giovedì 17 gennaio 2013

H2O: Brava Elisabetta!

Elisabetta dei Comitati Territoriali contro la privatizzazione dell'acqua ha inviato a tutti gli aderenti il sottostante Report, che ci riguarda tutti, aderenti e non, perché in questo nostro Bel Paese i Poteri impongono regole che sono contro ogni rispetto della Carta Costituzionale.


Report dell'incontro dei comitati territoriali contro la privatizzazione
dell'acqua del 12 e 13 gennaio 2013.

Presenti:
Comitato provinciale Latina, 
Coordinamento Castelli Romani,
Coordinamento comitati di Arezzo, 
Comitato Umbro Acqua Pubblica conrappresentanze di Orvieto, Perugia, Alto Tevere, Bettona, Lago,  
Comitato cittadino di Aprilia,  
Comitato Pugliese acqua bene comune con rappresentanze di Lecce, Bari, Brindisi, rappresentanze della Sicilia.
Nella prima giornata discussione sul nuovo metodo tariffario

tutti hanno espresso la contrarietà al nuovo metodo che ripropone in altri
termini quanto abrogato con i referendum. Si è inoltre discusso sulle
conseguenze che questa apporterebbe sui territori che in maniera diversa stanno
lavorando sulle tariffe.  In particolare i comitati Umbro, Arezzo e Castelli
Romani stanno facendo la campagna di obbedienza civile, mentre ad Aprilia la
contestazione della tariffa che è in atto da diverso tempo, riguarderà
relativamente il nuovo metodo perchè i cittadini pagano la tariffa antecedente
alla legge Galli in quanto non hanno mai riconosciuto il gestore Acqua Latina.
E' stata rilevata la difficoltà di praticare l'obbedienza civile sia perchè è
difficile farla comprendere ai cittadini, che hanno paura dei distacchi, sia
perchè è molto impegnativa, inoltre molti  territori  si sono trovati con altre
emergenze. Ad esempio la Puglia ha avuto il problema dei distacchi di interi
condomini (l'AQP infatti stacca l'acqua a condomini quando anche un solo
condomino non paga la bolletta); in Sicilia ci sono province come Agrigento,
Palermo e Caltanissetta dove la tariffa dell'acqua è molto alta e si potrebbe
proporre l'obbedienza civile,  in altre ci sono problemi di erogazione di
acqua, in altre ancora come a Catania ci sono problemi tra gestore e ato perchè
non è stato fatto l'affidamento, le tariffe sono basse anche se c'è la quota di
depurazione senza che il territorio ne sia servito. (Nota di Rita Coltellese: ESATTAMENTE COME DIVERSE ZONE DEL TERRITORIO DEI CASTELLI ROMANI!)
Per quanto riguarda l'inquinamento ci sono problemi con l'arsenico nei
Castelli Romani, Orvieto e in alcune zone di Latina. C'è da dire che il
31.12.2012 è scaduta la deroga concessa dall'UE  sull'arsenico, quindi i
gestori che ancora non si sono adeguati dovranno pagare  multe salate   fino
all'adeguamento.(Nota di Rita Coltellese: Non è che le faranno pagare agli utenti spalmandole sulle bollette?!)
Si è parlato anche dell'iniziativa europea proposta dal Contratto mondiale che
riguarda una raccolta di firme per l'eliminazione della direttiva 60 sul full
recoveri cost, ma questa deve ancora partire.
In conclusione della giornata è emersa la necessità di trovare contenuti
comuni che uniscano i comitati territoriali ma guardando alle esigenze
specifiche dei territori. In particolare, questi consistono nel  rilanciare  il
diritto all'accesso all'acqua rivendicando i 50 lt. gratuiti a persona
garantiti dall'OMS e una campagna contro i distacchi dei contatori, inoltre
viste e competenze acquisite sulle bollette, attaccare i gestori nelle diverse
irregolarità che compiono nelle fatturazioni come l'applicazione di canoni di
depurazione quando mancano i depuratori, la fasce tariffarie e altro. Il nuovo
metodo tariffario del'AEEG è un'altra stangata che ci riguarda tutti perchè:
ripropone il profitto sotto forma di oneri finanziari e oneri fiscali
forfettari;
prevede la componente tariffaria relativa a costi ambientali applicando il
principio di ''chi inquina paga'' (chi inquina non si sa, ma a pagare siamo
noi!)
prevede la retroattività compromettendo il lavoro fatto con le contestazioni
della campagna di OC;
non prevede fasce a garanzia del minimo vitale e prevede possibili depositi
cauzionali a copertura delle morosità.
Il ricorso alla delibera dell'AEEG da valutare con l'avvocato, potrebbe essere
un momento di aggregazione per i comitati che hanno bisogno oggi di ricostruire
un livello nazionale di lotta. Cosi come sono importanti le azioni contro il
gestore che riguardano la tariffa, come ad esempio il rimborso del canone di
depurazione, i ricorsi al giudice di pace sulle singole contestazioni, gli
esposti per i problemi ambientali.
Ma oltre le azioni legali sono  importanti azioni di pressione politica. A
questo proposito sono state fatte le seguenti proposte
l''agenda fonti'' i 10 punti che ci aspettiamo dal prossimo governo (la bozza
è già stata elaborata e verrà proposta in lista);
la campagna contro i distacchi dei contatori ''l'acqua non si stacca!''
la restituzione delle tessere elettorali a Napolitano prima della fine del suo
mandato, rimodulando la lettera, facendo presente che, nonostante la seconda
sentenza della CC sui referendum, il voto di 28 milioni di cittadini continua
ad essere ignorato

