La sentenza del T.A.R. di Latina n. 97/2013, sul ricorso proposto dalla Autorità d’Ambito
Territoriale Ottimale n. 5 Lazio Meridionale Frosinone, (in persona del legale
rappresentante pro tempore, On.le Antonello Iannarilli) è lapidaria, di importanza
Nazionale ma al tempo stesso inquietante per i motivi che diremo in seguito. E’ di
importanza Nazionale perché è lo stesso ATO5 Frosinone che promuove una azione
contro lo Stato e ottiene che venga riconosciuta la decurtazione in bolletta della
remunerazione del capitale come da esito referendario.
Intanto contro chi è stata emessa questa sentenza?
Contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri ovvero contro il commissario ad Acta allo
scopo nominato per sopperire alla inerzia dei Sindaci che avrebbero dovuto approvare
una nuova tariffa, dopo che per anni era stata adottata una tariffa provvisoria a margine
delle vicende collegate alla famosa transazione tra ATO5 e ACEA del 2007. Il commissario
Dell’Oste infatti aveva emanato la determinazione commissariale n. F66 dell’8 marzo 2012
con la quale definiva la T.R.M. per il 2012, ancora vigente, pari a 1,359 €/mc.
Nei confronti di chi ?
ACEA ATO5 S.p.A.
Consulta dei Sindaci dell’A.A.T.O. n. 5 (non costituita in giudizio)
Comune di San Donato Val di Comino (non costituito in giudizio)
Regione Lazio (non costituita in giudizio)
Cosa dice la sentenza ?
Testualmente: “Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio Sezione staccata di Latina
(Sezione I^), così definitivamente pronunciando sul ricorso originario e sui motivi aggiunti,
….., accoglie in parte il ricorso originario, nei limiti specificati in motivazione, e per l’effetto
annulla il decreto commissariale con esso gravato nella parte in cui ha tenuto conto del
criterio dell’adeguata remunerazione del capitale investito ai fini della determinazione
della tariffa del S.I.I. per il 2012.”
Cosa ha comportato l’applicazione della tariffa commissariale?
Che i cittadini hanno pagato e stanno pagando tariffe illegittime, come avevamo
sempre sostenuto. Tariffe che andavano decurtate di un buon 20-25%. La T.R.M. da
applicare effettivamente era in realtà oscillante tra 1,019 €/mc a 1,087 €/mc. (saremo più
precisi in seguito). La questione è molto più grave se si riflette che la T.M.P. (tariffa media
ponderale) quella effettivamente applicata ai cittadini, per effetto della articolazione
tariffaria, non è di 1,359 ma bensì di 1,491€/mc.
Cosa succede adesso?
Che necessariamente i cittadini che hanno pagato dovranno essere rimborsati. Che a
cascata cade il castello di carte del nuovo commissario Passino succeduto a Dell’Oste
che come tutti ormai sanno aveva determinato, in modo scandaloso, un conguaglio a
favore di ACEA stimato tra 57 e 75 milioni di €. In questa determinazione, come avevamo
contestato in tempi non sospetti, anche Passino aveva omesso di eliminare la quota della
remunerazione del capitale abrogata nel 2011 dal Referendum acqua Pubblica..
Chi deve rimborsare?
Necessariamente il gestore ACEA che non solo sta incassando queste somme ma che era
tenuta, secondo il Commissario dell’Oste ad accantonarle in vista dei rimborsi.. Sapendo
cosa è successo con il fondo di accumulazione per i depuratori, dove il Gestore non ha
versato neanche un € c’è da ritenere che questi indebiti introiti difficilmente torneranno
nelle tasche dei cittadini Utenti.
Perché questa sentenza è inquietante?
Perché non si sa chi deciderà la nuova tariffa e le modalità di rimborso. Difficile che lo
possa fare il Commissario ad acta in rappresentanza dell’Aeeg cioè la massima autorità
Nazionale in materia di tariffe Idriche visto che l’Aeeg risulta “sbugiardata” da questa
sentenza.. Ammesso che lo debba fare quali sarebbero i tempi ?? Impossibile che lo
possano fare i Sindaci essendo stati commissariati proprio perché non decidevano le
tariffe. Improponibile che se possa occupare la Regione Lazio e tanto meno che l’iter
possa essere promosso dal Commissario reggente della Provincia Patrizi.
Chi ne pagherà le conseguenze?
Ovviamente i cittadini.
A chi va rigirata la responsabilità morale e patrimoniale di questa situazione?
Ai Sindaci senza se e senza ma, del resto erano loro che dovevano deliberare la tariffa.
Questa sentenza fa emergere, se ancora ce ne fosse bisogno, la loro totale responsabilità.
Li 03/12/2013Coordinamento Acqua Pubblica di Frosinone
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