domenica 13 ottobre 2013

Matteo Renzi santo subito!!

Da: La Stampa

Indulto e amnistia, bufera su Renzi
Il sindaco sfida l’ira dei ministri Pd
“Non attacco il Colle, dico cosa penso”


E lo dice bene! Mio marito ed io abbiamo seguito tutta l'intervista fattagli dall'antipaticissima Annunziata che ha tentato in ogni modo di fargli dire quello che voleva lei, ma il "Renzino" ha fermamente tenuto a chiarire il suo pensiero che lei, volutamente, distorceva.
A noi è andato bene tutto quello che ha detto. Lo condividiamo.
Per lui votammo alle primarie del PD e mio marito, evento storico perché non votava più da anni, ha pure votato per il PD, anche se Renzi aveva perso.
Io no. E se continuano a metterlo all'angolo non voterò mai per il PD, giacché molte cose che dice il Movimento 5 Stelle mi stanno bene.
Il PD dei Veltroni, che si preoccupava del Festival del Cinema ma non dei rifiuti di Roma pur essendo già allora Malagrotta non più a normativa CEE, il PD dei saccenti D'Alema che si crede chissacchì e si è dimenticato di quando andava con l'eschimo a tirare derrate marce "ai ricchi" che uscivano dalla Bussola di Viareggio, il PD che tira dentro al partito arrivisti che hanno fatto il giro dei partiti pur di avere un seggio nel Consiglio Comunale di Roma e lo ottengono grazie a loro, arrivisti che si fanno largo pagando caffè a tutti e poi chiedendo favori a tutti, quando non soldi... Non dico che il PD sta a livello di Di Pietro, ma poco ci manca.
Fanno la guerra a Renzi? Si vede che loro pensano in modo diverso da quello che dice lui: ma a noi piacciono la sua pulizia ed il suo buonsenso. Dicono cose false quando dicono che le dice ora queste cose per opportunismo: si documentassero perché le diceva pure prima. I tagli agli emolumenti degli eletti in Italia li voleva e lo diceva già nel 2011, tanto che io l'ho pubblicato con tale data prendendolo dai giornali.
Infine Emma Bonino: andai in piazza quando la volevo Presidente di Regione al posto dell'inqualificabile Polverini, ma adesso la vedo giù di tono come Ministro degli Esteri. Forse è l'immobilismo di questo governo che contagia anche gli Esteri? I marò hanno delle famiglie che li aspettano qua: che sta facendo? Per gli immigrati, a parte la Siria a cui deve pensare l'ONU, sta prendendo accordi con i Paesi da cui provengono in modo che possano vivere là umanamente? Ci sta provando?
C'è tanto da fare Emma! Perciò lascia stare Matteo che a noi, anziani, la gioventù ci piace!
"Matteo, ma che vonno questi? L'Italia che vogliamo noi è come la vuoi cambiare tu"

Fanno resistenza a togliersi i "LORO" diritti acquisiti

Da: L'Espresso

L'INTERVISTA




Di Maio: 'Abolire i vitalizi ai parlamentari'

E' la proposta choc del deputato Cinque Stelle, vicepresidente della Camera. Per "quello che succede all’interno delle istituzioni con quello che accade fuori, tra i cittadini". E pure sugli stipendi, dice, bisogna tagliare

di Primo Di Nicola 11 ottobre 2013


Luigi Di Maio al centro della foto
I vitalizi dei parlamentari? Una «ingiustizia sociale» da abolire. Il trattamento economico dei deputati e senatori? Da dimezzare, con tutte le spese da documentare e da mettere on line sui siti di Camera e Senato.
Il livello dei vitalizi elargiti da Montecitorio e Palazzo Madama agli ex parlamentari, pubblicati su “l'Espresso” della scorsa settimana e disponibili nella banca dati on line del nostro sito, non sono piaciuti a Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera. E per questo, senza peli sulla lingua, tenendo anche conto delle difficoltà dei cittadini e dei conti pubblici, l'esponente del Movimento 5 Stelle chiede che vengano aboliti immediatamente, non solo per i parlamentari in carica e per quelli che verranno, ma anche per coloro che li riscuotono da anni e, in certi casi, da decenni.

Di Maio ha pochi riguardi anche davanti alla principale obiezione che è stata avanzata contro l'idea dell'abolizione dei trattamenti pensionistici degli onorevoli: quella dei “diritti acquisiti”, intoccabili per taluni, a cominciare dall'ex presidente della Camera Gianfranco Fini che, nella scorsa legislatura, affrontò il tema. «Camera e Senato», spiega Di Maio nell'intervista a “l'Espresso” disponibile sul video che potete vedere in questa pagina, hanno «un’ottima avvocatura» in grado di «battersi contro gli eventuali ricorsi».