Nella seconda giornata è stata fatta una discussione sul movimento
dell'acqua.

La battaglia dell'acqua c'era prima del referendum, con il referendum e ancora
oggi continua dopo il referendum il cui risultato è  uno strumento importante
conto la privatizzazione dell'acqua e  arrivare ad una gestione pubblica e
partecipata.  Non possiamo accettare che tutto il nostro lavoro sia stato
ribaltato dalla politica all'interno del forum. E' necessario rilanciare la
battaglia per tutelare il patrimonio che abbiamo costruito sedimentando le
relazioni sui territori. E' importante chiedersi in che modo si stà all'interno
dei movimenti, se per conto di associazioni nazionali e quindi nel loro
interesse oppure perchè si perseguono interessi generali legati alle esigenze
dei cittadini. C'è una mancanza di democrazia esterna perchè manca un
interlocutore politico,  mentre il ''mercato'' domina su ogni regola sociale.
E' importante quindi saper leggere quello che viene dalla cittadinanza. E'
imprescindibile il legame territori e comitati per costruire il livello
nazionale. A questo proposito il rimborso referendario doveva/ deve servire a
sostenere i comitati territoriali, nelle azioni come quelle legali e  altre
come la verifica della qualità dell'acqua su tutti i territori che comporta
analisi molto costose.
Per ricostruire il livello nazionale di movimento si propone la costituzione
di un documento (ma non è stato chiarito lo scopo di questo documento, forse
che elenchi i principi sui quali tutti ci riconosciamo? Come ad esempio la
carta del forum mondiale di Porto Alegre?) da proporre anche ad altri comitati
territoriali, la costituzione di una mailing list (chiusa) dove poterci
confrontare e collaborare nella pratica. Si decide inoltre che gli incontri
nazionali avvengano  a rotazione sui territori, e di volta in volta, il
comitato locale che ospita l'incontro si fa carico di fare il report. La
realizzazione delle iniziative e la produzione di materiali come volantini etc.
etc., dovrà essere fatta con la collaborazione di  tutti, comunicando sulla
mailing list.
Tra i primi materiali, che serviranno anche per eventuali banchetti, c'è
l'agenda ''fonti'' e la rimodulazione della lettera per la restituzione delle
tessere elettorali.
Aggiungo un mio commento.
Veniamo da un percorso molto irto e difficoltoso, un referendum e un impegno
che ci ha sfiancati.
Siamo stanchi, ma anche molto motivati a non far retrocedere le vittorie che
abbiamo conseguito, quindi, raccogliamo tutte le forze e riscendiamo in piazza
Non è ancora finita!

