venerdì 6 aprile 2012

17 giugno 2011 il video - 6 aprile 2012 la notizia

La notizia era attesa da giorni ed è arrivata. Il Consiglio dei ministri ha sciolto  i comuni di  Casal di Principe,  Castel Volturno e Casapesenna per condizionamenti da parte della camorra. Il provvedimento è avvenuto sulla base dei risultati delle commissioni di accesso nominate dal  ministro dell'Interno per verificare proprio le infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione della cosa pubblica.

Il comune di Casal di Principe è gestito da un commissario prefettizio in seguito alle dimissioni dei consiglieri comunali e del sindaco, dopo che furono arrestati  diversi amministratori tra cui l'ex sindaco, Cipriano Cristiano, nell'ambito dell'inchiesta denominata "Il principe e la scheda ballerina". Inchiesta che vede  anche il coinvolgimento del parlamentare del Pdl, Nicola Cosentino. Analoga situazione di commissariamento a Castel Volturno, dove si sono dimessi sindaco e consiglieri, ma anche qui c'è un'indagine della Dda in corso, che vede coinvolti i due precedenti sindaci, Antonio Scalzone e Francesco Nuzzo.

Aggiornamento Luglio 2014
Il video rimosso era una intervista della TV locale di Caserta datata 17 giugno 2011 al Presidente del Consiglio Comunale di Casal Di Principe Teodoro Scalzone. Non so per quale ragione sia stato rimosso dato che nell'intervista il rappresentante dell'UDEUR si limitava a difendere l'operato del sindaco.
Successivamente, come si può leggere in tutte le cronache dei media sul WEB e non solo, il Comune è stato commissariato e qualche mese dopo in aprile 2012 è apparsa la notizia pubblicata dal quotidiano La Repubblica e comunicata anche nei TG RAI.
Per chiarezza pubblico questa lettera apparsa sui media che spiega le problematiche del Comune di  Casal Di Principe nel 2011: 
Da: Caserta News.it
Domenica 24 Aprile 2011

