(18 gennaio 2013)
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Può sembrare una follia, un'azione riprorevole, a chi leggesse con superficialità questa notizia, ma non lo è affatto, è un tema serio e ormai annoso.
E' invalso l'uso delle denunce contro i medici, anche quando non c'è errore ma altri fattori. Intanto il medico deve pagarsi un avvocato e, una volta uscito dal lungo iter legale, forse riavrà le spese legali, cosa che dipende dal magistrato il quale, anche in caso di non sussistenza del fatto, può decidere di compensare le spese.
Gli ospedali sono assicurati e, per l'errore dei sanitari nel posto di lavoro, tale assicurazione dovrebbe sopperire alla bisogna. Ma questo non sempre avviene e i medici non riescono più a svolgere con la dovuta serenità il loro lavoro.
In un Paese dove le uniche categorie di persone garantite da leggi che le proteggono sono i politici ed i magistrati (non a caso mi dicono che le prebende di quest'ultimi sono equiparate a quelle dei parlamentari), i medici del SSN, a cui si chiedono competenze non indifferenti e che esercitano una professione di grande responsabilità, non sono garantiti affatto da denunce, anche per cose che esulano dalle loro capacità di controllo, come ad esempio l'insieme della capillare organizzazione ospedaliera.
Questa è un'altra pesante prova della totale sperequazione sociale in questo Paese. I Politici pagano solo quando rubano pesantemente il denaro pubblico, ma non rispondono delle innumerevoli opere pubbliche lasciate a metà, dello spreco enorme delle risorse pubbliche e di molte altre azioni sciagurate che danneggiano la nostra economia. I magistrati, pur essendoci stato un referendum popolare che ha espresso la volontà degli italiani a che ci sia una legge sulla responsabilità civile dei giudici, sono garantiti da una legge che li copre con i soldi dei contribuenti e solo in minima parte con i loro fondi personali. Insomma, quando sbagliano e si vuole tentare la strada della denuncia e, in rari casi, si riesce ad avere ragione, il risarcimento per conto del giudice chiamato in causa lo paga lo Stato.
Questo è gravissimo: perché è stato calpestato l'ennesimo referendum popolare, perché sbagliare in mezzo alle scartoffie è dimostrazione di pessima saggezza e competenza; mentre sbagliare quando si è continuamente sotto stress come i medici del SSN, inseriti spesso in un'organizzazione sanitaria che fa acqua da tutte le parti a causa di scelte politiche clientelari, di mancanza di investimenti, di mala organizzazione ecc., tutte cose che certo non attengono alla capacità individuale del medico, è evento che andrebbe tutelato molto di più dell'agire dei magistrati.
Ma la realtà ora è questa: Politici e Magistrati sono ben pagati e tutelati dalle leggi. Altre competenze altissime che hanno la responsabilità della vita e della morte di persone, invece, vengono lasciate ad ogni attacco e non pagate come i magistrati, ma molto meno.
Vogliamo poi soppesare i rischi? Un chirurgo, un ginecologo, ad esempio, è a rischio di contrarre malattie; basta che si rompa un guanto (evento che può accadere) e se il paziente in urgenza ha l'HIV c'è rischio di contagio. E' un esempio, ma la casistica è vasta.
I magistrati cosa rischiamo in mezzo alle scartoffie: l'allergia alla polvere?
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