martedì 9 luglio 2013

Cicchitto non è "contro", è realista

Da: Il Sole 24h


Cicchitto contro Papa Francesco: un conto è predicare, un altro governare

Un conto è predicare, un altro è gestire l'immigrazione. Lo Stato non può abbassare la guardia, occorre affermare l'autonomia dalla Chiesa. Fabrizio Cicchitto del Pdl ritorna sulla visita di Papa Francesco a Lampedusa. «Ieri il Pontefice - afferma - ha sviluppato una riflessione di alto profilo su uno dei più grandi drammi del mondo contemporaneo, l'immigrazione. Un conto è la predicazione religiosa - sottolinea Cicchitto -, un altro conto però è la gestione da parte dello Stato di un fenomeno cosi difficile, complesso e anche insidioso, per di più segnato dall'intervento di gruppi criminali, qual è l'immigrazione irregolare che proprio a Lampedusa ha per ciò che riguarda l'Italia uno snodo fondamentale». Cicchitto: serve reale autonomia dello Stato dalla Chiesa «Uno Stato degno di questo nome - aggiunge il presidente della commissione Esteri della Camera - non può abbassare la guardia perché rischia di diventare soggetto passivo di operazioni assai dure e pesanti nell'assenza più totale di una solidarietà internazionale. Di conseguenza, anche in questa circostanza, va affermata una ragionevole, non oltranzista, ma seria e reale autonomia dello Stato dalla Chiesa». 

Al ministro Keynge: non forzi sullo ius soli.
«In questo quadro - conclude Cicchitto - è auspicabile che il ministro Keynge non operi forzature unilaterali rispetto a posizioni assai diverse sul tema immigrazione: le tematiche riguardanti ius sanguinis e ius soli possono essere superate solo attraverso mediazioni assai impegnative che richiedono un lavoro politico attento e serio».


E' sicuramente interessante leggere i commenti sotto questo articolo, che non sono riuscita a riportare ma che potete leggere andando sul sito de "Il Sole24h". Al di là di alcuni che dimostrano l'antipatia verso il personaggio Cicchitto, che non piace neppure a me, ce ne sono tanti che riportano quello che penso anch'io e che pensa qualsiasi persona che non si aggiusti la realtà.
Molti di questi migranti che ci strappano il cuore per la pietà umana che suscitano hanno il telefono satellitare. Costosissimo sia per l'acquisto che per i consumi.
Come mai? Con quali mezzi avendo già dato le loro magre sostanze ai traghettatori schiavisti che andrebbero fucilati applicando la legge militare come in tempo di guerra?
Perché tante donne incinte? Le voci incontrollate corrono e si dà per certo quello che molti esponenti politici dicono debba essere fatto? Se nasce sul suolo italiano diventa automaticamente italiano! Questo pensano e sperano?
L'Italia è ridotta in modo tale che gli italiani che l'hanno costruita e ricostruita vorrebbero scappare, ma qui ci sono i soldi delle tasse nostre, dei nostri padri e nonni... Fuggiamo e lasciamo quel che rimane agli arricchiti sulle nostre spalle che si serviranno degli schiavi a buon mercato? E' questa l'Italia che molti vorrebbero?
Quanta informazione privata della verità I figli degli immigrati regolari nati qui già possono, secondo le nostre leggi, diventare a pieno titolo cittadini italiani appena compiuta la maggiore età. Quindi qui sotto c'è dell'altro, si vuole forzare la mano per altri scopi. Non siamo noi, classe che ha lavorato ed economizzato e comperato le case ora coperte di tasse, che beneficeremmo di questa massa che preme dall'Africa.
Al di là del richiamo alle coscienze, il Papa sa benissimo cosa è lo Stato Vaticano di cui è il Capo. Uno Stato chiuso nei propri privilegi e ricchezze anche a noi cittadini italiani, come ricorda qualcuno nei commenti sotto l'articolo de "Il Sole24h"! E si vorrebbe che noi spalancassimo le nostre porte già forzate e dischiuse! Ho letto un titolo sempre sul "Sole": "Famiglia Cristiana chiede di abolire il reato di clandestinità!"
Ma guai a farli entrare nello Stato Vaticano però!!!



Carla Ruocco: così dovrebbero fare anche i deputati PD ecc.