Yara, Sarah e "Amabili resti"


Il 15 gennaio alle h. 23:00, sulla rete televisiva "Italia 1", abbiamo visto un bellissimo film che, poi, abbiamo scoperto aver ricevuto meritatissimi premi e segnalazioni. Il titolo è "Amabili resti" ed è tratto da un libro della scrittrice Alice Sebold.
Un'immagine del film

Nel vederlo mio marito ed io abbiamo sofferto, ma l'abbiamo visto fino in fondo perché era molto ben recitato. Il nostro pensiero è andato necessariamente a Yara Gambirasio ed anche a Sarah Scazzi. Creature innocenti straziate, per motivi diversi, da mostri umani.
Sarah Scazzi
Mentre per Sarah sono stati individuati gli autori della sua uccisione e dell'atroce disfacimento del suo corpo nei suoi parenti serpenti, per Yara, nonostante il dispiegamento di Forze dell'ordine, volontari che cercavano il suo corpo e ricerca scientifica, si assiste ad una sfortuna nella sfortuna che favorisce il suo assassino.
Yara Gambirasio


Centinaia di persone sono passate nei luoghi dove, del tutto casualmente, sono stati ritrovati i suoi poveri resti senza vederli.
Questo ha favorito il suo assassino, perché se il corpo fosse stato ritrovato prima avrebbe "parlato" molto di più. Comunque da quei resti sono riusciti a ricavare un DNA che né la pioggia, né la neve di mesi sono riusciti ad asportare.
Sembra che questa traccia abbia portato ad un gruppo familiare e, via via scremando, ad un uomo dal DNA più vicino in assoluto a quello del mostro. Dalla traccia genetica sembra che quest'uomo, ormai defunto, possa essere il padre dell'assassino che ha lasciato il suo segno genetico sugli indumenti della povera e sfortunata fanciulla.
I figli legittimi di quest'uomo non hanno però "quel DNA". Si è pensato ad un figlio illegittimo. Chi conosceva l'uomo, possibile padre del mostro, esclude che egli fosse un donnaiolo.
Noi che riceviamo le notizie dai media possiamo pensare cose sbagliate, giacché non abbiamo in mano le vere risultanze dell'inchiesta.
Dunque l'idea che possiamo farci è un'idea molto personale che può essere molto sbagliata.
La mia è la seguente: per la mia esperienza di vita ho visto che, soprattutto nei piccoli centri, nei paesi, in provincia, anche uomini probi che, una volta sposati, non hanno mai dato segno di essere meno che seri, in gioventù possono aver avuto, loro malgrado, figli illegittimi avendo rapporti casuali e fortuiti, sia con donne note nel luogo per costumi facili, sia con donne sposate all'insaputa di tutti e magari in un unico incontro. Queste cose di solito girano di bocca in bocca, frutto di una confidenza fatta ad una persona, che poi l'ha riferita... Dunque anche un uomo serissimo, per pulsioni naturali giovanili, può aver generato un figlio.
La ricerca della madre potrebbe essere facile se la donna fosse una di quelle di facili costumi, che in provincia non è difficile individuare, più difficile, invece, è l'individuazione se trattasi di donna sposata, apparentemente brava madre di famiglia. 
Sempre riflettendo sui dati dei media, ho sempre pensato che la testimonianza di Enrico Tironi, unita a quella dell'anziana guardia giurata e di una signora che passò su Via Rampinelli all'ora indicata da Tironi, sia non solo veritiera ma la possibile scena dell'incontro fra Yara ed il suo assassino.
La trasmissione "Chi l'ha visto?", che ha risolto o ha aiutato gli inquirenti a risolvere tanti casi di omicidio, approfondì il caso della testimonianza del giovane Tironi il quale, impaurito probabilmente dall'incalzare degli interrogatori, immaginabilmente duri, ha finito per ritrattare pur di uscire dall'inchiesta, dicendo che "forse si era sbagliato, non era lei".
