domenica 11 novembre 2012

Unioni omosessuali sì, matrimonio no

Da: Fanpage.it

Una bambina con due papà gay scrive a Obama. Lui risponde.

La commovente lettera di Sophia, una bambina americana di 10 anni che vive con i suoi due papà, una coppia gay. Lei si rivolge al presidente, anche per chiedergli come fare quando tutti a scuola la deridono. Obama, dopo qualche giorno, risponde alla piccola.


Barack Obama è stato nuovamente eletto e sarà il presidente degli Stati Uniti per i prossimi quattro anni. Per raccontare questa storia, però, bisogna fare un passo indietro, a qualche giorno prima dell’election day di ieri. È la storia di una bambina americana di 10 anni, il suo nome è Sophia Bailey Klugh, figlia di una coppia gay: Sophia non ha una mamma e un papà ma, appunto, due papà, Jonathan Bailey e Triton Klugh. Lei, che dai suoi genitori si sente amata, non ha nessun problema, a parte il fatto che a scuola, per la sua condizione familiare un po’ diversa da quella dei suoi compagni, spesso viene derisa. Per questo motivo decide di rivolgersi proprio a Obama, quel presidente a cui va il suo ringraziamento per il sostegno ai matrimoni gay. A Obama scrive: “Volevo solo dirti che sono felice che sei d’accordo che due uomini possano amarsi perché ho due papà e loro si amano. Ma a scuola gli altri bambini pensano che questo sia disgustoso e strano e questo mi ferisce. Scrivo a te perché sei il mio eroe. Se tu fossi me e avessi due papà che si amano, e i bambini a scuola ti prendessero in giro per questo motivo, che faresti? Rispondimi, per favore!”. Sophia è convinta che la vittoria di Obama sia una cosa giusta, per questo motivo gli fa i suoi auguri affinché possa guidare ancora il Paese: “Renderesti il mondo un posto migliore”. E, non dimenticando di mandare un saluto alle due figlie del presidente, la piccola si firma: “la tua amica Sophia”.


La lettera della piccola Sophia al presidente Obama.





E la risposta di Barack Obama, dalla Casa Bianca, non si è fatta attendere nonostante gli impegni della campagna elettorale: il presidente ringrazia la piccola Sophia della sua bellissima lettera sulla sua famiglia, che “leggerla lo ha reso orgoglioso e speranzoso riguardo il futuro della nazione”. “In America - risponde Obama -  non esistono due famiglie che siano uguali. Noi celebriamo questa diversità. Riconosciamo che a prescindere che si abbiano due papà o una mamma quello che conta più di tutto è l’amore che mostriamo l’un l’altro. Tu sei molto fortunata ad avere due genitori che si prendono cura di te. Loro sono fortunati ad avere una figlia eccezionale come te. Le nostre differenze ci uniscono. Tu e io siamo benedetti dal vivere in un Paese dove siamo nati uguali, dove non importa come sembriamo esteriormente, dove siamo cresciuti o chi siano i nostri genitori”. Il presidente si rivolge a Sophia e a lei dice come fare con quei compagni che trovano “disgustosa” l’unione dei suoi genitori: “Una buona regola è trattare gli altri nel modo in cui speri trattino te. Ricorda ai tuoi compagni questa regola se ti dicono qualcosa che ferisce i tuoi sentimenti”. Poi il presidente conclude: “Mi dispiace di non essere venuto a cena, ma saluterò Sasha e Malia da parte tua”. Cordialmente, Barack Obama.


                                E Obama risponde a Sophia.

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Molto carino, molto edificante. Sull'amore non si discute ma, a mio avviso, neppure sulla psicologia naturale, a meno di non volerla buttare tutta come un cumulo di baggianate che gli studiosi del campo hanno sperimentato e scritto sulle pubblicazioni e sui libri.
Da sempre esiste il processo di identificazione del bambino e, da sempre, la femminuccia prende a modello la figura femminile ed il maschietto quella maschile nel processo di crescita e formazione. 
Come sarà il processo di identificazione di Sophia? 
Trovo che ci sia un bel po' di egoismo in queste scelte delle coppie omosessuali regolarizzate dalle leggi dei Paesi che hanno accettato di equiparare queste unioni al matrimonio naturale. Dissento. Ripeto quanto ho già scritto: Unioni civili legali ma non Matrimonio civile che, necessariamente, debbono avere una legislazione diversa.
Riconoscere l'unione omosessuale può essere legittimo, equipararla all'unione naturale no.
Se la natura ha creato due distinte identità genetiche, XX ed XY, non possiamo ignorarne la differenza, anzi, le differenze dei caratteri sia fisici che psicologici. Forzare la natura è un atto di suprema arroganza degli uomini. Assecondare l'omosessualità rispettandola nelle sue manifestazioni più civili e affettive va bene, stravolgere la psicologia di individui in formazione non va bene. E' una forzatura.
Altra forzatura che non tiene conto della realtà, testimoniata da tanti adulti che non hanno conosciuto i genitori naturali, è che l'individuo cerca sempre la sua identità biologica... Anche da anziano si chiede: "Da dove vengo io?"
Sophia si chiederà chi l'ha portata in seno per nove mesi? Chi è la sua madre biologica di cui ha 23 cromosomi nel patrimonio genetico?
Questa riflessione vale anche per chi decide, altrettanto egoisticamente, di avere figli da donatori sconosciuti che hanno generato un embrione. Queste alchimie verranno taciute all'individuo che ne deriva? Lo si ingannerà sulla sua origine? Oppure gli si dirà la verità lasciandolo poi fluttuare in un vuoto che la psicologia umana ancora non ha imparato a colmare? 

