A furia di insistere a volte le storie finiscono bene per il cittadino. Sarebbe bello se non si dovesse insistere e tutto avvenisse in una normale "routine".
La storia del biglietto pagato per un treno soppresso per sciopero si è conclusa con il rimborso dei 7 euro pagati. Sono contenta non per me o per i 7 euro, cifra modesta, ma per aver ottenuto che un iter, previsto dai Regolamenti di Trenitalia, sia stato rispettato.
Ecco, vorrei che lo fosse sempre, per tutti. Il viaggio mancato era dei primi giorni di settembre 2011, la valuta bancaria del rimborso è datata 27 febbraio 2012: cinque mesi. Chi la dura la vince!
L'altra vittoria da cittadino è quella con Telecom per i pali abbattuti dall'incuria nel curare gli alberi da parte di un privato e dalla sopravvenuta nevicata.
L'8 marzo mattina sono giunte finalmente due telefonate al mio numero telefonico di casa da parte di Telecom che preannunciavano l'arrivo degli operai. Hanno eseguito il lavoro e, nel pomeriggio, di nuovo Telecom ha richiamato per sapere se tutto era andato bene.
Dopo la mia segnalazione al numero speciale per "Impianti pericolanti" di Telecom del 3 febbraio e dopo solleciti, nulla era avvenuto. Ho inviato allora una e-mail a Telecom con il mio post del 1° marzo con le foto dei pali caduti e sono stata contattata da un efficiente Sig. Polletta delle Relazioni Esterne di Telecom ed il problema si è risolto. Chi la dura la vince anche in questo caso.