Come ogni anno Bologna non dimentica la strage che ha mandato in frantumi le
vite e i sogni di 85 persone e altri duecento feriti: trentadue anni dopo la
città si riunisce ancora per ricordare la tragedia alla stazione. Presente alla
cerimonia anche il il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri. Quello di
quest’anno è un anniversario particolarmente sofferto a causa della tensione che
negli ultimi giorni si è alzata tra il ricordo e il dolore di chi il 2 agosto
1980 ha perso genitori, figli o amici, e le nuove piste sui mandanti che
continuano ad alimentare le polemiche.
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Non è solo Bologna che non dimentica: non dimenticano tanti Italiani.
Gli stessi Italiani che non dimenticano la strage di Ustica, quella del treno Italicus, quella di Piazza della Loggia a Brescia ecc. ecc.. Purtroppo... ecc. ecc..
E la strage di Bologna non solo "ha mandato in frantumi le vite e i sogni di 85 persone e altri duecento feriti" ma ad ogni morto, ad ogni ferito, sono legate altre vite spezzate dal dolore del male fatto ai propri cari.
Tutte queste stragi hanno un denominatore comune: passano i decenni e passeranno dunque le generazioni ma non si sa e non si saprà mai la Verità.
Perché? Per incapacità di chi indaga o per forze oscure che condizionano chi di volta in volta indaga?
Non abbiamo risposte se non quelle che, di pezzo in pezzo sparso di piccole verità, ci siamo date immaginando l'insieme.
Le vittime sono vittime e perdono sempre. Come gli ebrei nei campi di sterminio messi su dai nazisti: la storia condanna quegli uomini mostri che godevano a sterminare e far soffrire altri uomini, ma quelle creature umane sono morte soffrendo e di loro non vi è più nulla se non qualche memoria. Ma erano persone che volevano vivere, come tutti, visto che erano stati messi al mondo dalle loro madri e "la Storia", sempre orribile, ha voluto che venissero cancellati.
Così sono le vittime delle stragi: qualcuno ha deciso che non dovevano vivere, che c'era un motivo più importante delle loro vite, dei loro affetti, per cancellarli, e non si deve a chi sopravvive neppure una spiegazione, ma solo verità camuffate da giustizia.