(AGI) - Napoli, 5 mar. - Non e' bastata una notte
per spegnere l'immenso rogo che ha distrutto il polo della "Citta' della
Scienza" di Bagnoli, l'area museale e scientifica piu' importante di Napoli e
simbolo della rinascita di un'area (ex Italsider) devastata da anni di
inquinamento e degrado ambientale. La procura di Napoli ha aperto un fascicolo
d'inchiesta e sottoposto a sequestro l'area, come di prassi, ma solo questa
mattina, mentre i vigili del fuoco sono impegnati nello spegnimento degli ultimi
focolai, la polizia scientifica sta eseguendo i primi rilievi. Al momento non si
esclude nulla, ne' la pista dolosa ne' l'incendio accidentale, anche se viene
sottolineata da piu' parti un'evidenza molto significativa e inquietante: i 160
dipendenti della "Citta' della Scienza" erano in attesa di stipendio da 11 mesi.
Una situazione che oggi appare drammatica visto che la vita del centro
scientifico dipende da finanziamenti regionali e del Miur. Il consigliere
delegato Enzo Lipardi ai giornalisti sottolinea che mai nei mesi scorsi ci sono
stati episodi sospetti. In ogni caso la polizia sentira' anche vertici e
lavoratori, oltre al custode che ieri ha dato l'allarme.
Tre squadre di vigili del fuoco sono ancora al
lavoro per ultimare le operazioni di spegnimento dell'incendio violento che ieri
notte ha distrutto quattro dei sei padiglioni di Citta' della Scienza a Napoli,
danneggiando in parte anche un quinto. L'allarme era stato dato da un custode
alle 21,40. La struttura, che ospita incubatori di imprese e un Museo della
Scienza sul modello di quello di Parigi, era chiusa, come tutti i lunedi'. A
bruciare sono stati gli ex capannoni industriali della Perfosfati-Fertilgest,
risalenti ai primi del '900, e della vetreria LeFevre, del primo '800, monumenti
di archeologia industriale recuperati e restaurati lasciando le alte capriate di
legno e i vetri. A salvarsi solo il teatro delle nuvole e il complesso per i
convegni sorto dall'altro lato della strada. Ad alimentare le fiamme, molto
violente, soprattutto il legno, materiale impiegato per un restauro di ex
capannoni industriali del primo Novecento.
Ieri sera, oltre ai pompieri, sul posto anche la
Polizia e il magistrato di turno per i primi rilievi, ma le indagini sulle cause
del rogo potranno cominciare solo dopo il completo spegnimento delle fiamme. La
"Citta' della Scienza" era nata da un'idea di Vittorio Silvestrini, fisico e
docente dell'ateneo "Federico II", attuale presidente della Fondazione Idis, cui
fanno capo 80 dei 160 dipendenti di Citta' della Scienza. Era stata inaugurata
nel 2001, aveva 160 dipendenti e vantava 350mila visitatori l'anno, con una
manifestazione di punta, futuro remoto, che anticipava temi e problemi della
scienza contemporanea. Nel 2011 ha fatturato oltre 6,4 milioni di euro.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sicuramente gli investigatori arriveranno a capire se è stata la Camorra o se è stato altro.
Ma che interessi poteva avere la Camorra?
Dicono mire di speculazioni edilizie.
Ma ci sono leggi che vietano abusi edilizi in quel luogo.
Come farebbe la Camorra ad ottenere che si costruiscano case da vendere speculandoci?
Quesiti da cui si parte per le indagini. Gli inquirenti hanno i loro informatori e non dovrebbe essere difficile sapere se c'è dietro la Camorra o no.
Debbo dire che mi ha colpito che da 11 mesi i dipendenti non prendevano lo stipendio!
Comunque, chiunque ci sia dietro, è un barbaro.
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