La "Fiera dell'Irresponsabilità" va avanti in tutto il suo squallido splendore.
Figuri politici e giornalisti prezzolati disquisiscono se il Ministro dell'Interno debba o meno dimettersi, se sia o meno Responsabile dell'ignobile caso della consegna di una donna inerme e della sua bimba di sei anni nelle mani di un dittatore che vuole suo marito e, dunque, ora ha buon materiale per il ricatto.
Continuano a dare squallido spettacolo pensando, non si sa perché, che il popolo ignorante ed acefalo si beva le loro disquisizioni "foglia di fico".
Invece tutti sanno e capiscono che il Ministro dell'Interno dà le dimissioni in un caso simile, le offre spontaneamente, per il bene del Paese e per la credibilità delle Istituzioni nel senso più alto del termine.
Ma nelle Istituzioni, sulle poltrone, non ci stanno uomini a cui interessi il Paese, il loro interesse personale è di gran lunga più importante per loro. Sono uomini che non dovrebbero stare lì, ad incarnare le figure previste dalla Costituzione che ci siamo dati dopo una guerra che ci ha coperto di distruzione e di infamia.
Dunque la discussione se Alfano sia o meno responsabile dell'accaduto non dovrebbe porsi: dirò di più, è kafkiano che si ponga.
Disquisire se sapesse o non sapesse dovrebbe far arrossire di vergogna qualsiasi cittadino italiano.
Porre la questione di come si voterà domani pro o contro le sue dimissioni è vergognoso.
Non si dovrebbe votare affatto: un Ministro dignitoso e responsabile si dimette e basta.
La questione politica del Governo è irresponsabile porla, se si ripete con bocca mendace "che la preoccupazione è per la situazione economica delicata in cui si trova l'Italia".
E' l'Italia importante per Angelino Alfano, e chi sta dietro di lui, o la sua poltrona?
Si dimetta senza indugio e risolva così ogni questione: dal punto di vista politico gli rimane comunque una carica importante: la Vicepresidenza del Consiglio. Il che non è poco e rispetta la proporzione dei voti ricevuti dai due schieramenti politici.
Nella "Fiera dell'Irresponsabilità" si mette in discussione la tenuta di un Governo, "indispensabile in questo momento critico", rispetto ad una persona perfettamente sostituibile come ministro.
Che si scoprano fino in fondo questi del PdL per dimostrare quanto gliene importa dell'Italia.
L'Italia che dipende ora dalle sorti giudiziarie di Berlusconi, ora dalla poltrona di Angelino Alfano.
Meditate gente, meditate...
Ma coloro che votano PdL non credo abbiano a cuore le sorti del Paese: sono quei dieci milioni di persone che pensano solo alle proprie tasche, al proprio orticello, al proprio interesse individuale e ritengono dei poveri scemi coloro che parlano di "interesse comune" e che, dunque, si preoccupano dell'ambiente, delle ruberie e sprechi nella cosa pubblica e tentano, nel loro piccolo, di operare per la "cosa comune" e non soltanto per il proprio tornaconto personale.