Da: La Repubblica
Sulla manifestazione pro-Berlusconi a Brescia
ROMA - La presenza di Alfano e di altri ministri a Brescia?
"Polemiche inconsistenti". Così il coordinamento del Popolo delle libertà
replica alle critiche avanzate ieri dalle opposizioni - ma anche dai democratici
- sulla partecipazione del ministro dell'Interno e vicepremier al comizio del
Cavaliere. E la questione tiene banco in apertura del ritiro
del governo nell'abbazia di Spineto: dopo uno scontro tra Letta e Alfano
durante il viaggio, il premier annuncia che fino alle amministrative nessun
ministro andrà a manifestazioni o programmi tv che non hanno a che fare con
l'attività dell'esecutivo.
Da: La Repubblica
Sul processo per il caso della ragazza marocchina
MILANO - Sei anni di reclusione e interdizione perpetua dai
pubblici uffici. E' questa la dura condanna chiesta per Silvio Berlusconi dal
pubblico ministero Ilda Boccassini al termine della sua requisitoria al processo
per il caso Ruby. Secondo la pubblica accusa, l'ex premier, che deve rispondere
dei reati di concussione e prostituzione minorile, vista "la gravità dei reati
commessi", non merita neppure la attenuanti generiche. "Nonostante gli attacchi
che possiamo ricevere - ha proseguito il pm - siamo consapevoli che il nostro
lavoro e il nostro rigore processuale emergono dalle carte processuali, come è
giusto che sia".
Quello che avviene non è normale:
il Ministro dell'Interno e Vicepremier che va ad un comizio in cui il capo del suo partito parla male dell'istituzione Magistratura;
un processo per concussione e prostituzione minorile non è una bella cosa ed il rigore serve, dato che non si tratta di un cittadino qualsiasi, ma di una persona che pretende di rappresentare il Paese, di incarnare in vari ruoli le Istituzioni.
A parole si vorrebbero cambiare i fatti: e questo non può essere accettato.
Come quando si minimizzavano i cappi, i fucili, le offese alla bandiera di Bossi e compagni.
Se il Paese esiste debbono essere difese le istituzioni.
Gli italiani che votano PD, M5S, SEL e altri partiti non schierati con il berlusconismo, non ne possono più di questo indegno carnevale che, unito al sacco delle casse pubbliche ed alla corruzione che mina la sana economia e le speranze di chi vuole lavorare, crea una miscela esplosiva.
Però, come ho già scritto su questo blog, c'è un'Italia furba, che non ama le regole ed il rigore, a cui Berlusconi piace e lui se ne compiace.
Sono dieci milioni di persone...
Sono quelli a cui piace non rispettare le regole, a cui sono insofferenti, e ritengono chi ne vuole il rispetto un insopportabile scemo, un rompiscatole...
Le regole, si sa, sono fatte per non essere rispettate... Questo è il loro ragionamento. E dunque se si possono evadere le tasse si evadono, se si vuole ampliare la casa senza permessi si fa... e poi cos'è tutto questo "moralismo": un po' di concussione la fanno tutti, via!