mercoledì 6 giugno 2012


COMUNICATO STAMPA

Movimenti e opposizioni sventano colpo di mano di Alemanno su Acea

A seguito delle minacce di ieri del Sindaco di Roma la coalizione che ha sfilato il 5 maggio contro la privatizzazione di Acea, oggi si è data appuntamento in aula Giulio Cesare per scongiurare qualsiasi colpo di mano. 
Effettivamente il tentativo di blitz c'è stato ma le pronte contestazioni dei movimenti e dei consiglieri delle opposizioni lo hanno impedito. Ma la battaglia continua: la coalizione "Roma non si vende" chiama tutti e tutte a garantire la presenza anche nella giornata di domani che sarà decisiva per il futuro di Acea e dell'acqua pubblica a Roma.

Roma, 6 giugno 2012

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Luca Faenzi
Ufficio Stampa Coordinamento Romano Acqua Pubblica
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Terremoto? Siamo formiche con false sicurezze


Abbiamo delle false certezze e dimentichiamo quello che abbiamo studiato a scuola.
Dal sito: Studenti.it
Nel 1912 lo scienziato Alfred Wegener pubblicò la sua teoria della “deriva dei continenti”. Egli considerava le aree continentali come zattere di SIAL (composte da silicio e alluminio) galleggianti sul SIMA (composto da silicio e magnesio), il materiale sottostante. Nella teoria i grossi frammenti di crosta siliaca, immersi nel sima molto viscoso, come iceberg nell'acqua, sarebbero andati pian piano alla deriva. Abbiamo tre diverse prove che dimostrano questa teoria: Prova geografica e geologica: Wegener era rimasto fortemente colpito dalla notevole somiglianza delle linee di crosta dell'Africa e dell'America del sud. Allora con un paziente lavoro ricostruì la configurazione delle terre emerse così come doveva presentarsi alla fine dell'era Paleozoica, quando si era formato un super continente chiamato Pangea, circondato da un unico oceano chiamato Pantalassa. In questo modo si accorse che le line effettivamente coincidevano. Prova paleontologica: Nel Brasile e nel sud dell'Africa vennero rinvenuti gli identici resti di un piccolo rettile che viveva in acque dolci, il mesosaurus, e di una pianta, la glossopteris, la cui distribuzione geografica interessa due continenti oggi separati da un ampio oceano. Prova paleoclimatica: Wegener notò che rocce elaborate da ghiacciai continentali affioravano in Africa occidentale, in Brasile e in India, luoghi dove oggi il clima è tutt'altro che glaciale, viceversa, grandi giacimenti di carbone si trovano in Antartide e in Australia.

Dunque dobbiamo accettare la nostra precarietà, anche se è destabilizzante dal punto di vista psicologico: questo è il pianeta e questo è il tempo geologico che ha consentito la nostra apparizione su questa Terra. Non era possibile prima, non sarà possibile dopo... Tutto il resto sono nostre costruzioni mentali per sopravvivere con la nostra fragile intelligenza.
Viviamo uno degli istanti infinitesimali della pressione della "zattera" che chiamiamo Africa contro la terra che chiamiamo Italia. Fra molti miliardi di giri della Terra intorno alla stella Sole, che chiamiamo anni, il mare che chiamiamo Adriatico probabilmente sarà scomparso e questa penisola sarà attaccata a quella che chiamiamo Jugoslavia...
Noi, però, dobbiamo fare i conti con la nostra scala temporale perché abbiamo solo questo breve tempo per vivere tutti i nostri affanni. 

Da: Il Mattino.it 

Il Cnr: l'Italia sta ruotando in senso antiorario

ROMA - «L'Italia sta ruotando in senso antiorario». Ad affermarlo il geologo del Cnr 
Giovanni Gregori che commenta il nuovo sisma di magnitudo 4.5 che questa mattina
all'alba ha colpito Ravenna. Parla di spostamento antiorario dell'Italia anche il presidente
dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Stefano Gresta: «E' un fenomeno
su una scala di centinaia di migliaia, milioni di anni, un movimento tettonico che è in moto 
da milioni di anni ed è tutto ricondotto alla placca africana che spinge la placca europea, 
con un movimento dinamico sulla penisola in senso antiorario».

Da: L'Unità.it 
Scossa anche a Ravenna, epicentro in mare
SISMA EMILIA SCOSSA TERREMOTO RAVENNA