Legambiente Lazio - Comunicato Stampa
Roma,
9 luglio 2013
Nuovi
sequestri clan Mallardo, Legambiente: grande lavoro Magistratura e Forze
dell'Ordine, ora istituzioni facciano la loro parte per fermare
l'emergenza
Legambiente
plaude all'eccellente lavoro della Magistratura e delle Forze dell'Ordine che ha
portato ad un nuovo sequestro di beni per oltre cinquanta milioni di euro nei
confronti di soggetti operanti in contiguità con il Clan Mallardo, per conto del
quale avrebbero costituito una cellula economica, operante, prevalentemente, nel
territorio del basso Lazio e chiede che le istituzioni intervengano per fermare
l'emergenza.
“
Esiste
una zona grigia di commistione fra criminalità organizzata e pezzi del tessuto
economico su cui le istituzioni devono intervenire con urgenza sia con adeguate
politiche di contrasto che con la diffusione della cultura della legalità sui
territori -ha
dichiarato Valentina
Romoli ,
vicepresidente e responsabile Ambiente e Legalità di Legambiente Lazio-. In
questo senso, è importante anche che la Regione Lazio rilanci le attività della
Consulta e dell'Osservatorio Ambiente e Legalità per monitorare la situazione e
permettere di intervenire con tempestività, favorendo anche il coinvolgimento
dei cittadini con le segnalazioni di tutte le situazioni anomale.”
L'operazione
anticamorra “bad brothers 2” è la seconda, a distanza di venti giorni, a colpire
il clan Mallardo. Secondo le indagini, condotte dal Procuratore presso il
Tribunale di Roma Pignatone, e dai Sostituti Procuratori-Dda di Roma Lina
Cusano, Maria Cristina Palaia e Barbara Sargenti, e ancora una volta in
collaborazione con la Dda di Napoli, il fulcro dell'attività illecita ha
riguardato il campo dell'edilizia, appalti e forniture pubbliche tramite la
partecipazione finanziaria a società o con attività estorsiva. Tra la provincia
di Latina e Napoli, le cinque società sequestrate operavano nel settore delle
costruzioni di edifici, una nella locazione di immobili, una nel commercio di
auto e una nel settore dell’intermediazione immobiliare.
“
L'operazione
condotta oggi dalla Magistratura dimostra, una volta ancora, a poche settimane
da quanto denunciato nel nostro rapporto Ecomafie, quanto la malavita
organizzata e i loro affari si siano radicate in provincia di Latina
-dichiara
Marco
Omizzolo ,
coordinatore provinciale Legambiente Latina-. Torniamo a chiedere l'apertura
degli uffici della DIA e della DDA in provincia di Latina, mentre continueremo a
realizzare iniziative di sensibilizzazione e di educazione alla legalità nelle
scuole, di cui si avverte immediata necessità.”
L'Ufficio
stampa Legambiente Lazio
06.85358051
- stampa@legambientelazio.it
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