Del tutto nuove invece, due motivazioni che Nuzzi racconta
adesso: il papa avrebbe voluto riformare in modo radicale lo Ior, la banca
vaticana, e rendere più trasparente la contabilità degli enti benefici. In
entrambi i casi si sarebbe scontrato con forti resistenze interne.
Riforma dello IorIl Papa avrebbe voluto riformare la
Banca Vaticana, lo Ior, visto che come scrive Nuzzi, "ogni tanto emergono dagli
angoli del pianeta vicende che vedono dei conti intestati a sacerdoti, suore,
prestanomi, snodi essenziali di storie di corruzione, malversazione, truffe e di
criminalità finanziaria". La nomina nel 2009 di Ettore Gotti Tedeschi era già
orientata a un cambiamento in questo senso: il suo incarico era infatti, quello
di adeguare lo Ior alle norme internazionali antiriciclaggio. Non è chiaro però,
perché dopo le dimissioni del banchiere (a maggio 2012) la presidenza della
banca sia rimasta vacante per mesi e poi riempita in fretta e furia dopo le
dimissioni di Ratzinger con la designazione del tedesco Ernst von
Freyberg.
Contabilità degli enti benefici, appalti e
corruzioneSulla scrivania di Benedetto XVI è rimasto a lungo e non
ha trovato soluzione un altro spinoso dossier: quello della riforma delle
contabilità degli enti benefici. I singoli istituti adottano criteri diversi per
la redazione dei bilanci e il Papa avrebbe voluto uniformare le scritture
contabili per evitare, come ricostruisce Nuzzi, "usi impropri e soprattutto
dispersioni di ricchezza". Non solo: ai bilanci che diventavano buchi neri si
aggiungerebbero anche episodi di corruzione e appalti truccati.
Fu monsignor
Viganò, il numero due del governatorato (vale a dire l'ente che segue spese,
appalti, forniture e servizi presso il Vaticano) a denunciare spese gonfiate e
gare d'appalto poco trasparenti. Viganò raccontò tutto al Papa e i suoi
resoconti turbavano sistematicamente il Pontefice. Al punto da fargli disdire
tutti gli impegni successivi ai colloqui e al punto da farlo ritirare per ore
nella cappella privata per immergersi nella preghiera.
La relazione dei tre cardinali sui Vati-LeaksDopo la
divulgazione di documenti strettamente riservati trafugati dal maggiordomo Paolo
Gabriele, il Papa aveva chiesto a tre cardinali di redigere una relazione per
spiegare la fuga di carte e lo scandalo che ne era seguito. Il documento ancora
top-secret, è per ora nelle mani dei tre autori e del Pontefice, ma
descriverebbe una Curia romana assai diversa da quella conosciuta da
tutti. Probabilmente quel report sarà il primo nodo che dovrà sciogliere il
prossimo erede di Pietro.
L'età e la presunta malattia
Ad accelerare il turbamento
di Benedetto XVI poi sfociato nelle note dimissioni sarebbero stati
l'affaticamento fisico, dovuto all'età, e una presunta malattia, data per certa
da diverse fonti, ma finora mai confermata a livello ufficiale.
Vaticano
S.p.A.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il libro è stato il
bestseller del 2009
[1], tradotto in 14 lingue
[2][3] e i cui diritti d'autore
sono stati devoluti in beneficenza per il 50%
[4].
Viene dato rilievo al
fatto che le varie speculazioni finanziare erano coperte da un sistema
complicatissimo di conti cifrati per proteggere clienti eccellenti (per i quali
venivano usati nomi in codice) e che spesso erano mascherate da associazioni e
fondazioni benefiche fittizie. Nella prima parte del libro è spiegato che
dall'
archivio
Dardozzi emerge che circa due terzi della
maxitangente Enimont
(90 miliardi di lire) sono finite nello
Ior. Nella seconda parte è
contenuta un'intervista a
Massimo Ciancimino che mette in luce i
legami fra la Banca Vaticana e la mafia.
Indice del libro [modifica]
- Le carte segrete del Vaticano
- Ascesa e caduta di Marcinkus
- Firma autorizzata: Andreotti Giulio
- Lo Ior parallelo
- Enimont. La maxitangente
- Enimont. Il depistaggio
- Enimont. Le coperture
- Truffe e ricatti nei sacri palazzi
- I soldi del papa e lo
Ior dopo De Bonis
- L'altra inchiesta. Il
«Grande Centro» e i soldi della mafia
- Il golpe porpora
- Lo Ior, quei soldi per
Provenzano
Dal libro un breve passo:
"...
Paolo VI affida il trasferimento all'estero delle
partecipazioni a un sacerdote e a un laico...già conosciuto da Montini quando
era arcivescovo di Milano. Si chiama
Michele
Sindona.
Porta i capitali della mafia. Il
sacerdote che mastica di finanza
ed è amico degli Usa si chiama
Paul
Marcinkus...
E' lo stesso Sindona a presentare a Marcinkus il banchiere Roberto
Calvi...
I tre arrivano a manipolare gli andamenti della Borsa di Milano con
le società del Vaticano che finiscono a Calvi via Sindona... Viene eletto papa
il patriarca di Venezia
Albino
Luciani,
uomo di altissimo rigore morale... il giornalista
Mino
Pecorelli pubblica i 121 nomi di esponenti vaticani che sarebbero affiliati
alla massoneria...
Luciani intende far piazza pulita allo IOR e trasferire
tutti: Marcinkus, de Bonis, Mennini,
de Strobel.
