sabato 5 gennaio 2013

Monti ambiguo scopre le carte

Da: Il Post
Ma Monti si può candidare?

Al di là della questione politica, cerchiamo di capire una volta per tutte se è o non è tecnicamente possibile (la risposta è sì)

13 dicembre 2012

Ma è possibile, tecnicamente, che il senatore a vita Mario Monti si candidi alle prossime politiche ed è possibile che sia nuovamente presidente del Consiglio? Circola qualche equivoco, anche per via di quanto detto da Napolitano lo scorso 22 novembre («è senatore a vita: non si può candidare al Parlamento»). Esaminiamo le possibilità, sapendo che molte sono solamente casi teorici con scarsa o nulla concretezza.
La risposta è certamente sì. La Costituzione, negli articoli in cui si occupa della figura del presidente del Consiglio (sono quattro: artt. 92, 93, 95 e 96), non stabilisce alcun requisito particolare per la carica di presidente, tranne che deve essere nominato dal presidente della Repubblica e che deve avere la fiducia del parlamento. Quindi il presidente del Consiglio può anche non essere un parlamentare e non essersi candidato alle politiche: questo è già successo ad esempio nel nel 1993, con Carlo Azeglio Ciampi, che non aveva mai ricoperto cariche elettive e non era parlamentare al momento di ricevere l’incarico.
Parentesi. Il prossimo presidente del Consiglio sarà nominato dal presidente della Repubblica, ma quasi certamente non si tratterà di Napolitano. Il mandato di Giorgio Napolitano scade il 15 maggio 2013, ma l’attuale presidente della Repubblica ha già lasciato capire che lascerà l’incarico in anticipo per non essere lui a designare il presidente del Consiglio con cui avrà a che fare soprattutto il suo successore. Normalmente, le Camere in seduta congiunta e i rappresentanti delle Regioni che hanno il compito di eleggere il Presidente della Repubblica si riuniscono 30 giorni prima della scadenza del mandato e dunque, attualmente, il 16 aprile 2013.
Il presidente della Repubblica, per prassi (la Costituzione non le prevede), dà l’incarico al presidente del Consiglio designato dopo le cosiddette “consultazioni” con i principali leader politici: e il centro (l’UdC di Casini e FLI ad esempio) hanno detto che, attualmente, hanno l’intenzione di proporre al capo dello Stato il nome di Mario Monti. Quindi, riassumendo, è possibile che Monti sia il prossimo presidente del Consiglio e una parte dello schieramento politico lo vuole.
Veniamo alla questione della candidatura. Il punto principale è che in Italia non esiste l’elezione diretta del presidente del Consiglio: i cittadini eleggono unicamente i parlamentari. L’attuale legge elettorale, il famigerato Porcellum, prevede però che le coalizioni indichino prima delle elezioni non solo il programma, ma anche un “capo” della coalizione che è informalmente il candidato alla presidenza del Consiglio. Anche in questo caso, Monti potrebbe quindi comparire come “capo” o addirittura nel nome e nel simbolo di qualche lista: essere o non essere parlamentare o candidato al Parlamento non ha alcun peso.
Monti potrebbe però anche comparire all’interno di qualche lista, anche se qui le cose si fanno più complicate: Monti infatti è attualmente un senatore a vita, nominato da Napolitano il 9 novembre 2011 (lo stesso giorno delle dimissioni di Berlusconi). Per candidarsi al Parlamento, Monti dovrebbe prima dimettersi. Ma i senatori a vita possono dimettersi? La Costituzione prevede solo una “rinunzia” prima che questo venga accettato, ma il problema si pose in concreto quando l’ex presidente della Repubblica – e dunque senatore a vita di diritto – Francesco Cossiga presentò le sue dimissioni con una lettera al presidente del Senato, nel giugno del 2002.
Si decise allora che le dimissioni di un senatore a vita erano possibili e che, in secondo luogo, che per esse bisognava seguire per loro la stessa procedura delle dimissioni per i senatori ordinari: ovvero la votazione del Senato a scrutinio segreto. Il Senato votò il 19 giugno 2002 e respinse le dimissioni. Cossiga annunciò che non intendeva insistere, ma la pratica di fatto creò un precedente: i senatori a vita si possono dimettere, così come tutti gli altri senatori. In teoria Monti potrebbe persino candidarsi alla Camera prima ancora di dimettersi dal Senato, trovandosi poi costretto a optare per una delle due cariche – che sono incompatibili – una volta eventualmente eletto.
Quindi anche la risposta alla prima domanda è sì: Mario Monti potrebbe presentare le sue dimissioni da senatore a vita, il Senato potrebbe approvarle – ma a questo punto si porrebbe il problema del comportamento delle forze politiche con poco interesse alla sua ricandidatura, a voler approfondire il romanzo – e a quel punto, da comune cittadino, Mario Monti potrebbe presentare la sua candidatura sia alla Camera che al Senato.
Si potrebbe anche pensare a una trama del romanzo che appartenga direttamente alla fantascienza? L’Italia potrebbe dichiarare guerra a un paese estero: in quel caso, e solo in quello, la durata delle Camere può essere prorogata per legge. A quel punto i problemi delle dimissioni e della candidatura non si porrebbero: Monti resterebbe presidente del Consiglio anche oltre la fine teorica di questa legislatura.

