Ciao Rita,
Agli inizi di ottobre la spiaggia rosa e l'intera isola di Budelli, uno dei simboli del parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena in Sardegna, sono stati venduti all'asta ad un banchiere neozelandese, Michael Harte, per 2 milioni 940 mila euro.
Un prezzo irrisorio per un’isola di 1,60 km2 con oltre 12 km di costa.
Il parco nazionale della Maddalena, ai sensi della Legge Quadro sulle Aree Protette (la legge n. 394 del 1991), può esercitare entro 90 giorni il diritto di prelazione, decidendo di comprare per lo stesso importo questo gioiello.
Lo deve fare, Budelli è un bene comune!
Fin da ragazzo mi sono impegnato per difendere i luoghi naturali, il mare e le coste del nostro Belpaese. Ricordo ancora le prime battaglie, insieme ad altri ambientalisti, con cui riuscimmo a salvare la Costiera Amalfitana dalle trivellazioni petrolifere a mare e, anni dopo, a far inserire il Cilento e il Vesuvio nella rete dei parchi nazionali per limitare abusivismo e cementificazioni.
Nel 2006, da Ministro, ho ottenuto di inserire la “tutela del mare” nella denominazione del Ministero dell’Ambiente ed esattamente sei anni fa, nell’ottobre 2007, sono riuscito a varare il decreto Rete Natura 2000 per proteggere migliaia di siti di interesse comunitario in tutta Italia.
Per questo la notizia della vendita di un tesoro come Budelli mi sembra una resa dello Stato e so bene che se ci mobilitiamo possiamo non rassegnarci a questa (s)vendita.
Certo, i vincoli di tutela che negli anni siamo riusciti ad imporre riescono a salvaguardare questa bellezza naturale e perfino gli avvocati di Mr. Harte rassicurano sulla sensibilità ambientalista del loro cliente.
Ma chi ci garantisce per il futuro?
Questa isola è un bene unico ed è giusto che sia acquisita al patrimonio pubblico.
Fino al 31 dicembre una norma impedisce agli enti pubblici di comprare immobili, persino nel caso in cui riescano a raccogliere donazioni private. Eppure, se al parco fosse consentito di promuovere una raccolta di fondi con la garanzia di acquisire davvero al patrimonio pubblico l'isola di Budelli, potremmo essere in molti a contribuire.
Chiediamo al Presidente del parco della Maddalena – che, per legge, è il titolare del diritto di prelazione – e ai Ministri dell'Ambiente e dell'Economia, al Presidente della Regione Sardegna e al Direttore dell'Agenzia del Demanio perché, ciascuno nella propria competenza, contribuisca a rimuovere gli ostacoli di legge e metta a disposizione le risorse necessarie, con fondi pubblici o raccogliendo donazioni private, affinché l'isola di Budelli diventi un bene dello Stato.
Si tratta di un tesoro unico al mondo. Si tratta di non svendere l’Italia.
Grazie,
Alfonso Pecoraro Scanio
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ho firmato per alcune lodevoli iniziative di change.org come di Avaaz.org, ma ritengo che spesso trattasi di emerite cavolate di menti infantili che propongono le più strampalate raccolte di firme per le più sciocche cause, pretestuose e velleitarie.
Detto questo ritengo che Pecoraro Scanio si svegli tardi e, soprattutto, abbia eluso la realtà riportata da molti media e cioè che Budelli era di privati pure prima che l'acquistasse il neozelandese.
E questa elusione, per uno che si vanta di essere stato Ministro dell'Ambiente, è veramente grave!
Non lo sapeva il Pecoraro Scanio che Budelli era in mani private pure prima? Che era di una innominata Società milanese fallita? Che prima era stata di altri? Che lo Stato ne aveva solo la tutela che però non ha impedito ad una Società Pubblicitaria inglese di girarvi uno spot, come documentato da immagini reperibili sul WEB, addirittura sbarcando comodamente sulla proibita spiaggia rosa??!!
Scusi, Pecoraro Scanio, ma lei mi appare quantomeno superficiale!
Le consiglio, per intanto, di leggersi il mio post del 2 ottobre 2013 sull'argomento.
Le consiglio, per intanto, di leggersi il mio post del 2 ottobre 2013 sull'argomento.
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