Elena Vergari
Sesso:FEtà:48 (al momento della scomparsa)Statura:160Occhi:castaniCapelli:castaniScomparso da:Ladispoli (Roma)Data della scomparsa:05/06/2005Data pubblicazione:30/01/2006
Elena Vergari ha 48 anni e risiede a Ladispoli (Roma). Il 5 giugno 2005 è scomparsa dopo l'ennesimo litigio con il marito. Secondo quanto avrebbe dichiarato quest'ultimo ai Carabinieri, e riferito dal fratello della donna, la coppia sarebbe partita sabato 4 giugno per recarsi a Bracciano. Tappa seguente l'Umbria, a Valtopina, dove sono sepolti i genitori di Elena Vergari. Alle 19 del 5 giugno, perché stanchi, i due coniugi avrebbero deciso di dormire in auto nei pressi del campo sportivo di Valtopina, senza chiedere ospitalità ai parenti della cittadina umbra. Rientrati a casa la mattina seguente, Elena Vergari e il marito avrebbero avuto un forte diverbio, continuato fuori di casa per non farsi sentire dal figlio. A un certo punto la donna si sarebbe allontanata salendo su un'auto di passaggio. Il marito avrebbe raggiunto questa auto che sarebbe ripartita dopo una breve colluttazione. Il fratello della Vergari sostiene che il marito avrebbe fornito altre due versioni dei fatti, sempre diverse.
Cinque giorni dopo la scomparsa, sul cellulare del figlio è arrivato un messaggio: "Sto bene, non mi cercate". L'sms risulterebbe spedito da una cabina telefonica che pare si trovi molto vicina alla casa della donna. Il fratello di Elena Vergari ha fatto appello a quanti possano fornire informazioni utili.
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Non è che gli inquirenti non indagano, anche per questa donna mai ritrovata lo fecero, anche qui il marito fu sospettato, ricordo l' intervista al figlio, un giovane ragazzo angosciato.
Il marito fu accertato che aveva un'altra donna... La solita storia. A volte la Polizia ed i Carabinieri, anche senza il ritrovamento del corpo, riescono ad avere indizi sufficienti per il rinvio a giudizio del marito fedifrago, a volte no.
Viviamo in una giungla in cui una donna può sparire anche se ha figli angosciati che precipitano in un vuoto buio che non si colmerà mai.
Per questo loro dolore innocente sarebbe il caso, con i mezzi delle forze di Polizia e dei Carabinieri, di non abbandonare mai questi casi di "morti bianche".