Ieri sera Lilli Gruber doveva essere a corto di ospiti per invitare il "paladino della legalità a chiacchiere" Dott. Antonio Di Pietro.
Aveva invitato poi due giovani giornalisti: Tommaso Labate e Stefano Zurlo.
Dopo aver creduto, come molti, ad un progetto politico e, soprattutto, ad una persona, ed aver constatato, come molti, la totale discrasia tra le parole pronunciate da codesta persona ed i fatti, non vi è possibilità di ritorno: è come vedere un vetro, una persona così come si mostra e vedergli attraverso.
Così le macchiette, le mossette, le faccette, le frasette tipo "parlo a suocera perché nuora intenda...", gli impicciamenti lessicali con inflessioni agresti-dialettali, appaiono per quello che sono: il tentativo ruffiano di accattivarsi le simpatie dei più semplici culturalmente parlando, dei sempliciotti intellettivamente parlando, di quelli che, in genere, non l'hanno ancora verificato, lui e quelli che sono nei posti di potere del suo partito.
Citiamo solo l'ultima: la tizia di IdV Consigliere Regionale della Basilicata che si faceva pagare a rimborso di tutto e di più...
Quale rispetto del denaro pubblico! Quale rigore morale!
Chi abbia voglia di rinfrescarsi la memoria sulla mia esperienza all'interno di questo partito, creato dall'ex-magistrato Antonio Di Pietro, può rileggersi i tanti post con etichetta Politica.
Non ho niente da aggiungere, solo ribadire che trattasi di un Partito come tutti gli altri ma, per certi aspetti, anche peggiore: perché trae in inganno.
Ieri sera "il senza poltrona" si è ripresentato speranzoso di poter risalire a cavallo ma, i giovani leoni del giornalismo, con molti sorrisi ironici, a cui non mancava anche la Gruber stessa, lo hanno blandamente stuzzicato sulle sue marchiane contraddizioni: lui raccoglie le firme per l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti... però si è tenuto fino ad ora tanti milioni di euro!
Si difende con le labbra che mostrano di asciugarsi all'impietosa telecamera dicendo che hanno "regalato" ai terremotati di Modena parte dei finanziamenti. Sorrisi ironici e domanda maliziosa: "Quanto?" Imbarazzo e risposta: "2 milioni di euro." Ancora sorrisi ironici e domanda maliziosa: "Ma quanti ne ha ancora in cassa?" Gli occhietti gli si fanno ancora più piccoli: "16 milioni.." Quasi pigola.
Che pena! Che facciata di menzogne a vestire una meschina realtà spacciata per "cambiamento" e "noi siamo i migliori"!
Gli ricordano che comunque chi indice un referendum becca 500.000 euro! Lo dicono un poco confusamente, peccato, perché molti non lo sanno neppure! E su questo conta Di Pietro: che basta non dire tutto... parlare e non fare in concreto niente... non rispondere ai territori che pongono problemi di legalità risolvibili, ecc. ecc. ecc....
Ma non gli ricordano pietosamente che un referendum sul finanziamento pubblico c'è già stato e che gli italiani hanno detto in massa NO!
E lui, campione della legalità, perché ha accettato di prendere i soldi erogati grazie ad una legge antireferendaria?!!!
In fondo sono stati buoni i due giovani leoni, l'hanno solo stuzzicato con la piuma d'oca! Hanno capito che vuole risalire a cavallo... Gli piaceva così tanto! Andreotti l'ha detto: "Chi ha provato il piacere... del Potere ... non sa farne più a meno".