Ancora Amletici dubbi... ed esasperazione

Da: AGORA VOX

Report e la ricongiunzione contributi che sa di furbata


Tra le iniziative per non abolire i privilegi della casta e non far tracollare definitivamente l'INPS lo scorso governo si è inventato una norma per rendere "onerosa" la ricongiunzione contributi.
Pare che onerosa, secondo il dizionario in uso al parlamento, significhi impossibile.
Dal 1979 c'è la possibilità di ricongiungere in un unico fondo i contributi versati a diverse casse previdenziali. I contributi possono essere riferibili all’assicurazione generale obbligatoria, ad altre forme alternative o alle gestioni speciali per i lavoratori autonomi gestite dall’Inps (ex articolo 2 della legge 29 del 1979).
Di fatto questa legge è stata sostanzialmente modificata dal 1 luglio 2010 trasformando l’operazione a pagamento. Con l’entrata in vigore della legge n. 122/2010, per domande presentate a decorrere dal 31 luglio 2010, l’onere calcolato risulta mediamente incrementato a seguito dell’applicazione dei coefficienti rilevati dalle tabelle di cui al D.M. 31/08/2007.
La trasmissione di Rai 3 metteva in evidenza che alcuni lavoratori si erano visti richiedere dall'INPS fino a 300 mila euro per la ricongiunzione contributi.
Facendo 2 calcoli scopriamo che, nei 17 anni di vita residua media (82 anni-65 = 17X12 = 204 mesi) il lavoratore in oggetto dovrebbe percepire una maggiorazione di 1470 euro al mese oltre la normale pensione per rientrare del solo capitale esborsato senza contare gli interessi.
Una cosa ridicola e che sa di pizzo così come commentato da uno dei lavoratori in trasmissione.
La Fornero ha difeso a spada tratta il provvedimento ricordando che se si "vogliono privilegi di debbono pagare" dimenticando, forse per comodità, che quei lavoratori avevano già pagato quei contributi, volutamente scippati.
I parlamentari della maggioranza presenti al parlamento quando si è votata la norma, intervistati, hanno detto che  secondo loro la norma era iniqua ma l'hanno votata lo stesso.
La Lega, per bocca di Massimiliano Frederiga, dice di aver segnalato al ministro Sacconi l'anomalia ma di aver comunque votato per la fiducia al provvedimento, "pur giudicandolo iniquo".
Un onorevole del PDL, Cazzola, dice: "Hanno votato il provvedimento" quando l'intervistatore lo corregge "come 'Hanno votato'? L'avete votato tutti no?", il deputato, visibilmente in difficoltà, si corregge.
Il programma metteva in evidenza anche il fatto che un giovane che apra la partita iva deve pagare il 28%del proprio reddito all'INPS; calcolato su 11000 euro di reddito paga circa 4000 euro l'anno, per prendere una pensione, dopo 40 anni di contributi pari alla pensione sociale, pari a 500 euro o poco più.
Sempre facendo due conti scopriamo che 4mila euro per 40 anni fanno 160 mila euro che diviso la vita residuale dell'individuo fa 784 euro/mese, che l'INPS, stando le cose cosi come sono oggi, non potrà mai restituire.
Questo senza calcolare interessi, calcolando gli interessi più bassi del mercato su somme prestate, il valore di 160 mila ero va a sommarsi ad almeno 100 mila euro di interessi.
Abbiamo parlamentari, come Dini, che arrivano a 40 mila euro mensili di pensione, un divario immenso rispetto a coloro che prendono 1/80 di questa cifra, e come se non bastasse i privilegi dei parlamentari, sono stati blindati, anzi se li sono blindati da soli.
Altra nota dolente sono i contributi ENASARCO, chi non ha versato almeno 20 anni li ha irrimediabilmente persi.
Insomma, l'Italia dei furbetti non è solo quella che evade le tasse ma è anche quella che si inventa, senza tanti giri di parole, come rubare, oltre al futuro, anche i contributi versati, tutto in nome di una salvezza nazionale sempre più ardua da raggiungere, i cui guasti sono stati determinati dalla stessa classe politica che vorrebbe risolvere il danno procurato.


?!?!?!?!?!?!

E' disperante leggere queste notizie! Ma come si può tollerare questo massacro del DIRITTO operato a colpi di provvedimenti e leggi incostituzionali?
Uno Stato che smentisce se stesso che Stato è? Uno Stato che non mantiene i patti con i cittadini, che viola la Carta Costituzionale, che Stato è?
Ma come possono senza vergogna parlare di "antipolitica"?
I politici pretendono che la gente accetti queste scelte politiche quando "loro" hanno leggi fatte ad hoc per le loro pensioni che non esigono che pochi anni di contribuzione... e possono cumularne anche più di due, mentre a noi non è concesso... 
Come possiamo continuare a sopportare tutto questo?
Ora sembra che abbiano trovato i soldi per i cosiddetti esodati... E quelli che hanno chiesto il ricongiungimento dei contributi? Debbono rinunciarci... oppure tentare in massa di rivolgersi alla Corte Europea di Strasburgo... per violazione dei diritti fondamentali...
Può uno Stato imporre la contribuzione e poi non restituire?
E' come pagare il pizzo, come ha giustamente scritto qualcuno. 
Il cittadino è stato a poco a poco trasformato in un soggetto privo di diritti a cui si impongono solo tasse e balzelli, come quando c'erano i signorotti, i prepotenti...
Non sono parole: sono fatti! Non sono similitudini peregrine: è realtà tangibile!
Chi scrive è felicemente pensionata, non scrive dunque per sé, ma non possiamo vivere solo per i nostri privati interessi in modo gretto e meschino... Spero che la gente esca dal proprio isolamento, dalla propria vigliaccheria e "senta" che i problemi degli altri sono anche i suoi problemi, altrimenti scivoliamo verso l'abbrutimento sociale.