura statale o partecipata comunque con soldi statali, vuole piazzare i propri figli, mogli, amanti ed affini?


Anni fa facemmo ricorso per un concorso platealmente favorente una persona segnalata: il concorso fu annullato nella sola prova orale, sfacciatamente alterata, lasciando indenne lo scritto in cui la persona ricorrente si era classificata prima (lo scritto, soprattutto se è un tema a contenuto scientifico è difficile da occultare per favorire il segnalato). Non gioite amanti della Giustizia: il Concorso nella sola prova orale fu ripetuto dopo 2 (DUE) anni con LA STESSA COMMISSIONE CHE IL TAR AVEVA CENSURATO!! Secondo voi come si sono comportati i Commissari trascinati in un ricorso vinto da chi ora dovevano esaminare?
Questi meccanismi MURO DI GOMMA debbono essere riformati se si vuole far brillare il merito, altrimenti restano vane parole e tutto continua come prima, né si può gettare la croce addosso ai tassisti perché possono lasciare la licenza del taxi ai figli. Almeno per averla hanno pagato con i loro denari.... Vabbé che a volte anche per un posto di lavoro... si dice...denaro...regali...scambi di favori...chissà! Senza prove non si può dire!
Auguri a Monti che vuole riformare gli italici costumi! Spero tanto che ci riesca!

La bara Costa Concordia

DA: TGCOM24
"Comandante Schettino siamo con te" è il testo di uno striscione apparso nel settore ospiti dello stadio Artemio Franchi - Montepaschi Arena poco prima dell'inizio della partita di campionato di serie A tra Siena e Napoli e firmato club Napoli Meta (il paese d'origine del comandante Schettino).Foto 1

La partigianeria e la superficialità regnano sovrane nelle menti meno eccelse di questo Paese.
Anche se ci sono colpe della Società armatrice e della Guardia Costiera che permetteva l'una e tollerava l'altra questi pericolosi avvicinamenti alle coste di navi di grande stazza e relativo pescaggio, il Comandante Schettino era colui che ha comandato la manovra in manuale, come risulta dai verbali degli interrogatori degli ufficiali in servizio ed in plancia quella sera. Egli doveva sapere dove stava conducendo la nave e conoscere gli scogli "Le Scole" segnalati sulle carte nautiche e non ignoti.
Un Comandante ha la responsabilità della sua nave e, anche se la Costa Crociere, informata da lui dell'urto, ha temporeggiato, solo lui era sul posto e sapeva che 5 (cinque) compartimenti erano allagati quando la nave può resistere solo con 3 (tre)  reparti invasi dall'acqua. Dunque SOLO LUI poteva decidere il da farsi. Cosa lo ha frenato dal pensare solo ed esclusivamente ai passeggeri ed all'equipaggio a lui affidati? La risposta, qualsiasi essa sia, non giustifica il suo attendere "non si sa cosa" che ha provocato la vera tragedia. 
Aveva sfasciato la nave, aveva fatto una grande sciocchezza, ma non ci sarebbero stati morti se avesse fatto immediatamente quello che gli competeva e che lui, proprio per la sua preparazione ed esperienza, sapeva che doveva essere fatto subito data la situazione dell'acqua nella sala macchine.
Invece ha agito come se volesse rinviare irresponsabilmente le conseguenze di quello che aveva fatto. Paura? Panico? Paralisi mentale da shock? Asservimento ai dettati lontani dell'incaricato dell'armatore che non era sul posto e non era il primo responsabile della nave e degli esseri umani in essa trasportati?
Qualunque sia stato il motivo egli ha dimostrato di non saper essere un Uomo con la U maiuscola che, in un simile frangente, constatato l'errore, doveva agire subito per il rimedio dando i giusti comandi agli ufficiali.
Le voci che si levano, irresponsabilmente, in sua difesa non tengono conto che lo scoglio era lì, segnalato e lui doveva saperlo.
Ciascuno si identifica con chi gli somiglia e questa gente che difende in modo plateale un altrettanto plateale e non scusabile errore, con conseguente comportamento successivo che va contro l' obbligo di un Capitano, sancito dal Codice di Navigazione, di essere l'ultimo a lasciare la nave, è gente diffusa nella nostra società: gente che nel profondo non ha molta fiducia in sé stessa e teme di incorrere nell'errore, cosa che può accadere a chiunque, anche se in misura diversa qualora si mettano in atto tutte le provvidenze perché l'errore non accada, e che non vuole pagare per le proprie debolezze, non ne vuole rispondere, preferendo vivere in una superficiale irresponsabilità perché rende più facile l'esistenza.
 CARTA NAUTICA
Le scole: ecco gli scogli sulle carte nautiche
Cerchiati di rosso gli scogli di fronte al porto dell'isola del Giglio: proprio qui, secondo alcune testimonianze, la nave Costa Concordia avrebbe urtato il fondale.  Il comandante ha dichiarato che la roccia non era segnalata nelle carte nautiche. (Da: La Repubblica - Firenze)
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Intanto la bella e costosa nave, abbandonata su un fianco, racchiude in sé probabilmente i corpi di chi non si trova più. Il mare quasi sempre è pietoso e restituisce i cadaveri... Ma forse essi sono racchiusi nella nave, dove muretti e balaustre possono agire da fermi dei corpi impedendone il trascinamento a mare. 
Così la nave del lusso si è trasformata in una bara: mentre il turismo dell'orrido si fa fotografare con la sua pietosa immagine sullo sfondo.
In fondo tutto cambia ma l'uomo no: è rimasto quello che andava al Circo Massimo a vedere i gladiatori uccidersi fra loro o  ad essere sbranati dalle belve. 



Dayana l'unica bambina che non si è salvata. Sandro Cinquini, direttore sanitario della Costa Concordia, riferisce in varie interviste video che il padre della piccola correva da una parte all'altra trascinando con sé la bambina, perché era molto preoccupato di  poter portare con sé i farmaci che gli occorrevano, dato che era un trapiantato e temeva che al Giglio non avrebbe potuto reperirli la mattina dopo. Della "scienza del poi son piene le fosse", recita un antico detto, ma avrebbe potuto affidare la bimba a qualcuno che l'avrebbe messa su di una scialuppa come gli altri bambini che si sono salvati tutti, e lui continuare a correre per la nave nel tentativo di recuperare i suoi farmaci; preoccupazione inutile, perché appena sceso a terra elicotteri del soccorso l'avrebbero trasferito in ospedale dove avrebbero avuto sicuramente i farmaci che gli occorrevano.