Dai Comitati Acqua Pubblica ricevo e pubblico il seguente comunicato
Acqua: no al metodo proposto
dall’autorità dell’energia e del gas
http://www.provincia.re.it/page.asp?IDCategoria=703&IDSezione=3927&ID=505240
Lo stop al metodo tariffario arriva dal Consiglio locale di Reggio Emilia. Votato all’unanimità un ordine del giorno che critica la scelta del Governo: l’acqua non deve sottostare a regole di mercato
Il Consiglio Locale di Reggio Emilia, composto dalla Provincia e dai Sindaci
del territorio reggiano, ha chiesto all'agenzia regionale per il servizio idrico
ed i rifiuti di non approvare la tariffa per il servizio idrico proposta
dall'autorità dell'energia elettrica e del gas. L'ordine del giorno, approvato
all'unanimità, critica la scelta del Governo di aver affidato a un'autorità
competente in materia di energia anche la regolazione delle tariffe dell'acqua,
settore che non dovrebbe essere sottoposto alle stesse regole di mercato. Si
chiede quindi a Bologna di attendere l'espressione del nuovo Parlamento.
Gli amministratori reggiani avanzano anche delle proposte su come comporre la tariffa.
Innanzitutto la partecipazione e l'attivazione di un "patto" per il rispetto del referendum con tutti coloro che si sono mobilitati nella campagna referendaria. Approvare un metodo non condiviso sta già portando a nuovi ricorsi legali e al rischio di riaprire una fase di vuoto normativo, con tutti i conseguenti rischi nella capacità di realizzare gli investimenti. Il nuovo metodo tariffario dovrà partire da nuove regole per rendere trasparenti, e costantemente accessibili, i dati relativi agli investimenti realizzati. Solo in questo modo sarà possibile - in tutta Italia - evitare che nei costi di investimento si possano celare componenti del profitto.
Gli esiti del referendum ed i pronunciamenti del Consiglio di Stato e della giurisprudenza escluderebbero qualsiasi tentativo, seppur applicato ex-post sulle tariffe, di indicizzare e normalizzare la remunerazione del capitale, continuando ad eludere il tema della trasparenza di costi riversati in tariffa.
L'Assessore provinciale all'Ambiente Mirko Tutino, come Coordinatore del Consiglio locale dichiara: "Dopo aver scelto un modello pubblico per la gestione dell'acqua, gli amministratori reggiani hanno proposto una piena applicazione del referendum anche in materia di tariffe. L'autorità dell'energia e del gas non può fare il lavoro del Parlamento e, in attesa di una norma-quadro sul servizio idrico, abbiamo chiesto all'agenzia regionale per il sevizio idrico e rifiuti di non applicare il metodo proposto dall'autorità".
Gli amministratori reggiani avanzano anche delle proposte su come comporre la tariffa.
Innanzitutto la partecipazione e l'attivazione di un "patto" per il rispetto del referendum con tutti coloro che si sono mobilitati nella campagna referendaria. Approvare un metodo non condiviso sta già portando a nuovi ricorsi legali e al rischio di riaprire una fase di vuoto normativo, con tutti i conseguenti rischi nella capacità di realizzare gli investimenti. Il nuovo metodo tariffario dovrà partire da nuove regole per rendere trasparenti, e costantemente accessibili, i dati relativi agli investimenti realizzati. Solo in questo modo sarà possibile - in tutta Italia - evitare che nei costi di investimento si possano celare componenti del profitto.
Gli esiti del referendum ed i pronunciamenti del Consiglio di Stato e della giurisprudenza escluderebbero qualsiasi tentativo, seppur applicato ex-post sulle tariffe, di indicizzare e normalizzare la remunerazione del capitale, continuando ad eludere il tema della trasparenza di costi riversati in tariffa.
L'Assessore provinciale all'Ambiente Mirko Tutino, come Coordinatore del Consiglio locale dichiara: "Dopo aver scelto un modello pubblico per la gestione dell'acqua, gli amministratori reggiani hanno proposto una piena applicazione del referendum anche in materia di tariffe. L'autorità dell'energia e del gas non può fare il lavoro del Parlamento e, in attesa di una norma-quadro sul servizio idrico, abbiamo chiesto all'agenzia regionale per il sevizio idrico e rifiuti di non applicare il metodo proposto dall'autorità".
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