mercoledì 6 novembre 2013

ITALIA SENZA SPERANZA

Cancellieri e caso Ligresti: quando in cella finì il marito del ministro

Più di trent'anni fa il marito del prefetto, Sebastiano Peluso, restò in carcere alcuni giorni per una truffa sui prezzi dei medicinali. Aveva una farmacia a Milano vicina allo studio del medico Antonino Ligresti, suo amico

Antonino Ligresti era un medico della mutua con studio anche lui in via Val di Sole. Nasce lì l’amicizia tra le due famiglie che abitavano in via Ripamonti, a poca distanza. Anna Maria e Sebastiano Peluso si sposano nel 1966. Due anni dopo nasce Piergiorgio, cinque anni dopo Peluso apre la farmacia a Milano. Nel 1977 i coniugi comprano casa al secondo piano di via Ripamonti 166 e firmano 59 milioni di vecchie lire di cambiali al proprietario, tutte pagate entro il 1982. In quegli anni i Peluso crescono e i Ligresti decollano. Già erano ricchi ma Antonino non guidava ancora un impero della sanità e il costruttore Salvatore non spadroneggiava su giornali, banche e assicurazioni.
Nuccio Peluso, nato in Libia e cresciuto in Sicilia come il medico Nino Ligresti, si vedevano sotto i portici di via Val di Sole e poi andavano a giocare a tennis insieme. Nel 1981 è la famiglia Peluso a essere scossa da un terremotto giudiziario: Sebastiano è arrestato nell’ottobre per lo “scandalo delle fustelle false”. Le cronache di allora raccontano che la truffa funzionava così: i medici compiacenti emettevano le ricette e i farmacisti applicavano le “fustelle” false. I talloncini, che teoricamente dovevano essere staccati dalle confezioni dei farmaci, erano invece fabbricati ad hocda grossisti del falso e poi presentati all’incasso.
Nella retata furono arrestate 23 persone, al processo nel 1983 furono 94 gli imputati. Tra questi c’era anche Sebastiano Peluso che nel 1981 finì in carcereLodi. Solo per pochi giorni, poi il pm Armando Perrone e il giudice istruttore Elena Riva Crugnola si resero conto che la sua posizione era marginale. Anche se il pm Perrone nel 1982 iscrisse un’ipoteca giudiziale di 50 milioni di vecchie lire sulla casa di Anna Maria Cancellieri e Sebastiano Peluso per ottenere il pagamento delle spese legali del marito. Il processo penale si concluse nei vari gradi con una progressiva riduzione delle pene, per tutti gli imputati e per Peluso in particolare. “Alla fine in Cassazione fu condannato per un reato ridicolo, mi sembra fosse l’incauto acquisto”, ricorda un farmacista coimputato che è stato difeso dagli stessi legali dello studio Astolfi. Né lo studio né il ministro Cancellieri (contattata tramite il suo portavoce) hanno voluto fornire dettagli.
Bisogna affidarsi ai ricordi di alcuni arrestati, poi condannati con Peluso, che hanno accettato di parlare con Il Fatto. Ricordano bene le riunioni tra imputati nei retrobottega delle farmacie negli anni Ottanta per far fronte al vero rischio del procedimento: la decadenza della licenza da farmacista, con il suo valore. A quegli incontri talvolta si vedeva anche Anna Maria Cancellieri, che accompagnava il marito. Se è difficile ricostruire l’esito penale della posizione di Peluso, è più semplice sul piano amministrativo. Peluso e i suoi colleghi sono riusciti a evitare la decadenza dalla licenza di farmacista grazie a una sentenza del Consiglio di Stato del 2006 che ha ribaltato la sentenza di primo grado del Tar della Lombardia.
I farmacisti erano difesi dal professor Carlo Malinconico (poi ministro tecnico con Monti assieme alla Cancellieri, finito nei guai per le vacanze all’hotel Pellicano, pagate da Piscicelli e per l’inchiesta sul Sistri a Napoli) che riuscì a ottenere l’annullamento di un decreto del presidente della giunta lombarda del 1992 che aveva disposto la “decadenza sanzionatoria” dalla titolarità della farmacia. Secondo il decreto del presidente della Lombardia “tutti (i farmacisti, ndr) hanno acquistato medicinali a più riprese, a prezzi inferiori a quelli praticati dai produttori, con ‘fustelle segnaprezzo’ false”, con “reiterate irregolarità nella conduzione dell’esercizio”. Secondo il Consiglio di Stato però quel provvedimento era basato su una “formula generica” che non distingueva le responsabilità dei singoli farmacisti. Quindi non c’era alcuna ragione per disporre la decadenza della licenza per Peluso come per gli altri. I Ligresti però non hanno atteso il 2006 per assolvere e frequentare i Peluso. E per capire perché un ministro decide di telefonare a due magistrati mettendo a rischio una carriera politica con ambizioni illimitate dal Viminale al Quirinale, bisogna tornare alle sensazioni provate a ruoli invertiti 32 anni fa.
da Il Fatto Quotidiano del 5 novembre 2011
Gli altarini si scoprono... i nomi ricorrono (Malinconico... dedicai due post al fatto delle sue vacanze pagate: 15 maggio 2012 e 11 gennaio 2012).

Come facciamo ad uscirne?
Cosa dobbiamo fare per uscirne?
Ogni persona onesta che legge questo blog, che fra poco chiuderò per colpa di Google Apps, sa quanto ho scritto sull'onestà, sulla disperazione di chi vede rubato l'avvenire, la Giustizia, il Lavoro a sé stesso, poi ai suoi figli e nipoti...
Dobbiamo rassegnarci ad essere governati da chi è peggio di noi e per questo si arricchisce a scapito di chi vorrebbe determinare il proprio destino solo con il proprio impegno, il proprio merito?

Avevo letto un commento di un lettore sotto un recente post del blog di Beppe Grillo, egli si chiedeva e chiedeva: "... ma Peluso non è quel farmacista che trent'anni fa finì in galera per lo scandalo delle fustelle false?"
Sono rimasta basita e ho cercato verifiche: purtroppo è tutto vero! Non solo... ma vengono fuori persone come Malinconico, e penso che Monti lo ha scelto insieme a Cancellieri... Quel Monti che esordì dicendo: "Farò pagare chi fino ad ora non ha mai pagato!" 
Poveri italiani, sempre pronti a credere e a sperare che, pur nei sacrifici che ci ha chiesto, Monti fosse una persona perbene! Con questi personaggi che ha scelto cosa si deve pensare di lui? E Enrico Letta perché tiene in piedi il Governo ad ogni costo? Non aveva detto che "Non avrebbe governato a tutti i costi?"

Davvero non c'è niente di meglio nel Paese che possa sostituire la Cancellieri?
Ricordate? NESSUNO E' INSOSTITUIBILE.