FOTO e Testo Da: Repubblica.it - Torino. Mamuthones, un purosangue di 5 anni, cavalcato da Scompiglio, questo il soprannome del fantino pistoiese Jonathan Bartoletti,
Eccolo qui questo bellissimo purosangue di 5 anni, pochi attimi prima che la stoltezza dell'uomo lo facesse prematuramente morire nel fiore dei suoi anni migliori!
Intendiamoci, noi siamo animali onnivori, mangiamo anche la carne di molti altri animali, fra cui il cavallo.
Ma farli morire insensatamente è atto crudele.
Dal punto di vista sentimentale è crudele e orribile anche mangiarli, ma così siamo fatti e, se possiamo rinunciare alla carne noi adulti ormai in senescenza, non possono farlo i bambini, gli adolescenti e nemmeno i giovani che svolgono attività di qualsiasi tipo che richiedono sforzo muscolare.
Dunque gli estremismi dei vegetariani o dei vegani sono, appunto, estremismi che non tengono conto della Natura.
Riflettevo proprio pochi giorni fa sull'ennesimo documentario che mostrava come una crudeltà il cibarsi di animali da parte di altri animali.
In quel caso si trattava delle Orche Marine che isolavano un cucciolo di Capodoglio per poi mangiarselo.
Quale orrore!
Ma perché, noi che facciamo quando sbraniamo i teneri agnellini a Pasqua e non solo?! La differenza con l'Orca Marina è che in città ci pensa qualcun altro ad accoppare l'agnello per noi, dunque non ne sentiamo i teneri belati, non sentiamo quelli strazianti della madre, non assistiamo al suo orrendo squoiamento... Ce lo troviamo bello tagliato a pezzi e confezionato, dunque possiamo dimenticarci di come fosse tenero e bellissimo prima di finire così.
Noi siamo questo.
Ma non dobbiamo USARE gli animali sempre e comunque piegandoli ai nostri bisogni.
Debbo dire che quando ho sentito e poi letto la notizia della morte del bellissimo purosangue alla partenza del Palio di Asti, ho pensato male... Ho pensato: "Chissà cosa gli hanno dato povero cavallo per farlo vincere..."
Insomma ho pensato ad una morte dovuta a chissà quale mistura di droghe...
Invece sembra che il povero animale semplicemente sia inciampato sul "canapo" (Chissà che roba è? Ho pensato. Poi l'ho visto e credo sia semplicemente una deformazione dialettale per indicare una grossa corda di canapa. Boh?!!) e si sia spezzato il collo morendo sul colpo.
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Foto da: Da: Repubblica.it - Torino. Il momento della tragica caduta |
Ecco io caddi così nel parcheggio di IKEA Anagnina: anch'io sbattei la faccia a terra come il cavallo, ma avevo le braccia che il cavallo non ha e mi parai istintivamente con un braccio che si spezzò, ma così non mi spezzai il collo e non morii.
Questa la foto del "mio canapo":
La Toro Assicurazioni che copriva IKEA ha ritenuto che "l'insidia" (termine legale usato dal loro perito che invece disse e scrisse che c'era) non ci fosse ed è andata in causa.
Gli è andata bene perché una giovane (potrebbe essere mia figlia) magistrato ha condannato me (il cavallo, mi si perdoni l'ironia) a pagare alla controparte euro 2.600 di spese legali.
Potevo fare ricorso, ma sarebbero stati altri soldi buttati cercando una improbabile giustizia.
Questa la foto del "mio canapo" che IKEA si è affrettata a cambiare:
Come si vede hanno messo una barra ad altezza media del torace dell'eventuale "cavallo-signora di mezza età" che dovesse passare di lì, in modo che non ci sia solo la situazione precedente con una sola barra ad altezza delle caviglie...
Chissà perché l'avranno cambiata, visto che "l'insidia" non c'era per il magistrato...?