Abbiamo delle false certezze e dimentichiamo quello che abbiamo studiato a scuola.
Dal sito: Studenti.it
Nel 1912 lo scienziato Alfred Wegener pubblicò la sua teoria della “deriva dei
continenti”. Egli considerava le aree continentali come zattere di SIAL
(composte da
silicio e alluminio) galleggianti sul SIMA (composto da
silicio e
magnesio), il materiale sottostante. Nella teoria i grossi frammenti di crosta
siliaca, immersi nel sima molto viscoso, come iceberg nell'acqua, sarebbero
andati pian piano alla deriva. Abbiamo tre diverse prove che dimostrano questa
teoria: Prova geografica e geologica: Wegener era rimasto fortemente colpito
dalla notevole somiglianza delle linee di crosta dell'Africa e dell'America del
sud. Allora con un paziente
lavoro
ricostruì la configurazione delle terre emerse così come doveva presentarsi alla
fine dell'era Paleozoica, quando si era formato un super continente chiamato
Pangea, circondato da un unico oceano chiamato Pantalassa. In
questo modo si accorse che le line effettivamente coincidevano. Prova
paleontologica: Nel Brasile e nel sud dell'Africa vennero rinvenuti gli identici
resti di un piccolo rettile che viveva in acque dolci, il mesosaurus, e di una
pianta, la glossopteris, la cui
distribuzione geografica interessa due continenti oggi separati
da un ampio oceano. Prova paleoclimatica: Wegener notò che
rocce
elaborate da ghiacciai continentali affioravano in Africa occidentale, in
Brasile e in India, luoghi dove oggi il clima è tutt'altro che glaciale,
viceversa, grandi giacimenti di carbone si trovano in Antartide e in Australia.
Dunque dobbiamo accettare la nostra precarietà, anche se è destabilizzante dal punto di vista psicologico: questo è il pianeta e questo è il tempo geologico che ha consentito la nostra apparizione su questa Terra. Non era possibile prima, non sarà possibile dopo... Tutto il resto sono nostre costruzioni mentali per sopravvivere con la nostra fragile intelligenza.
Viviamo uno degli istanti infinitesimali della pressione della "zattera" che chiamiamo Africa contro la terra che chiamiamo Italia. Fra molti miliardi di giri della Terra intorno alla stella Sole, che chiamiamo anni, il mare che chiamiamo Adriatico probabilmente sarà scomparso e questa penisola sarà attaccata a quella che chiamiamo Jugoslavia...
Noi, però, dobbiamo fare i conti con la nostra scala temporale perché abbiamo solo questo breve tempo per vivere tutti i nostri affanni.
Da: Il Mattino.it
Il Cnr: l'Italia sta ruotando in senso
antiorario
|
ROMA - «L'Italia sta ruotando in senso antiorario». Ad affermarlo il geologo
del Cnr
Giovanni Gregori che commenta il nuovo sisma di magnitudo 4.5 che questa
mattina
all'alba ha colpito Ravenna. Parla di spostamento antiorario dell'Italia
anche il presidente
dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Stefano
Gresta: «E' un fenomeno
su una scala di centinaia di migliaia, milioni di anni,
un movimento tettonico che è in moto
da milioni di anni ed è tutto ricondotto alla placca africana che spinge la placca europea,
con un movimento dinamico
sulla penisola in senso antiorario».
Da: L'Unità.it
Scossa anche a Ravenna, epicentro in mare
|