La D'Urso contro Trenitalia: ''Ho la febbre, datemi la tessera platino''
E su Twitter è subito gara di sfottò: "Non sarebbe meglio una supposta?".
Si sa che i vip non possono patire il freddo come i comuni mortali, per cui
Barbara D’Urso posta sul suo blog un video in cui fa presente all’universo mondo
l’ingiustizia di cui è vittima. Voi che pensavate che i pendolari maltrattati
giornalmente da Trenitalia siano uno dei primi problemi da affrontare nel
settore dei trasporti pubblici forse non sapevate che la conduttrice Mediaset è
stata costretta ad aspettare al freddo con 39 di febbre l’arrivo del treno
Frecciarossa, perché la tessera platino che dà diritto al calduccio confortevole
della saletta riservata, ancora non le è stata recapitata.
"Voglio la mia carta"
La D'Urso affida dunque ad un breve filmato - denuncia, caricato su
carmelita.it, tutta la sua rabbia: "Questo è un video di protesta a Frecciarossa
- spiega la conduttrice - perché io ho chiesto da un sacco di tempo la tessera
per stare nella saletta d'attesa quando arrivo prima al treno, perché quando fa
freddo come stasera che ho la febbre a 39, sto nella saletta. Ma non me l'hanno
ancora data. E a chi la volete dare se non a me che due volte a settimana
viaggio con questo treno. Quasi sempre in ritardo, tra l'altro. Quindi, datemi
questa tessera, perché ho freddo alla stazione che mi sono fatto cinque ore di
diretta. Sono malata. Voglio la mia carta. Ecco".
Da: Il Messaggero.it
Da: Il Messaggero.it
ROMA - Barbara
D'Urso, sul suo blog Carmelita.it, l'ha definito «una protesta simpatica», ma i
cittadini sul web e sui social network la pensano diversamente e si sono
scagliati più o meno con ironia contro il videomessaggio pubblicato su YouTube
nel quale la conduttrice Mediaset reclama espressamente una carta platino. «Ho
la febbre alta - spiega nella clip la D'Urso - e invece di attendere il treno
nella saletta riservata sono dovuta stare all'aperto. Datemi questa tessera
platino, uso questo treno (quasi sempre in ritardo) due volte alla
settimana...».
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Venerdì 25 Gennaio 2013 - 19:02
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Non seguo le trasmissioni di Barbara D'Urso, perché le ritengo "trasmissioni da portineria": chiacchiere, pettegolezzi, commozioni superficiali e di maniera... tutto quello che una volta, quando i portinai non costavano tanto, si svolgeva sul portone o nella guardiola del portiere, dove chi puliva le scale si arrogava anche il diritto di parlare superficialmente e anche a vanvera dei casi della gente del palazzo, a beneficio di comari a corto della TV spazzatura di oggi.
Non la seguo neppure nelle sue interpretazioni di sceneggiati vari... E' una bella donna che fece girare la testa a Memo Remigi, sposato e un poco agé, che l'aiutò ad entrare in un mondo, quello televisivo, in cui una giovane e bella ragazza deve sempre trovare "una porta" per entrare.
Detto questo trovo che su Trenitalia la signora D'Urso ha ragione da vendere, dunque fra mille critiche e sfottò levo la mia piccola voce di blogger per difenderla.
Trenitalia se ne strafotte dei passeggeri e, a quanto pare, anche di quelli che viaggiano abitualmente in prima classe.
Se Barbara aveva chiesto da tempo la tessera per avere diritto a riposare in una sala d'aspetto (ormai le uniche che Trenitalia concede solo a chi può pagare sempre per la prima classe) non si capisce per quale complicato iter amministrativo ancora non gliel'avevano data!
L'Italia non cambia, anzi, peggiora: chi ha il culo al caldo in un posto statale lavora solo se gli va e se ha una coscienza! Tanto non ci sono verifiche di sorta! Va avanti chi fa, ma anche chi NON fa. Nessuno lo butta fuori anche se lavora al rallentatore.
Quindi la tessera di Barbara fa parte di questo costume diffuso ovunque!
Inutile prendersela con lei se la gente viaggia sui treni regionali come se fosse bestiame, prendetevela con Moretti e con i politici che l'hanno messo dove sta.
Moretti si sente un "figo", tutto "in tiro" e tiene le Ferrovie statali da schifo!
Nelle stazioni non ci sono bagni pubblici e quando ci sono devi pagare. Viaggiano signori anziani con problemi di prostata, donne incinte, persone con problemi vari... Lo dico senza mezzi termini: meriterebbero che uno la facesse per terra in stazione la pipì! Le indicazioni per i Servizi necessari per questioni fisiologiche latitano! Il viaggiatore, che come tale si suppone che transiti in luoghi che magari vede per la prima volta, cerca smarrito un cartello qualsiasi che, secondo il mondo civile, dovrebbe essere evidente! Ha urgenza... ma non c'è nulla!
Alla stazione Termini bisogna fare una maratona a piedi per raggiungere i bagni a pagamento lontanissimi dai binari.
Alla stazione di Frascati, molto frequentata, non c'è alcuna indicazione e, in assoluta mancanza di personale FF.SS., ci si rivolge ai commercianti che hanno un negozio in stazione (avranno avuto una concessione dalle Ferrovie dello Stato immagino), i quali indicano un luogo lontano e chiuso a chiave con lucchetti. La caccia al tesoro per avere la chiave conduce in un bar dove, avuta la preziosa chiave, una signora severa te la porge raccomandandosi di restituirla. Armeggiare con i lucchetti mezzi arrugginiti mette a dura prova chiunque abbia un'urgenza fisiologica!
Se pensate che Frascati sia in fondo una piccola stazione (fatto che non esime dalla civiltà) non pensate che sia meglio a Firenze, stazione di S. Maria di Novella!
Va bene che quell'anima persa di Marchionne l'ha definita "una piccola città", poveretto, ma in quella città, che ce la invidiano in tutto il mondo e che per strada senti parlare tutte le lingue perché brulica di turisti anche in un freddo gennaio, la stazione deve avere dei servizi igienici! Ebbene, non ce li ha!
Stesso iter che per Frascati: richiesta all'edicolante in mancanza di qualsivoglia indicazione o cartello... Invece della signora del bar di Frascati che ti dà severamente la chiave per i lucchetti arrugginiti a prova di scassinatore, c'è il bagno di Mac Donald's! Devi entrare in mezzo ad una bolgia di gente e fare la fila perché ci sono solo due cessi per genere!
E' civiltà questa? Signori, (si fa per dire), siamo a FIRENZE!! Checché ne dica il povero Marchionne!
Infine la Sala d'aspetto! Appena due anni fa sono andata a Firenze per lavoro e, siccome ero solo un piccolo funzionario dello stato, la mia amministrazione mi pagava solo la seconda classe. Dunque poco male! In attesa di tornare a Roma ho potuto usufruire di una Sala d'attesa dignitosa in cui mi sono seduta con la mia valigina accanto e ho letto persino un libro attendendo il treno.
Oggi, inizio 2013, la Sala d'attesa aperta a tutti non c'è più! Al suo posto una sala esclusiva, con personale pagato da Trenitalia che chiede la famosa tessera tanto agognata da Barbara D'Urso! Non viaggi in prima classe e non hai la tessera? Plebeo!
Stai al freddo in scomodi sedili di ferro davanti alla biglietteria insieme a qualche barbone che, se non stai attento, ti sonnecchia sulla spalla!
Trenitalia... ma Vaff...... alla Grillo proprio!
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