Da: La Repubblica.it
I due marò torneranno in India.
Governo italiano: "Non ci sarà pena di morte"
L'annuncio dI Palazzo Chigi dopo un incontro tra
Monti, Di Paola, de Mistura con i due fucilieri"alla luce delle ampie
assicurazioni ricevute". Il ministro della Giustizia Kumar aveva posto il 22
marzo come data limite per risolvere la questione. I due militari risiederanno
nell'ambasciata italiana. Napolitano: "Da Latorre e Girone senso di
responsabilità". Ma cinque ore per convincerli
di VINCENZO
NIGRO
I due militari partiranno stasera per l'India accompagnati dal sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura, risiederanno nell'ambasciata italiana a New Delhi e avranno "libertà di movimento". Lo ha assicurato lo stesso De Mistura aggiungendo: "potranno anche andare al ristorante se vogliono". La decisione "è stata difficile e condivisa, non facile per le famiglie dei due fucilieri - ha aggiunto il sottosegretario - Da parte del governo c'è l'assicurazione che le famiglie saranno tutelate". Secondo alcune indiscrezioni pubblicate da Repubblica Bari, hanno fatto molta resistenza prima di accettare. Ci sono volute cinque ore.
La decisione arriva a 24 ore dalla data posta dal ministro della Giustizia indiano Ashwani Kumar come limite per una soluzione pacifica della vicenda: "I due militari possono ancora tornare in India entro il 22 marzo e, se accade, questa spiacevole situazione potrà essere sanata", ha detto Kumar al quotidiano indiano The Telegraph.
Si scioglie così momentaneamente la crisi che aveva opposto Delhi a Roma dopo il rifiuto del ministero degli Esteri di adempiere alla richiesta indiana di far rientrare i due imputati a cui era stato concesso il permesso di tornare in Italia per votare. La decisione è stata presa, si legge in un comunicato di Palazzo Chigi, dopo che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone avevano incontrato il premier Mario Monti, il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola e il Sottosegretario agli Esteri Steffan de Mistura "per valutare congiuntamente la posizione italiana e i risultati delle discussioni avvenute tra le autorità italiane e quelle indiane".
"La posizione del governo era stata definita in mattinata in un'apposita riunione del CISR (Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica) presieduta dal Presidente Monti, alla quale hanno partecipato i Ministri degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, dell'Interno Anna Maria Cancellieri, della Giustizia Paola Severino, della Difesa Giampaolo Di Paola, dell'Economia e Finanze Vittorio Grilli, dello Sviluppo Economico Corrado Passera, i Sottosegretari Antonio Catricalà e Gianni De Gennaro. Sulla base delle decisioni assunte dal CISR, il governo italiano ha richiesto e ottenuto dalle autorità indiane l'assicurazione scritta riguardo al trattamento che sarà riservato ai fucilieri di Marina e alla tutela dei loro diritti fondamentali. Alla luce delle ampie assicurazioni ricevute, il Governo ha ritenuto l'opportunità, anche nell'interesse dei Fucilieri di Marina, di mantenere l'impegno preso in occasione del permesso per partecipare al voto, del ritorno in Italia entro il 22 marzo. I Fucilieri di Marina hanno aderito a tale valutazione".
Napolitano: "Senso di responsabilità". Il capo dello Stato ha mostrato apprezzamento per il "senso di responsabilità" con cui i due marò hanno accolto la decisione del governo augurandosi un "sollecito, corretto riconoscimento delle loro ragioni".
Duri i commenti del Pdl e della destra. "Decisione grave, tragico ritorno all'Italietta", ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano.
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Per un momento, solo per un momento mi ero illusa che l'Italia fosse un Paese che difende i suoi figli!
Quando mio marito mi ha dato la notizia dopo averla sentita al telegiornale commentando che anche il giornalista Mentana era sconcertato (e Mentana non è uomo di destra) ho sentito un colpo al cuore.
L'Italia si è calata le braghe! Letteralmente.
Non è che non ci si voleva sottoporre ad un chiarimento, è che da più di un anno ci stanno prendendo per i fondelli! Diciamolo chiaro chiaro!
Anche nell'ipotesi (perché non abbiamo alcuna certezza) che fossero stati loro a sparare per sbaglio ad una barca che, nonostante l'avvertimento, si era accostata pericolosamente alla grande nave mercantile, come è possibile accusarli di omicidio volontario che in India prevede la pena di morte?
Da noi per Ferraro e Scattone che hanno sparato in testa a Marta Russo senza ragione alcuna, puntando un'arma da una finestra di un edificio di una università italiana verso la strada brulicante di studenti e gente varia, hanno decretato che era omicidio colposo! Una vergogna!
Se l'Italia non ne può più di corruzione e di una Casta che si è votata benefici di ogni tipo, tirando la corda fino allo spasimo e che ancora si domanda perché gente di ogni colore ha votato per Grillo e compagni, non ne può più nemmeno di una giustizia che se ne fotte dei cittadini inermi come Marta Russo e dà pene risibili!
Mentre una sinistra avvelenata, da anni, quando si parla di pena di morte mostra solo e soltanto gli USA come esempio negativo perché la commina a chi ha ucciso e violentato bambini, donne e a volte massacrato più di un uomo.
Dimenticando Paesi come la Cina ed ora l'India che vorrebbe darla a due militari italiani che difendevano una nave italiana in un Oceano infestato dai pirati.
Vorremmo essere orgogliosi del nostro Bel Paese ma la classe dirigente fa schifo ed è molto difficile esserlo in queste condizioni!