Tor Vergata, tavolo in Campidoglio per terminare la Città dello Sport
Il prossimo 28 ottobre ci sarà un nuovo incontro tra gli assessori competenti e il rettore uscente Lauro. Per completarla mancano 500 milioni di euro
Redazione 8 Ottobre 2013
Dopo anni di abbandono, qualcosa si muove attorno alla Città dello Sport di Calatrava a Tor Vergata. Ieri in Campidoglio è stato avviato un tavolo tecnico per valutare la possibilità di riavviare i lavori per terminare la grande opera che, da progetto iniziale, doveva essere pronta per i Mondiali di Nuoto del 2009. Sul tavolo ci sarebbero dei capitali privati intenzionati a finanziare il completamento della struttura che ad oggi necessiterebbe di 500 milioni di euro. I particolari però, così come il nome della realtà interessata, non sono ancora stati rivelati. Il tavolo tornerà a riunirsi il 28 ottobre e sarà composto dagli assessori di Roma Capitale Luca Pancalli, Paolo Masini e Giovanni Caudo ed i rappresentanti dell'Università di Tor Vergata assieme al rettore uscente Renato Lauro.
L'opera, la cui realizzazione è stata affidata alla Vianini Lavori del gruppo Caltagirone, è già costata oltre 200 milioni di euro anche se il prezzo iniziale previsto era di 60. Ora all'appello mancano almeno 500 milioni di euro. Era stata commissionata nel 2005 all'architetto spagnolo dall'allora sindaco Walter Veltroni quale struttura di punta per le competizioni dei Mondiali di Nuoto del 2009. Ma il futuristico palazzetto a forma di vela non venne mai completato e finiti i soldi è stato abbandonato a sé stesso.
Una speranza era stata riaccesa in occasione della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020 che tra i progetti vantava anche il completamento dell'opera. Questa eventualità venne però bloccata dalla bocciatura del Governo Monti alla candidatura della Capitale per il Grande evento. Nel febbraio 2012 l'allora sindaco Gianni Alemanno annunciò l'intervento di un gruppo straniero: la società Nec Group International, in associazione con Hrs Ltd,disponibile a versare 380 dei 500 milioni mancanti ottenendo in cambio la gestione per 25 anni degli impianti sportivi e 40 mila metri quadrati di attività commerciali. Ma il progetto non andò in porto.
Siamo sempre in emergenza, vedi i rifiuti che basterebbe, con una oculata programmazione in base al numero di abitanti di un determinato comune, smaltire in adeguati stabilimenti a normativa CEE attrezzati per tempo.
Sui Lavori Pubblici è da decenni sempre la solita storia: c'è un preventivo in base al quale si inizia un progetto poi leggi sbagliate consentono "l'adeguamento lavori" e si cominciano a pompare soldi all'infinito e molte opere restano incompiute.
Qui siamo passati da un prezzo iniziale previsto di 60 milioni di euro a 200 milioni di euro già pagati al solito Caltagirone, ma oltre a non aver completato i lavori per quando erano previsti e servivano, il 2009, per rendere l'opera completa servono altri 500 milioni di euro!
Inutile continuare ad aprire il rubinetto dell'acqua sempre più per immettere altra acqua se il buco nella vasca rimane lo stesso!!
Il ventennio fascista, deprecato per ragioni storiche più volte ricordate, bisogna dire che sapeva costruire opere, progettate anche per le generazioni future, in poco tempo.
Come facevano? Bisognerebbe, in questo, tornare a quel sistema.
Non è possibille che un'opera pubblica programmata per uno scopo non venga terminata per quello scopo e rimanga incompiuta anche per il futuro a meno che non venga a costare 10 volte la spesa in preventivo.
Più di 10 volte! 60 milioni preventivati che diventano 700!!
Il saccheggio delle casse pubbliche è vergognoso: basta cambiare le leggi che regolano gli appalti e mettere un tetto di tempo, penali severe e un tetto di adeguamento spesa in base a dati reali di mercato!
Personalmente posso solo aggiungere a questo esempio di dissanguamento di denaro pubblico, che i cittadini, ridotti a sudditi, si sono visti chiudere una strada comodissima (e che hanno pagato con le loro tasse) che collegava l'uscita dell'Autostrada Roma Napoli di Torrenova con la Banca D'Italia, l'Università di Tor Vergata, il relativo Policlinico, l'Area della Ricerca del CNR e molto altro, per questi lavori mai compiuti. Tale strada chiusa al pubblico traffico doveva servire a velocizzare i lavori della "Città dello Sport"!.....