Lo confida al segretario di
Stato Jean Villot la sera del 28 settembre 1978.
La mattina dopo il corpo senza
vita di Giovanni Paolo I viene rinvenuto nel suo letto...
Karol Wojtyla recupera
la politica di Paolo VI e assicura a Marcinkus la continuità sull'indirizzo
finanziario.. L'Ambrosiano di Calvi rischia il crack...
si scopre che i crediti
dell'Ambrosiano riguardano le società estere legate allo IOR... Il ministro del
Tesoro Andreatta dispone la liquidazione del Banco Ambrosiano...
Marcinkus gode
della protezione incondizionata di Giovanni Paolo II...
dovuta soprattutto ai
fondi per oltre 100 milioni di dollari che il Vaticano inviò al sindacato
polacco Solidarnosc... Triplice mandato di cattura, emesso il 20 febbraio 1987
dalla magistratura milanese contro
Marcinkus e i dirigenti dello IOR
Luigi
Mennini e Pellegrino de Strobel..."
E contro il quale il Vaticano si oppose rivendicando che i tre erano cittadini Vaticani e non concesse l'estradizione.
Debbo inserire anche qui un piccolo aneddoto personale.
Quando ero adolescente mi capitò di conoscere il figlio più piccolo di Pellegrino De Strobel, Antonio, che aveva la mia stessa età e la sua sorella più grande di lui Maria. Mi capitò di entrare nella loro casa sita in Via della Conciliazione, lato destro guardando la Basilica, nella parte della via più vicina a Piazza San Pietro. Avevo circa 15 anni e mi stupii che il padre dell'allora biondissimo Antonio, che sapevo essere "un funzionario della Banca Vaticana", potesse vivere con tali agi.
Erano tempi in cui un funzionario di Banca "stava bene", ma quello che vidi in quella casa era qualcosa ben lontano da una pur benestante casa borghese qualsiasi.
La limousine entrava nel cortile privatissimo e ne scendeva un autista in divisa che apriva lo sportello alla madre di Antonio. Su questo cortile signorile si affacciava una balaustra in pietra, forse marmo, in stile neoclassico, l'ingresso della casa era un enorme salone, come enormi erano le finestre e le porte bugnate in legno massiccio... Le cameriere erano in divisa nera con crestina e grembiulino bianco. Probabilmente il palazzo apparteneva al Vaticano... Non ricordo molto altro... Ero molto giovane e senza esperienza per capire, ma certo l'insieme mi colpì e mi posi qualche domanda.
Domanda a cui dette risposta quello che venne fuori anni dopo.
Il Vaticano, come documentato, è rimasto con un Potere Temporale di tipo economico mascherato.
Gli Stati, e l'Italia per prima, debbono fare i conti con il Potere Invisibile ma concreto che la Chiesa ha sulle coscienze tremebonde di milioni di persone.
Tremebonde della morte soprattutto, a cui la Chiesa con i suoi riti, le sue sontuose cerimonie, dà risposte consolatorie esorcizzando le paure.
Ed è così forte questo Potere che milioni di persone ancora identificano il messaggio di Gesù Cristo detto il Nazareno, predicatore ebreo che, come suo cugino Giovanni detto il Battista, parlava alle genti in Galilea, con quello che va dicendo la Chiesa da circa 2000 anni.
Eppure del messaggio lasciato da Cristo nella Chiesa di Roma non vi è quasi niente: né la povertà, che anche Francesco di Assisi, grande mistico, andò a perorare proprio nella Roma sontuosa dei Papi, né la verità, che Cristo sempre invocava nelle sue prediche (...in Verità, in Verità vi dico...), né soprattutto la reale e vera adesione alla filosofia di vita e ai principi che Cristo ha lasciato come sublime messaggio agli uomini.
Ma nonostante le macroscopiche contraddizioni dell'operato della Chiesa rispetto al messaggio spirituale sul quale pretende di fondare il suo Potere, la gente la segue, e la gente vota i Governi dei Paesi, soprattutto in Italia, per questo Mussolini prima e Craxi dopo hanno firmato Patti e Concordati...
Quello che è avvenuto dimostra che il rigore morale di un Papa credente NON VA BENE PER LA CHIESA.
Dunque l'Apparato di detta Chiesa, come quella di ieri che scelse il Papa polacco, oggi sceglierà un Papa con valori e fini tutt'altro che mistici o spirituali, come invece è stato ed è Papa Ratzinger.
Questa Chiesa ha fatto Santo un uomo come Pio IX ... Quello della Breccia di Porta Pia, e lo ha voluto Santo, con tanto di aureola, proprio il Papa polacco che mandava i soldi al sindacato dell'elettricista che poi diventò Capo di Stato... Un operaio sindacalista che, nella Polonia comunista affamata, si era potuto permettere di mettere al mondo 7 figli! Perché era cattolico, naturalmente. Chissà come li sfamava visto che, proprio in quel periodo, un ingegnere polacco esperto in microonde, per sfamare il suo unico figlio era dovuto venire a lavorare in una università italiana pagato malamente con fondi di ricerca, nella forma di parcelle professionali a singhiozzo, facendo enormi sacrifici ed economie su sé stesso!
Papa
Wojtyla con Marcinkus
Anche il Papa polacco che appoggiava Marcinkus è stato proclamato Santo! Ratzinger, invece, se ne è dovuto andare.
Wojtyla con Pinochet con cui si inginocchiò a pregare!