E non basta: l'esponente del M5S mette sotto accusa anche le lentezze con le quali i vertici di Montecitorio, a cominciare dall'Ufficio di presidenza competente sulla materia, stanno affrontando la questione. Il suo è un vero e proprio j'accuse: sono passati mesi, dice, da quando i parlamentari di Grillo hanno chiesto ai vertici della Camera di affontare la questione. Risultati? Per ora, nessuno.

Presidente Di Maio, lei chiede l’abolizione dei vitalizi. Perché?
Penso che oggi il dovere delle istituzioni sia quello di allineare quello che succede all’interno delle istituzioni con quello che accade fuori, tra i cittadini. Non c'è un cittadino italiano che dopo tre, quattro anni maturi una pensione o un vitalizio. Tantomeno ci deve essere un parlamentare che può farlo in questo particolare momento economico. Dobbiamo raggiungere questo obiettivo, non possiamo più utilizzare la scusa dei diritti acquisiti per non abolire i vitalizi. Dobbiamo fare in modo che questa ingiustizia sociale cessi.

Riconoscerà, però, che quella dei diritti acquisiti è una questione seria.
Credo che Camera e Senato abbiano un’ottima avvocatura per battersi contro gli eventuali ricorsi. Noi dobbiamo dare un segnale, eliminarli, come hanno già fatto alcuni Consigli regionali. Dobbiamo abolire tutti i vitalizi, anche per i parlamentari futuri. Dallo scorso anno siamo passati dal sistema retributivo al contributivo, è un passo avanti, ma non basta. Ripeto, sono una grave forma di ingiustizia sociale.

Ci sono polemiche anche sul trattamento complessivo dei parlamentari. Ecco, sulle altre voci della retribuzione degli onorevoli, che cosa pensate di fare?
Visto che in Europa si prende sempre la Germania a modello, abbiamo fatto un semplice calcolo. Abbiamo scoperto che un parlamentare tedesco guadagna quasi quanto un parlamentare italiano. Ma il reddito medio di un cittadino tedesco è il doppio di quello di un cittadino italiano. Bene: a questo punto prendiamo lo stipendio di un parlamentare italiano e dividiamolo per due. In questo modo abbiamo ridotto del 50 per cento il trattamento economico di deputati e senatori.

E le singole voci della retribuzione, dall'indennità alla diaria, dalle spese per l'assistente a quelle telefoniche? Come pensate di intervenire?
Tutti i rimborsi devono diventare un’unica voce di spesa alla quale si accede solo se si presenta fattura. Tutte le rendicontazioni vanno pubblicate online sul sito di Camera e Senato. Questa proposta, solo questa proposta, vale alla Camera 42 milioni di euro di risparmi e 50 milioni di euro al Senato. Cioè quanto i partiti hanno intascato di rimborsi elettorali al luglio del 2013.

Un’idea forte, ma come è stata accolta dall’ufficio di presidenza della Camera che ha i poteri per intervenire su questa materia?
Appena siamo arrivati a Montecitorio abbiamo presentato una proposta all'ufficio di presidenza. Ci risposero che i deputati-questori avrebbero fatto un'istruttoria dopo la quale si sarebbe proceduto a modificare il trattamento economico. Questa cosa è successa prima dell’elezione del presidente della Repubblica, adesso siamo a ottobre e non abbiamo più avuto notizie. Come è noto, un tacchino non anticipa mai il giorno del ringraziamento e anche questo è il caso. Però voglio far notare ai colleghi parlamentari e ai cittadini che c’è una forza politica che, al di là delle leggi e dei regolamenti in vigore, si è già ridotto drasticamente il trattamento economico: è il Movimento 5 Stelle. Noi, tanto per essere chiari, già ci riduciamo per metà l’indennità, rinunciamo ai rimborsi elettorali, rendicontiamo tutti i rimborsi spese. Per questo chiediamo che questa benedetta istruttoria finisca e che venga presentata all'Ufficio di presidenza della Camera in modo da procedere subito alla modifica del trattamento economico dei deputati.
Su questo argomento Da questo blog:

domenica 11 dicembre 2011 Argomento caldo, anzi caldissimo!

Da: Il Tempo.it Alberto Di Majo 11/12/2011

Niente tagli alla Casta,  Rivolta degli onorevoli

.....Sì ai tagli anche dall'ex ministro Gelmini (Pdl) e dall'esponente Pd Matteo Renzi, che si sfoga su twitter: «È stato superato il senso del pudore»
Sarà per questo che Matteo Renzi trova tante resistenze all'interno del suo PD?

mercoledì 4 aprile 2012 Aspetta e spera cittadino/suddito!

