Da: La Repubblica.it
Diffamò Carfagna, Guzzanti condannata
La decisione del tribunale civile in seguito a un
intervento dell'attrice durante il "No Cav Day" del 2008: quarantamila euro di
risarcimento. L'esponente pdl: "Stabilito il principio che la satira non può
diffamare, l'onore non si dileggia". Sabina sul suo sito: "Sbagliata quella
frase ma..."
di GIOVANNI GAGLIARDI
Sabina Guzzanti al ''No Cav Day'' (8 luglio 2008)
Quarantamila euro. E' la cifra che Sabina Guzzanti dovrà pagare all'ex ministra Mara Carfagna per le affermazioni ritenute diffamatorie pronunciate dall'attrice durante il "No Cav Day", che fu organizzato a piazza Navona, a Roma, nel 2008. "Una sentenza che si commenta da sola", è stata la prima reazione della Carfagna.La canzoncina. Per il giudice va sanzionato uno stornello in cui la Guzzanti, facendo il verso a una canzone romana diceva: "Osteria delle ministre, le ministre son maestre e se a letto son portento figuriamoci in parlamento, dammela a me Carfagna, pari opportunità".
La frase allusiva. Una parodia a cui poi avevano fatto seguito allusioni sessuali su presunti rapporti tra l'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e la ex ministra (era il periodo in cui circolavano le presunte intercettazioni "hot" che coinvolgevano il Cavaliere e l'esponente del Pdl). E una frase in particolare ritenuta anche questa diffamatoria da parte del Tribunale.
Le motivazioni della condanna. Per la giustizia capitolina, insomma, "In relazione alla gravità dell'offesa e della diffusione pubblica della medesima" e per "aggressione gratuita a personaggio pubblico" la Guzzanti dovrà adesso versare 40 mila euro a Mara Carfagna. Quarantamila euro per
Danni aveva.
"Quelle intercettazioni non esistono". "E' una sentenza che si commenta da sola - dice al telefono Mara Carfagna, dopo un 'no-comment' iniziale - Mi limito solo a dire che la sentenza ha stabilito due principi fondamentali. Il primo è che le intercettazioni di cui si parlava non esistono. Il secondo: la satira non può dileggiare l'onore e la reputazione di un personaggio pubblico".
"Ho avuto torto". A fine giornata arriva il commento della Guzzanti che pubblica una lettera sul suo sito. Ripete più volte di avere avuto torto, ma elenca una serie di motivi che l'hanno spinta ad attaccare la Carfagna. "Ho avuto torto non è un titolo sarcastico, è la verità. Ho offeso la Carfagna. Per la verità ho insultato Berlusconi, ma la Carfagna ha tutto il diritto a sentirsi offesa", scrive la Guzzanti. Ammette di aver sbagliato ma aggiunge: "Quello che mi sento di contestare è che se è vero che è un'offesa quella da me proferita, è pur vero che è di molto più offensivo quello che gli italiani e le italiane in particolare, hanno subito con la nomina della Carfagna a ministro delle pari opportunità. Un allarme rosso che avrebbe dovuto mobilitare donne e uomini che sono intervenuti a dire 'se non ora quando' solo quando era troppo tardi. Siamo stati offesi ma l'offesa che abbiamo subito non è risarcibile da nessun tribunale. il codice non ci tutela. eppure è indubbio che ci ha danneggiato".
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Credo che la maggior parte degli italiani sia con Sabina Guzzanti: anche se ha esagerato sempre di satira si trattava.
Forse ha sbagliato davvero ad attribuire una "liaison" alla Ministro Carfagna del governo Berlusconi (concluso e speriamo che non ce ne siano altri) con il vecchio Silvio. Perché di un vecchio si tratta, visto che 75 anni li ha compiuti. Si potrà dire? Oppure c'è querela anche per questa evidenza biologica?
I giornali, poi, ci hanno informato che la deputata Carfagna in realtà aveva una relazione con il compagno di partito (ora non più, in entrambi i sensi) Bocchino, sposato. Una cosa un poco disdicevole, anche di questi tempi di rilassata morale. Bocchino ha ammesso pubblicamente la relazione e la moglie, sempre dalle notizie dei media, sembra non abbia accettato il tradimento del marito e l'ha lasciato.
Io sono forse bacchettona e ancora mi scandalizzo dell'adulterio, perché esso presuppone sempre falsità, menzogna ed inganno.
Ma la Carfagna, però, ci tiene all'"onore", parola che credevo, viste le sue scelte, fosse per lei sorpassata dai tempi.
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Da: La Stampa 15/03/2011
La moglie di Bocchino: la Carfagna e mio marito? Sapevo della loro storia
«Si presentava dovunque io andassi in vacanza»
«Roberto D'Agostino mi ha detto: "Sai che gira voce di
foto di tuo marito con la Carfagna, foto un po' intime?". Io gli ho risposto:
"Se ci sono, pubblicale. Tanto non è che non lo so che lui ha questa
relazione'"». Con queste parole Gabriella Buontempo mette fine alle voci che
girano da tempo sulla natura del rapporto tra suo marito Italo Bocchino e Mara
Carfagna. E a Vanity Fair, in edicola dal 16 marzo, rivela pubblicamente per la
prima volta che una relazione c'è stata davvero.
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Che tra i due c'era una relazione, spiega la moglie di Bocchino, "lo sapevo da
due anni e mezzo". "Italo - prosegue - sostiene di averla troncata. Per carità,
l'avrà troncata: lei si è fidanzata, ora dice che si sposa". I due, marito e
moglie, continuano a vivere sotto lo stesso tetto, anche se secondo Gabriella
Buontempo Bocchino non ha "gestita bene" la vicenda "perché questa storia la
sapeva tutto il Parlamento e a un certo punto è arrivata anche al mio orecchio.
Ho dovuto reagire: non mi va di passare per la scema del villaggio". "Un po' di
delusione c`è stata - poi confessa - Anche per la scelta della persona. In
politica, la Carfagna è sempre stata 'telecomandata' da mio marito: segue tutto
quello che lui dice. Se non era per Italo, mica li prendeva tutti quei voti in
Campania".
Gabriella Buontempo spiega poi di avere conosciuto personalmente la Carfagna: "Certo - dice - si presentava dovunque io andassi in vacanza. È addirittura andata dal mio parrucchiere". Quanto a Berlusconi, spiega di avere "amato il Berlusconi della discesa in campo, ma negli ultimi cinque anni l'ho detestato cordialmente". Berlusconi, conclude, ha iniziato a non piacerle più "quando sono cominciate le candidature cooptate di persone non provenienti né dal mondo della politica né dal mondo civile. Persone scelte solo in base all'estetica". L`unica a ribellarsi è stata Veronica (Lario, ndr), "e l'hanno presa per pazza. O per una moglie gelosa". In America i politici si dimettono per molto meno."Ma qui siamo in Italia. E in questo Paese, se non hai almeno un'amante, sei uno sfigato".
Non state a sentire tutta la "pappardella", la "chicca" arriva alla fine...
Aggiornamento: il video era preso dal WEB, da YOU TOUBE, chi l'aveva reso pubblico attraverso quel mezzo l'ha rimosso. Era la ripresa di una dichiarazione (pubblica in quanto rivolta ai cittadini) della signora Carfagna.