Dal Diario della Deputata del Movimento 5 Stelle Carla Ruocco (che io ho votato)

......Oggi vi vorrei parlare però anche di un altro problema. Giustamente molti di noi lamentavano il fatto che i politici fossero abituati all’auto blu e che per questo l’Italia avesse dieci volte il numero di automobili di servizio che circolavano negli Stati Uniti d’America.Ebbene, la mia auto blu è il trenino Roma- Viterbo e vi devo confessare che ultimamente mi verrebbe tanto voglia di cambiarla. Purtroppo non dipende da me. Ho provato a scrivere quindi una lettera per sottolineare la mia indignazione per lo stato in cui versa la linea ferroviaria in oggetto, vero inferno per i malcapitati passeggeri.Oltre, infatti, a non rispettare orari e tempistiche delle corse, la linea si presenta in condizioni igieniche putrescenti e in stato di insicurezza a dir poco allarmante. Le porte vengono violentemente aperte e chiuse senza alcun sensore, mettendo a repentaglio la vita delle persone che vi transitano (più volte è stato tirato il freno di emergenza a causa di persone che erano rimaste incastrate); nessuna possibilità di trasporto per carrozzine, nessuna tutela per anziani e disabili.Le carrozze si presentano in stato di putrescenza, con le bocchette per le prese d’aria otturate da fuliggini e grasso. Ciò è causa di proliferare di germi e cimici.
Io non so se questa lettera sortirà qualche effetto. Ma ho un sospetto: se tutti i deputati, i ministri, i sottosegretari, gli alti dirigenti, gli ambasciatori prendessero i mezzi pubblici, questi sarebbero un po’ più puliti ed efficienti. Compresa la mia auto blu
Buon inizio settimana!
Carla 
Carla Ruocco in Aula

Un articolo rifiutato

Tutti parlano della visita del Papa in carica a Lampedusa ed io mi sono ricordata di questo articolo, che scrissi nel 2009 per una rivista dove pubblicavo, che fu rifiutato dalla Direttrice Editoriale con questa motivazione: "Claudio Baglioni è di destra e la nostra rivista non lo è."

"Gli Uomini della Storia accanto....."
                                                           di Rita Coltellese

Il 21 settembre 2009 alle h. 15.00, presso l'Aula Magna della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi Roma "Tor Vergata", si è tenuta una Tavola Rotonda sul tema "Gli Uomini della Storia accanto: Integrazione, dialogo, solidarietà e diritti".
L'incontro, fortemente voluto dal Rettore Prof. Renato Lauro, è stato organizzato dall'Università ospitante e dalla Fondazione O'Scià   (Odori, Suoni, Colori d' Incontri d' Arte), nata nel 2003 da un'idea del cantautore Claudio Baglioni.
Dopo il saluto del Magnifico Rettore, che ha aperto i lavori, ha preso la parola Claudio Baglioni, Socio fondatore e promotore della Fondazione O'Scià, che fungeva anche da moderatore.
"Nessun uomo è un'isola ogni respiro è un uomo", citiamo un verso di Claudio Baglioni per introdurre l'argomento della discussione che si prefiggeva la sensibilizzazione culturale verso "l'altro", il diverso.
Claudio, in giacca bianca su una "mise" nera, ha ricordato l'ispirazione che ebbe a Lampedusa, dove era in vacanza, di creare la Fondazione vedendo arrivare i barconi dei disperati del continente africano. Quella visione gli creò "un sentimento di colpa" dal quale non si è  mai ripreso, ma che lo spinge a "fare" qualcosa per il problema clandestini. In passato, insieme ad altri colleghi, ha dato concerti per raccogliere fondi e per sensibilizzare la gente nei riguardi di chi è più sfortunato di noi.
Fra gli ospiti che hanno parlato del problema dell'immigrazione clandestina, ricordiamo Riccardo Noury, portavoce della Sezione Italiana di "Amnesty International" e la Rappresentante della Sezione Italiana di "Save the Children" che, insieme a dati e statistiche, hanno messo l'accento sulla difficoltà di mettere a fuoco la figura del "rifugiato politico" per, a volte, mancanza dei dovuti riscontri e, in particolare, la giovane rappresentante di "Save the Children" ha riconosciuto che in Europa è ben visibile la situazione dei Paesi più esposti al problema e che questi sono l'Italia e Malta. Ha inoltre evidenziato la necessità di coinvolgere responsabilmente tutta l'Europa per non lasciare soli questi Paesi.
Ha partecipato anche Isabella Rauti, in qualità di Capo Dipartimento del Ministero Pari Opportunità, illustrando cosa ha fatto per i rifugiati la struttura di cui è responsabile . Dopo il suo intervento, richiamata da altri impegni, la moglie del Sindaco Alemanno ha lasciato la tavola Rotonda.
Le prossime iniziative della Fondazione O'Scià presentano il seguente calendario di Eventi della Settima Edizione Lampedusa 2009: 30 settembre ore 21.00 Serata di intrattenimento Spiaggia della Guitgia, 1° ottobre idem alla stessa ora, 2 ottobre sempre ore 21.00 Concerto Artisti stesso luogo ed il  3 ottobre si replica.    
Concludiamo questo resoconto con una citazione di Francis Bacon: "Se un uomo è gentile con uno straniero, mostra di essere cittadino del mondo e in cuor suo non è un'isola staccata dalle altre, ma un continente che le riunisce". 