Debiti fuori bilancio, Di Sarno (Città Nuova) scrive al sindaco Martinelli


POLITICA | Casal di Principe
Il consigliere comunale Daniele Di Sarno, leader del gruppo consiliare di "Città Nuova" e delegato al contenzioso dell'ente comunale casalese ha appena scritto un'accurata e documentata lettera avente ad oggetto la "richiesta urgente informazioni circa l'esistenza di debiti fuori bilancio –art. 194 d.lgs. n° 267/2000". La missiva è indirizzata al sindaco Pasquale Martinelli, al Presidente del Consiglio comunale Teodoro Scalzone, al segretario Pietro Dragone, alla giunta comunale, al Collegio Revisori dei Conti, ai dirigenti degli uffici Tecnico, Finanziario e Servizi Sociali, ai capigruppo consiliari, al consigliere Antonio Corvino ed al Presidente della Prima commissione consiliare Lorenzo Corvino. Di seguito il testo della lettera: Il sottoscritto consigliere comunale Daniele Di Sarno, quale capogruppo di Città Nuova, nonché delegato al contenzioso di questo ente, in nome, per conto e nell'interesse di tutti i consiglieri comunali, premesso che l'art. 194 comma 4 del TUEL prevede che gli enti locali riconoscano con deliberazione consiliare la legittimità di debiti fuori bilancio derivanti da: a) Sentenze esecutive; b) Copertura di disavanzi di consorzi, aziende speciali e di istituzioni, nei limiti degli obblighi derivanti da statuto, convenzione ed atti costitutivi, purché sia stato rispettato l'obbligo del pareggio del bilancio di cui all'art.114 ed il disavanzo derivi da fatti di gestione; c) Ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal codice civile o da norme speciali, di società di capitali costituite per l'esercizio di servizi pubblici locali; d) Procedure espropriative e di occupazione d'urgenza per opere di pubblica utilità; e) Acquisizione di beni e servi, in violazione degli obblighi di cui ai commi 1,2, e3 dell'art. 191 del TUEL nei limiti degli accertati e dimostrati di utilità e di arricchimento per l'ente, nell'ambito dell'espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza; che, per quanto attiene all'ipotesi prevista dalla lettera a), il riconoscimento di un debito promanante da una sentenza è un atto obbligatoriamente assumibile entro e non oltre l'esercizio nel quale quella sentenza è divenuta nota all'ente; che la competenza circa il riconoscimento dei debiti fuori bilancio spetta all'organo consiliare, che deve non solo e non tanto sanare una o più spese assunte senza impegno, quanto verificare che ciò non pregiudichi gli equilibri di bilancio; che ai sensi dell'art. 193 del TUEL, il riconoscimento dei debiti fuori bilancio richiede una deliberazione consiliare da approvare in seduta obbligatoria, entro il 30 settembre di ogni anno, o con diversa periodicità stabilita da regolamento di contabilità interno; che la presenza di debiti fuori bilancio ai quali non sia stato fatto fronte validamente con i mezzi di copertura previsti dalla legge in materia, obbliga il consiglio dell'ente a dichiarare lo stato di dissesto, pena lo scioglimento del consiglio comunale; che i debiti derivanti da una sentenza esecutiva, ma non ancora definitiva, previsti dalla lettera a) dell'art. 194 TUEL, si distinguono da tutti gli altri tipi previsti poiché per questi, la valenza della deliberazione consiliare non è quella di riconoscere la legittimità del debito che di per sé già esiste in virtù della statuizione del Giudice, ma quella di ricondurre tale debito al sistema di bilancio; che attualmente tale amministrazione, in attesa dell'approvazione del Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2011, nonché del consuntivo 2010, atto quest'ultimo che evidenza eventuali avanzi di amministrazione e/o di cassa, e trovasi a gestire il bilancio corrente in dodicesimi; che, prima dell'approvazione del consuntivo 2010 nonché del preventivo 2011, occorre portare ad evidenza contabile, debiti fuori bilancio riconducibili ad ipotesi di cui all'rt. 194 del D.lgs. 267/2000; tanto premesso, chiede ai responsabili dei vari settori e/o uffici amministrativi, ciascuno per quanto di propria competenza, di comunicare al Responsabile del servizio finanziario, con estrema sollecitudine e comunque prima dell'approvazione dei Bilancio di previsione 2011 e del consuntivo 2010, l'esistenza d situazioni debitorie formatesi fuori dai canoni normativi di impegno spesa; di stilare un elenco dettagliato degli stessi; di curare l'istruttoria, ed al responsabile dei Servizi Finanziari, di indicare i mezzi finanziari con cui farvi fronte, il tutto al fine di attivare la procedura obbligatoria diretta alla delibera di riconoscimento in Consiglio comunale delle poste debitore così come formatesi e nel contempo far rientrare nella corretta gestione di bilancio quelle spese che ne erano del tutto fuori.

Fonte : comunicato stampa


Da: La Repubblica.it - 2014 

Roberto Saviano, scrittore, Autore di "Gomorra", sue dichiarazioni sul suo sito facebook

"Per molti Renato Natale, medico, 60 anni compiuti, è l'uomo giusto per traghettare la città verso un futuro di normalità, dopo che il 6 aprile 2012 il Comune è stato sciolto per condizionamenti da parte della camorra e dopo che buona parte della classe politica è finita in carcere per collusioni con i clan. In carcere sono ormai rinchiusi anche i capi della criminalità locale con tantissimi loro affiliati.
Oggi i casalesi sono disorientati dalla mancanza dei vecchi punti di riferimento. «Ecco, se fossi lì - ha scritto Saviano - voterei lui: uomo di coraggio, che i clan hanno sempre contrastato». 

