Da: La Repubblica
Imprenditore aggredito in villa
Figlia sventa la
rapina, 4 arresti
CITTA' DI CASTELLO - Una rapina già vista in Umbria.
L'aggressione armata al buio, alle spalle, i rapinatori che arrivano in casa,
svegliano gli abitanti puntando loro i coltelli alla gola e legano tutti, poi
rubano ogni cosa abbia valore. Ma quella dell'alba di oggi in una villetta a
Galliano, frazione di Città di Castello, è finita bene.
Dei quattro banditi, due sono stati arrestati poco dopo la fallita rapina. Gli altri due, ricercati dall'alto con un elicottero e nelle campagne del tifernate con le pattuglie, sono stati fermati in un secondo momento. I gioielli, i contanti, l'oro e tutto quello che avevano rubato dalla villa di un imprenditore, è stato recuperato. La vittima è il titolare di un night club che si trova in provincia di Arezzo, aggredito verso le 4.30 mentre stava rientrando a casa. I quattro l'hanno bloccato armati di pistole e coltelli. L'hanno aggredito e portato dentro casa.
Poi l'hanno legato. Hanno svegliato la moglie e due dei figli, minacciandone uno con un coltello alla gola, e hanno legato anche loro. Ma non si sono accorti della presenza di una terza figlia, di circa 30 anni, che ha chiamato il 112 mentre i rapinatori erano ancora in casa. Nascosta, senza farsi sentire, ha telefonato ai militari del radiomobile di Città di Castello che sono arrivati mentre i quattro stavano scappando a bordo del fuoristrada dell'imprenditore.
L'inseguimento è stato violento, i rapinatori hanno speronato una delle auto dei carabinieri ma sono finiti fuori strada dove Altri due, anche loro di nazionalità albanese, sono stati portati nel commissariato di polizia di Città di Castello e secondo gli agenti sono "fortemente sospettati" di aver preso parte alla rapina. Erano nei pressi di un abbeveratoio di campagna, stavano cercando di lavarsi. sono stati bloccati. Dei quattro, due sono riusciti però a continuare la fuga mentre gli altri, albanesi, sono stati arrestati. Uno di questi, l'unico del quale si conosce l'identità, è stato ferito a un braccio da un colpo di pistola dei carabinieri, ma non è grave ed è stato trasferito in carcere.
Dei quattro banditi, due sono stati arrestati poco dopo la fallita rapina. Gli altri due, ricercati dall'alto con un elicottero e nelle campagne del tifernate con le pattuglie, sono stati fermati in un secondo momento. I gioielli, i contanti, l'oro e tutto quello che avevano rubato dalla villa di un imprenditore, è stato recuperato. La vittima è il titolare di un night club che si trova in provincia di Arezzo, aggredito verso le 4.30 mentre stava rientrando a casa. I quattro l'hanno bloccato armati di pistole e coltelli. L'hanno aggredito e portato dentro casa.
Poi l'hanno legato. Hanno svegliato la moglie e due dei figli, minacciandone uno con un coltello alla gola, e hanno legato anche loro. Ma non si sono accorti della presenza di una terza figlia, di circa 30 anni, che ha chiamato il 112 mentre i rapinatori erano ancora in casa. Nascosta, senza farsi sentire, ha telefonato ai militari del radiomobile di Città di Castello che sono arrivati mentre i quattro stavano scappando a bordo del fuoristrada dell'imprenditore.
L'inseguimento è stato violento, i rapinatori hanno speronato una delle auto dei carabinieri ma sono finiti fuori strada dove Altri due, anche loro di nazionalità albanese, sono stati portati nel commissariato di polizia di Città di Castello e secondo gli agenti sono "fortemente sospettati" di aver preso parte alla rapina. Erano nei pressi di un abbeveratoio di campagna, stavano cercando di lavarsi. sono stati bloccati. Dei quattro, due sono riusciti però a continuare la fuga mentre gli altri, albanesi, sono stati arrestati. Uno di questi, l'unico del quale si conosce l'identità, è stato ferito a un braccio da un colpo di pistola dei carabinieri, ma non è grave ed è stato trasferito in carcere.
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Ancora plauso ai benemeriti Carabinieri che, con non eccelse paghe, rischiano la loro incolumità nello svolgimento del loro compito contro una delinquenza violenta e senza scrupoli.
Speriamo che i nostri strani magistrati non se la prendano con il carabiniere che ha giustamente sparato, visto che i nostri militi sono stati aggrediti e speronati.