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A questa domanda che il titolo dell'articolo del quotidiano on-line "Il Post" si poneva il 13 dicembre 2012, ha risposto ieri sera Monti stesso nella trasmissione di Lilli Gruber sulla TV "La 7".
Debbo dare atto a "Il Post" di essere chiaro ed esplicativo di sovente su vari argomenti, cosa che dovrebbe fare sempre il buon giornalismo ma non fa, sia nei giornali on-line, sia in TV, e persino negli articoli dei giornali cartacei. Cioè entrare nei particolari della notizia spiegando al lettore la faccenda di cui tratta nell'articolo. La gente è bombardata, invece, da un'informazione superficiale, che elude la sostanza dell'argomento trattato, cosicché le persone non vengono informate realmente, non ci capiscono niente e restano con molti punti interrogativi. Questa è pessima informazione.
Dunque in questo articolo c'è già tutto.
Monti, ieri sera, ha dato un'immagine di sé sincera ma sempre prudente e lievemente elusiva. In certi momenti, alle domande anche ovvie della Gruber, è apparso in imbarazzo, sia pure mantenendo il suo "aplomb" molto "english" e poco "italian style". La telecamera ha frugato molto da vicino il suo viso e si è visto un deglutire composto ma segno di imbarazzo.
Di certo non si può non notare qualche contraddizione. Forse perché è umano anche lui...
Egli dice che non rinuncerà certo al seggio di senatore a vita, perché non si candida per il Parlamento.. e, dato che senatore lo è già, neppure per il Senato, ovviamente.
Dunque egli, suo malgrado, perché gli costa, sente il dovere di impegnarsi a fare di nuovo il Capo del Governo ma con un Parlamento che condivida la sua Agenda. Cioè un programma: se non è zuppa è pan bagnato, e lo si può chiamare come si vuole ma questo è. Anche i Partiti hanno sempre presentato i loro Programmi alle elezioni, per poi non rispettarli affatto...
Mi è sembrato abbastanza in buona fede... però, anche accettando quello che in molti avevamo sospettato, e cioè che certe cose non gliele hanno fatte fare i mascalzoni che già sedevano sugli scranni, non lo voterò anche se ben due persone della mia famiglia hanno detto che lo faranno e non capisco perché.
Non capisco perché giacché trattasi di due laureati di oltre 40 anni, l'uno che ha scelto di non fare il Commercialista per scelta obbligata dalle Leggi inique di questo Stato: tre anni di sfruttamento dopo la Laurea senza stipendio, per avere un attestato da un privato professionista che gli avrebbe consentito di dare un Esame di Stato per l'iscrizione all'Albo, non si sa mai con quali esiti. Sono state cambiate queste Leggi e conseguenti regolamenti dal Governo Monti? Non so, ma non mi pare.
Lo stesso laureato che ha dovuto rinunciare ad una strada di umiliante sfruttamento ha dato concorsi pubblici riuscendo bene, ma senza lavoro. Perché? Ma sempre per i cancelli-leggi a protezione di tutto tranne di chi vuole costruirsi un avvenire con le proprie capacità.
Concorso per collaboratore tributario, VII qualifica funzionale. Idoneo. Ma, chiamati i più alti in graduatoria, la stessa viene fatta scadere e, nel caso il Ministero delle Finanze abbia bisogno di questa importante figura professionale data l'alta evasione fiscale, si bandisce un altro concorso con relativa spesa! Perché?
Perché non si va a pescare dalla graduatoria degli idonei del precedente concorso? Si risparmierebbe sulla spesa pubblica: argomento di cui tanto si parla!
La ragione non c'è. Dunque si può legittimamente pensare che fare sempre nuovi concorsi conviene a qualcuno. Qualcuno che può, esercitando un potere in modo illegittimo, piazzare le proprie clientele... E chi se ne frega degli idonei.
Concorso per l'insegnamento nella Scuola Pubblica. Vinto. Il futuro elettore di Monti bis è professore. Ma non può vivere esercitando questo titolo. Perché? Ma perché lo chiamano per delle supplenze che non può accettare, dato che nei periodi in cui le supplenze non ci sono come vive? Se accetta un altro lavoro presso ditte o società private non può licenziarsi per andare ad insegnare per 15 giorni e poi restare di nuovo senza reddito.
Dunque non capisco perché mai voglia votare per Monti che, di sicuro, non sa neppure come funziona quest'anatra zoppa  che è il sistema Italia e non ne ha certo corretto i cancelli, non li ha aperti.
L'altra possibile elettrice era un quadro di una multinazionale che si è dimessa perché oggetto di mobbing. In questo Paese è pressocché impossibile dimostrare il mobbing in sede giudiziaria... Questi ultraquarantenni di cui parlo hanno amici avvocati... e dunque lo sanno bene.
Perché mai vorrà votare per Monti una donna che, pur avendo un'alta professionalità, nel suo Paese non viene riassorbita dal mondo del lavoro, nonostante lo cerchi con determinazione, e rischia che dieci anni di versamenti INPS resteranno nelle casse dell'Ente e non torneranno mai nelle sue? 
Le Leggi di questo Stato sono tutte contro queste due persone (e anche contro molte altre) dunque non capisco perché dicono che vogliono votare per Monti e quelli che lo sostengono.

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