IdV non si smentisce: problemi ovunque

Da: Il Mamilio

5/4/2012 - MONTECOMPATRI
Il 13 marzo scorso il partito monticiano di Di Pietro era stato commissariato. Il senatore Idv Pedica aveva però  dichiarato sostegno a Marco Catoni
Il Circolo ex Idv replica a Colagrossi: 'Non si possono scavalcare i militanti del territorio'
'Nella lista di Martorelli non c'è neppure un candidato consigliere dell'Idv, ma solo scatole vuote'
a cura della redazione politica
MONTECOMPATRI (5/04/2012 - ore 12,15) - Dal Circolo Peppino Impastato ex (o non ex, dipende dai casi) IDV Monte Compatri, in risposta a quanto affermato dal segretario provinciale Gianni Colagrossi, che ha ribadito il sostegno a Martorelli, riceviamo e pubblichamo:

"Apprendiamo con divertimento le dichiarazioni di Colagrossi, politico che abbiamo visto due volte in 4 anni, in prossimità della sua candidatura alle Regionali. Nella lista di Martorelli non c'è neppure un candidato consigliere dell'IDV, che anziché sostenere il proprio candidato Mauro Catoni, porta l'acqua con le orecchie ad una lista piena di simboli come scatole vuote. Che senso ha spostare i simboli quando i militanti in carne ed ossa stanno da un'altra parte? Che politica sarebbe?

L'Api è un'invenzione dell'ultimo minuto affidata a parenti dell'ex candidato sindaco Paolo Gentili, SEL è rappresentata dal kamikaze Vernini e da un certo Amalia, mai visto nelle sezioni a fare politica col sudore. IDV è un contenitore con la faccia di Colagrossi stampata di lato, nemmeno sopra.

Poi dicono l'antipolitica, di cosa si lamentano lor signori?

Per costruire una coalizione di Centrosinistra bisogna trovare una sintesi, non si può imporre un accordo capestro e poi se gli altri partiti non ci stanno o chiedono modifiche, scavalcare i militanti del territorio e calare accordi dall'alto. Questa metodologia è la morte della politica e il trionfo dell'arroganza, una prepotenza che allontana sempre più i cittadini per bene dall'impegno civico. Stavolta però c'è un gruppo di cittadini che non ne può più e che combatterà con il coltello tra i denti per la Buona Politica, quella leale e trasparente che piace ai cittadini e fa solo gli interessi della comunità.

Noi non molleremo mai".


In diversi miei post precedenti ho portato esempi concreti di ciò che ho constatato personalmente militando all'interno di un partito, Italia dei Valori, che purtroppo NON è quello che il suo leader va dicendo a parole.
Questo è l'ennesimo esempio. 

ACEA al di sopra di ogni Legge!



Da: Il Mamilio

5/4/2012 - GENZANO
L'allarme: 'Mantenuto il distacco per morosità. Il gestore potrà rimuovere il contatore a sua discrezione'
Il regolamento di utenza di Acea ignora il referendum. Se ne parla il 13 in aula consiliare
L'Amministrazione, in collaborazione con il Coordinamento Acqua Bene Comune Castelli Romani, organizza la seconda assemblea sulla gestione del servizio idrico
a cura della redazione attualità

GENZANO (5/04/2012 - ore 13,45) - Si terrà il prossimo venerdì 13 aprile, alle ore 17 nell’aula consiliare del Comune di Genzanol’assemblea pubblica, la seconda, in collaborazione con ilCoordinamento Acqua Bene Comune Castelli Romani, sulla gestione del servizio idrico e sull’attuazione del referendum.



Il convegno sarà preceduto, in vista della convocazione dellaConferenza dei sindaci di tutti i Comuni dell’ATO, coordinata dal presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, da un incontro privato tra tutti i primi cittadini, su iniziativa proprio del sindaco genzanese Flavio Gabbarini.

Già nei giorni scorsi, il Coordinamento Acqua Bene Comune Castelli Romani, mediante nota, ha messo in allarme cittadini e amministrazioni in merito al redigendo regolamento di utenza di Acea Ato 2 spa, che verrà presentato proprio alla prossima conferenza dei Sindaci. Un documento che pare andare in direzione diametralmente opposta al risultato referendario.