Un articolo-resoconto sulla visita del Papa apparso su "La Stampa" mi ha fatto ricordare questo articolo mai pubblicato.
Si legge su "La Stampa":
....dal «pulpito marinaro» costruito dai lampedusani, Papa Francesco dirà: «Questa mattina vorrei proporre alcune parole che spingano a riflettere e a cambiare concretamente certi atteggiamenti». Le facce si illuminano: allora non è stato tutto inutile...

Il «Papa povero» le guarda e riserva loro l’ultima sorpresa, salutandole così: «A voi dico o’scià...». Significa respiro, fiato mio, in siciliano: una dichiarazione d’amore. E da lontano, su un balcone, qualcuno espone uno striscione e contraccambia così: «Ciao Francesco, sei uno di noi».  

L'articolo è firmato da  Federico Geremicca, inviato a Lampedusa.

Dal dialetto siciliano Claudio Baglioni aveva ricavato un acronimo per dare un nome alla sua organizzazione ed iniziativa benefica.
Oggi lo usa anche il Papa.
Questa visita ciascuno la interpreterà a modo proprio, secondo le proprie convinzioni umane e politiche. Di certo l'Italia non può ricevere da sola tutta l'Africa, e lo aveva ricordato, nell'evento da me riportato nel mio articolo, la Rappresentante della Sezione Italiana di "Save the Children" che aveva messo l'accento sulla difficoltà di mettere a fuoco la figura del "rifugiato politico" per, a volte, mancanza dei dovuti riscontrila necessità di coinvolgere responsabilmente tutta l'Europa per non lasciare soli Paesi esposti come l'Italia e lei aveva citato anche Malta. 
In realtà è l'Italia che è sola dato che i media ci hanno informato che Malta li respinge in mare e l'umanità e le spese sono solo italiane.
In Europa si sono levate voci anche a difesa di Malta: "Malta è piccola, non è grande come l'Italia!" 
Ma l'Italia non è grande come gli USA, altro Paese in cui dal sud arriva un'immigrazione clandestina e che altri, aggiustandosi la realtà, hanno voluto richiamare ad esempio similare.
Quanto all'Europa vorrei ricordare quello che ha fatto in tempi recenti la Francia, invalidando i permessi di circolazione europei rilasciati ai migranti dal Paese Europeo che si chiama Italia.
Insomma questa Nazione, territorialmente non immensa, con enormi problemi economici, non paragonabili certo a quelli dell'Eritrea, della Libia, della Tunisia, del Niger ecc. ecc. ecc. NON PUO' COMUNQUE FARSI CARICO DI QUESTO PROBLEMA PROVOCATO DA GOVERNANTI CRIMINALI, POTENZE STRANIERE CHE LUCRANO SULLE ARMI, SCELTE ECONOMICHE DI RAPINA E SFRUTTAMENTO DI ESSERI UMANI.

Non si può dire all'Italia: "C'è una piena e tu ti devi far inondare, non importa chi affoga." Non l'abbiamo provocata noi la piena e, spero e penso, che il Papa abbia parlato di INDIFFERENZA GLOBALE riferendosi a tutti tranne che all'Italia, vittima di riflesso.
Questo è il "lavoro" offerto a donne africane giovanissime clandestine in Italia

Oppure questo: siamo tornati alla schiavitù!

Debbono, invece, rimanere nei loro Paesi dove hanno il diritto di vivere in pace. I Paesi che si definiscono civili, tutti, debbono smettere di vendere armi ai "ribelli" delle varie fazioni e porre condizioni perché i soldi spesi per quelle armi vadano per costruire la pace. Che lavorino la terra nei loro Paesi, anche vivendo nelle capanne, tanto qui vivono in capanne peggiori, inumane...  

meglio i loro villaggi, se li fanno vivere in pace senza guerre e distruzioni...