Oggi, sul TG1 delle h. 13:30, verso la fine dello stesso, gli utenti, costretti a pagare l'Imposta sul possesso dell'apparecchio televisivo che incassa l'URAR, hanno assistito a due spot pubblicitari inseriti in tale notiziario: uno era un Servizio che pubblicizzava con particolari da perfetto spot pubblicitario l'auto Peugeot 508 e l'altro era uno spot su Achille Coppola Presidente dei Commercialisti di Napoli che consigliava di rivolgersi a loro, viste le nuove norme fiscali...
E' bene ricordarsi che il cosiddetto canone di abbonamento Rai e' in realta'
un'imposta sul possesso del televisore da pagare indipendentemente dal fatto che
si guardino o meno i programmi della tv di Stato. Pertanto, per smettere di
pagare questa imposta, il contribuente dovra' chiedere il suggellamento del
proprio televisore, oppure denunciarne la cessione a terzi (regalo, vendita,
rottamazione, furto etc.). La sigla U.R.A.R. vuol dire: Ufficio del Registro Abbonamenti Radio e
Televisione e da qualche tempo è stato sostituito da:
1° ufficio entrate Torino
S.A.T Sportello Abbonamenti Tv
Casella postale 22
10121 Torino
S.A.T Sportello Abbonamenti Tv
Casella postale 22
10121 Torino
a cui ci si deve rivolgere perché incassa l'Imposta.
Dunque, se non si vuole vedere un Telegiornale in cui spot pubblicitari vengono spacciati per notizie ed informazione, si deve farsi suggellare il televisore e non si ha il diritto di vedere su di esso le cassette registrate della nonna defunta che ci piace teneramente ricordare, né come eravamo quando si era più giovani.
Né abbiamo il diritto di vedere cassette di film, o DVD, comunque quello che ci pare, comprese le reti private che non incassano l'Imposta in quanto questa va allo Stato!
Uno Stato che, però, ci tratta da pecore beote a cui si può ammannire tutto! Tanto cosa possono fare le pecore? Giusto protestare! E facciamole protestare e noi ci incassiamo i soldi di una continua pubblicità, con la scusa che l'Imposta, impropriamente chiamata canone, non basta a pagare i nostri sprechi. Poco importa se poi le pecore beote pensano: "Ma come fanno le TV private a vivere solo di pubblicità?" "Perché alla RAI non basta la pubblicità che ci commina esattamente come le TV private, visto che ha l'Imposta da noi pagata, e ci chiama pure "abbonati", ma abbonati a cosa se è un'imposta? Casomai siamo contribuenti coatti e basta!"
E non bastando la pubblicità con cui interrompono i film e tutto il resto (ricordate che anni fa si erano inventati che le reti berlusconiane erano fuori legge perché interrompevano con la pubblicità le "opere d'arte" e che non si doveva fare?) ora ce la danno pure mascherata da notizia nel telegiornale.
Per un breve periodo nella mia vita ho fatto anche l'agente pubblicitario ed ho imparato che esistono dei Servizi Pubblicitari mascherati da informazione: si chiamano "spot editoriali".
Ecco: quanto ha pagato la Peugeot per pubblicizzare sul nostro TG1 in un'ora di punta il suo prodotto?
La Rete ha permesso questa promozione della casa francese gratis? Allora due conti in Economia: facciamo pubblicità sui nostri telegiornali alle auto straniere? Bene. Incentiviamo le Importazioni invece delle Esportazioni: anche chi non capisce niente di Economia e di Bilancio dello Stato dovrebbe recepire il messaggio. Già gli italiani son fin troppo esterofili negli acquisti, basta girare per strada e vedere quante auto italiane circolano rispetto alle francesi, tedesche, coreane, giapponesi ecc.. Questo vuol dire che garantiamo il lavoro agli operai metalmeccanici francesi, tedeschi, coreani, giapponesi ecc.. La Fiat non vende e peggio per le nostre fabbriche che chiudono. Può sembrare semplicistico, ma non lo è.
Passiamo all'altro spot.
DA: Repubblica.it
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ottavio lucarelli