Gli contestarono che, dato che il suo cellulare a quell'ora era agganciato ad un'altra cella, lui non poteva essere lì, dunque aveva mentito. In realtà l'inchiesta giornalistica di "Chi l'ha visto?" mandò in onda un'intervista audio con l'amico con cui Tironi quella sera stava intrattenendosi con dei video giochi. Egli disse che Enrico Tironi era tornato a casa sua, allontanandosi una mezz'oretta, per prendere un DVD o un video gioco che aveva a casa, per poi tornare nell'abitazione dell'amico. Probabilmente in quella mezz'ora non aveva con sé il cellulare, che era rimasto a casa dell'amico. Normale, quindi, che non avesse agganciato la cella della zona di Via Rampinelli. E fu in quel passare per tornare un attimo a casa sua che Enrico disse di averla vista ferma, sorridente, parlare con due uomini, uno più alto ed uno più basso. 
La guardia giurata, da una maggiore distanza, vide un frammento successivo a questo flash visto da Tironi, udendo grida di donna e un uomo che apparentemente l'abbracciava.
Poteva essere l'assassino che, fermata Yara con una scusa qualsiasi, ottenuta una sua momentanea attenzione con qualche frase scherzosa che l'aveva fatta sorridere, ora voleva trattenerla e lei, ribellandosi, sia stata ghermita e trascinata poi in un'auto?
Quei due uomini erano stati visti prima che incontrassero, a mio avviso fortuitamente, la piccola, da una signora che li ha descritti molto bene. Uno dei due, quello più basso, doveva essere un po' alticcio e quello più alto lo beffeggiava per il suo stato.
Ma cosa ci facevano quei due uomini in una strada, Via Rampinelli, priva di negozi, residenziale? Erano forse operai che erano andati a visionare un possibile lavoro in qualche casa di quella strada, dopo la chiusura serale del cantiere in cui lavoravano? 
Sicuramente chi indaga deve aver esplorato questa possibilità: se qualcuno degli abitanti di quella strada quella sera ha consultato qualche persona per un possibile lavoro edile all'interno della propria casa, oppure se l'avevano consultata in precedenza e poi, come spesso accade, la persona aveva detto "mi dia l'indirizzo, passerò una di queste sere per vedere il lavoro da fare". Magari poi sono passati in due e colui che aveva sollecitato un preventivo per un lavoretto quella sera non c'era e non li ha visti, ma può ricordare se avesse richiesto in quel periodo a qualche operaio di venire a visionare un eventuale lavoro.
Sicuramente avranno indagato anche in questo senso. E' comunque possibile che, non sapendo esattamente dove era la casa, abbiano lasciato la macchina in un punto della strada dove poi hanno incrociato Yara. Tironi parlò di un'auto con gli stop accesi, poco più avanti rispetto al punto in cui ha riferito di aver visto la scena che ha descritto.
L'uomo alto aveva un'apparente età di 40 anni, ha riferito la signora a cui sono passati vicino. Plausibile se il possibile padre era nato nel 1938. 
Questa è una possibile realtà che mi è tornata in mente vedendo il film "Amabili resti", storia dell'uccisione, previa violenza carnale, ed occultamento dei resti di una deliziosa quattordicenne.
Anche qui l'assassino viene sfiorato dai sospetti, dall'intuito del padre della piccola, ma la polizia dice che le prove non ci sono.
Anche qui una prima superficiale visita nella casa del mostro fa ignorare un braccialetto appartenuto alla vittima. Siamo negli USA, ma gli errori della Polizia nelle inchieste appartengono a tutto il mondo. Vedasi fatti recenti in Svizzera, Francia e Gran Bretagna. Per questo il film, tratto dal romanzo la cui scrittrice subì violenza ma riuscì a salvarsi dal mostro che l'aveva ghermita, è estremamente realistico. Lo è meno nella parte poetico-consolatoria in cui fa vagare la fanciulla uccisa in un limbo prima del paradiso, un limbo in cui vagano le altre bambine uccise dal mostro seriale.