Da: Il Giornale.it : Tagliare gli stipendi ai politici è una missione impossibile La Commissione si arrende

La Commissione Giovannini, creata per livellare gli stipendi dei parlamentari a quelli europei, getta la spugna: "Impossibile produrre risultati attesi"

Però detta Commissione è stata pagata e Giovannini ,(Presidente dell'ISTAT!!), è stato premiato per questa sua incapacità con una poltrona di Ministro!! 

lunedì 17 settembre 2012 Tante iniziative, nessun risultato

venerdì 8 febbraio 2013 I "Diritti acquisiti", violati per il popolo, possono essere CAMBIATI anche per la CASTA

lunedì 4 marzo 2013 Poveri ricchi! Come faranno a campare?






Vajont

Avevo 17 anni quando arrivò la terribile notizia.
Soffrii molto, come sempre di fronte alle vittime dell'ingiustizia.
Stamane, su Rete4 Mediaset, ho visto il film documentario sul Vajont ed ho cominciato ad avere un dolore fisico in mezzo al petto, ma ho voluto vederlo fino alla fine.
Avevo visto anni fa il film inchiesta, molto bello e vero, che ricostruisce le colpe su questo genocidio orribile, ma il film documentario è un'altra cosa.
Sentire i racconti dalle parole dei superstiti, vedere le immagini dei cadaveri spogliati dall'acqua, irrigiditi dalla morte, coperti di fango che li fanno somigliare a delle statue umane, è diverso.
Vedere i poveri uomini costretti al trauma dello scavo e del recupero dei corpi, sentire che vomitavano e non volevano mangiare, vedere giovani soldati seduti sfiniti con il volto fra le mani, dà la misura dell'orrore della tragedia provocata dalla cupidigia di alcuni, con la copertura dei soliti politici che potevano evitarla usando il loro potere, ma non l'hanno fatto.


Se oggi stiamo in mezzo a mille mali della politica dobbiamo ricordarci in mano a chi stavamo nel 1963.

Il Presidente del Consiglio, Giovanni Leone, non andò sul luogo dell'orrore provocato dall'uomo il giorno dopo, ma una settimana dopo: con calma.
Un superstite racconta che promise Giustizia, come la povera gente traumatizzata chiedeva.
Nel 1969 egli, come avvocato penalista, difendeva in tribunale coloro che quel disastro annunciato avevano provocato.


Parliamo dei nazisti. E questi cosa erano?



La gente che non ha studiato e che per questo è più vicina alla natura, all'osservazione senza sovrastrutture della realtà, lo diceva che il monte franava e gli aveva dato addirittura un nome che lo definiva...

I geologi invece hanno firmato che lì la diga si poteva fare.


Il dramma non passa mai per chi è stato colpito. Non può passare. E si sente nei racconti di chi è rimasto: la gola chiusa, le interruzioni per contenere le lacrime, il racconto della ferita nella psiche che sono andati tutti a curare dagli psicologi, gli incubi che ancora ci sono al posto dei sogni...



Come al solito i colpevoli non hanno pagato come dovevano. Forse anche grazie ai loro bravi avvocati che, come Leone, promise Giustizia ai superstiti come Capo del Governo per poi difendere chi aveva la colpa di quell'orrore.

Se mi chiedo che psicologia poteva avere un Priebke, mi chiedo anche che uomo può essere stato uno che riesce ad agire così.

Molti anni fa, di ritorno in treno da un viaggio in Sicilia, ci trovammo nello stesso scompartimento con uno strano personaggio: un uomo anziano che aveva una gran voglia di parlare.
Ci disse che era stato direttore di banca e che fu mandato dalla sua Banca, ne disse anche il nome che non ricordo più,  a recuperare la cassaforte di una filiale che era stata investita "dall'enorme cucchiaio di acqua fuoriuscita dall'invaso del Vajont", disse proprio così: "cucchiaio", lo ricordo perché mi colpì l'espressione, che accompagnò con un gesto della mano, che descriveva bene l'orrore di quanto era avvenuto.
Si dilungò nei particolari di quello che aveva visto, disse che non era stato mandato da solo ma accompagnato da un sottoposto... Disse che la cassaforte con il suo prezioso contenuto non fu mai ritrovata.  
  La gente di Longarone aveva paura di questa diga che era stata costruita sopra la loro testa: ma a chi aveva il potere in mano non gliene è importato niente.