Da: Leonardo.it
A poche ore dalla morte di Little Tony,
è la figlia Cristiana Ciacci a parlare ai microfoni di Tgcom24
raccontando gli ultimi giorni di suo padre e quello che è accaduto la sera del
27 maggio a Villa Margherita dove era ricoverato:
“Ero con lui quando è successo l’inevitabile. Da una piccola parte provo sollievo per lui perchè soffriva davvero tanto. Vedere una persona che ami soffrire così chiedi la pace. Avevamo un grande rapporto, cresciuto negli anni e molto, molto forte. Era molto legato ai miei figli, chiedeva sempre di loro ma ha chiesto di non vederli. Non voleva che si sapesse che fosse malato e non ha voluto la camera ardente anche se credo che potesse essere una cosa bella per tutti i suoi fan. Ha voluto una cosa riservata. Spero venga ricordato come persona di spettacolo e umanità, quello che è sempre stato”
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Non ho avuto la "fortuna" di poter stare accanto a mio padre quando la sua vita è cessata e questo mi ha lasciato un segno interiore. Pur non sperando più che ci sia qualcuno che ci ascolta ho silenziosamente pregato di poterlo fare almeno per mia madre... Ed è avvenuto. Sarà stato un caso... o, per chi crede e spera, sono stata esaudita. Non è stato bello però e mi ha lasciato comunque un senso di colpa per non aver fatto abbastanza per lei... Tutto ci sfugge dalle mani... anche quando ci mettiamo tutta la buona volontà e le migliori intenzioni... Pensiamo di poter fare qualcosa... ma forse dovremmo solo accettare che quello che possiamo fare è ben poco...
Questo vecchio ragazzo, così ben invecchiato, che aveva superato un infarto, è stato sconfitto dal solito cancro.
Da giovane ho sfiorato la possibilità di conoscerlo e... ho rifiutato. Molti penseranno che sono una sciocca e lo penseranno ancora di più quando dirò il motivo: avevo 17 anni e lui era già famoso, era Little Tony. Un gruppo di amici frequentava la sua casa e mi disse se volevo andare, ma io rifiutai perché temevo di... compromettere la mia reputazione di ragazza perbene! Ero una "bacchettona" forse, non so, ma questo caratterino rigido mi è rimasto fino ad ora... Lui aveva fama di "sciupafemmene" e non mi sembrava prudente andare a casa sua. Molte penseranno e pensarono anche allora: "Che scema!" Oggi so che era un gran bravo ragazzo, anche molto romantico perché ha amato una sola donna tutta la vita, pur avendo un aspetto affascinante e una professione che gli dava immense possibilità.
Cantava benissimo, ballava in modo sexy ed elegante.
Una sera un'amica del gruppo che lo conosceva mi disse: "Vieni, c'è Tony, è in macchina, te lo presento." Guardai l'auto, lui era seduto ed anche da seduto si vedeva che non doveva essere molto alto: vidi solo il suo "capoccione". Mi trassi indietro e la mia amica desistette.
Oggi sento che un altro pezzo dei miei anni se ne è andato. Se ne stanno andando tutti quelli della mia generazione... Molti amici e parenti non sono mai arrivati ai 70... si sono fermati prima... ai 60, 66, ecc.. Io sono ancora qui... ed ogni giorno è un regalo.
1 commento:
Little Tony era un cantante dei ns. tempi…le prime due canzoni che mi vengono in mente sono “cuore matto” e “riderà”…ce ne sono altre ovviamente.
Anch’io ieri ho pensato che se ne stanno andando via tutti quelli della mia generazione. Tanti se ne sono già andati prima di arrivare a 60 anni…amici di infanzia, parenti, vicini di casa. Alcuni non sono arrivati neppure ai 70 anni. Facevo una statistica mentale: li ho contati, sono più uomini che donne, morti tutti di tumore meno che un carissimo amico morto per un infarto. Poi ce ne sono due che sono vivi ma non hanno una buona qualità della vita. Uno ha la mia età , 5 anni fa ha avuto un ictus ed è rimasto offeso dalla parte destra…il braccio non lo muove per niente. L’altra ha il morbo di Alzheimer e ha solo 66 anni.
Leggevo uno studio di un ricercatore epidemiologo sull’aspettativa di vita. Diceva che, rispetto al passato recente , c’è un’anticipazione della malattia e della disabilità. C’è una riduzione del periodo di salute, c’è un accorciamento della vita sana. Fino al 2004 2005 l’accorciamento della vita sana iniziava a 71 anni, adesso inizia a 62 e non si capisce perché succeda e soprattutto perché venga omesso. Nessuno ne parla.
Io penso che l’aspettativa di vita sia aumentata per quelli che fanno parte della generazione precedente alla nostra…basta guardarsi intorno.
Noi siamo ancora qui…ogni giorno in più è un regalo… se la qualità della vita è buona, diversamente , in caso di gravi malattie e disabilità diventa un supplizio vivere.
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