“All’articolo E.1.6 la bozza del regolamento continua a mantenere la pratica del distacco per morosità, su decisione unilaterale del gestore – scrivono dal Coordinamento -. Anzi, rispetto al regolamento attuale, il taglio dell’acqua per chi non è in grado di pagare le tariffe illegittime di Acea – tali sono, visto che continuano a mantenere il profitto eliminato dai referendum e si basano su un calcolo che non tiene conto del parametro di qualità – ne esce rafforzato.
Non solo Acea continuerà a mantenere il diritto unilaterale di tagliare l’acqua a chi vuole: nel nuovo regolamento si prevede poi “la piombatura” e “la rimozione del contatore” a discrezione del gestore. Un’azione che fisicamente tende a eliminare il diritto di accesso all’acqua potabile.
Le conseguenze sono evidenti. Migliaia di famiglie oggi nella provincia di Roma non riescono a pagare le tariffe dell’acqua, che hanno subito aumenti vertiginosi negli ultimi tre anni.
Ricordiamo a tutti che il Tribunale di Latina, anche per i motivi esposti, ha dichiarato nei mesi scorsi vessatoria – e quindi illegale – la clausola del regolamento idrico dell’Ato 4 che prevede il distacco per morosità. Correttamente i magistrati hanno sottolineato che prima di esercitare un’azione di forza di questa portata, il gestore deve obbligatoriamente richiedere la valutazione di una parte terza, come, ad esempio, il giudice di pace. Se questo principio giuridico vale per la provincia di Latina, non capiamo perché non possa essere applicato in tutta la regione Lazio. Un punto, questo, sul quale chiediamo un pronunciamento urgente e pubblico del presidente Zingaretti.

Acea con il nuovo regolamento di utenza riceverebbe poi poteri di accesso alle abitazioni private dei cittadini che non sono concessi neanche alle forze dell’ordine. Il gestore potrà entrare nelle proprietà private senza preavviso per controllare contatori che – per legge – non sono di sua proprietà. La titolarità degli acquedotti fino al misuratore è infatti dei Comuni, mentre Acea ha esclusivamente una concessione che le permette di utilizzare la rete, contatori compresi. L’enorme potere che la bozza di regolamento dunque concede al gestore è sproporzionata e non rispetta il principio costituzionale della proprietà pubblica del sistema idrico.

Il nuovo regolamento degli orrori è ricco di sorprese. Se la punizione per chi ritarda il pagamento è alta – rescissione del contratto – quasi nulla accade quando Acea non rispetta i parametri minimi di servizio. L’articolo B1.7, ad esempio, prevede qualche euro di rimborso – “senza altro indennizzo di sorta” – in caso di interruzione del servizio per un periodo superiore ai 15 giorni.

Chiediamo a questo punto una presa di posizione ferma e chiara da parte dei Sindaci, che nei prossimi giorni saranno chiamati a discutere questa bozza di Regolamento di utenza. Votare queste norme significherà firmare una cambiale in bianco ad Acea, aprendo le porte a una vera e propria guerra dell’acqua, con pattuglie di tecnici inviati nelle case dei cittadini più bisognosi armati di sigilli e tagliatubi. Chiediamo poi una parola di chiarezza al presidente della provincia Nicola Zingaretti che subito dopo il risultato del referendum commentò: “I cittadini hanno avuto una grande capacità di giudizio e hanno compreso l’importanza che questo voto avrebbe avuto per il futuro imminente del nostro Paese”. Ora è arrivato il momento della verità: da che parte si schiererà la politica? Con le grandi multinazionali o a fianco dei cittadini?"

La revisione del regolamento di utenza e la governance di Acea Ato2, alla luce del nuovo assetto societario, saranno i temi dibattuti il prossimo 13 aprile.