giovedì 7 novembre 2013

Grecia: culla della Democrazia

La Grecia chiude e sgombera la Televisione pubblica.
Per dimostrare all'Europa che fa sul serio per ripianare il debito pubblico, la Grecia ha licenziato tutti i lavoratori della Televisione di Stato che, dal giorno della chiusura, occupavano la sede oggi fatta sgomberare dalla polizia.

Noi, invece, continuiamo a pagare contratti favolosi ai Fazio, alle Litizzetto, e qualcuno, come Crozza, ci chiede 25 milioni di euro per lavorare in RAI. Tanto qua ci sono vacche grasse!

Per non parlare del mantenimento quasi fisso di gente come Mara Venier, delle varie figure fisse in quasi tutte le trasmissioni Rai che percepiscono il cosiddetto gettone di presenza, tipo Alba Parietti (ma perché??), oppure la ex presidente della camera dei deputati Pivetti (ahimé!!)... Perché pagano questa gente? 

Salverei solo qualche giornalista e qualche intrattenitore che dà anche un poco di cultura a chi li sta a vedere e sentire.

Per il resto si potrebbe iniziare a chiudere qualcosa seguendo l'esempio della Grecia: ad esempio i contratti a botte di milioni di euro, e i gettoni di presenza ad esseri inutili e pure brutti da vedere.
   

 Andassero a lavorare! Ma sul serio!
Ma sei uno scrittore? E allora scrivi! Invece di fare le ospitate televisive.
Posso capire un'intervista ogni tanto! Ma sono molte di più le apparizioni televisise che i libri che ha scritto!
Albano ci ha fatto sto' regalo!

Lui ignoro chi sia, lei ricordo solo che per disattenzione perse il figlio che precipitò dal 50esimo piano di una finestra di un grattacielo. Ignoro cosa faccia oggi nella vita oltre a comparire in TV.



Ne possiamo fare a meno? Io penso di sììììììì!

Può continuare a fare danno: tanto non si paga

Da: ECO dalle Città


Rifiuti Campania intervista a Buonomo (Legambiente): «Bassolino assolto, ma responsabilità politiche gravi»


Intervista al presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo, sulla recente assoluzione di Antonio Bassolino nel processo Impregilo. Secondo l'ambientalista, le responsabilità istituzionali sono gravi, al di là della sentenza del tribunale. E sulla Terra dei Fuochi si è perso troppo tempo prezioso

di Silvana Santo
mercoledì 06 novembre 2013 17:28
«Saranno anche stati assolti, ma per noi la responsabilità politica e istituzionale rimane, ed è molto grave». Questo il commento di Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, a proposito della recente assoluzione di Antonio Bassolino (ex governatore campano) e di altri 27 imputati nel processo per la crisi dei rifiuti napoletani, che Eco dalle Città ha raggiunto telefonicamente.

«Al di là della questione legata alla mera trasgressione della legge, che i giudici hanno escluso, c'è stato per lo meno un grave deficit di pianificazione, una responsabilità politico-istituzionale che resta, a prescindere dalle sentenze dei tribunali – aggiunge l'ambientalista – Una responsabilità che, tra l'altro, i cittadini hanno riconosciuto, a giudicare dall'espressione delle urne».

Il giudizio politico, dunque, rimane, ed è molto duro. E importa fino a un certo punto, almeno secondo il presidente di Legambiente Campania, che alla fine questa vicenda rischi di rimanere senza responsabili, almeno per quanto riguarda gli aspetti strettamente giudiziari. «È vero, c'è il rischio che una vicenda tanto grave rimanga alla fine senza un colpevole, ma non è mai stato questo ciò che noi andavamo cercando. La questione andava affrontata prima in termini politici, che nelle aule di tribunale».

Questo è uno dei tanti mali del nostro Paese: nessuno paga mai per la dissennata amministrazione pubblica.
Non c'è reato, dunque non c'è pena.
Bisogna inserirlo allora nel Codice Penale: la responsabilità penale del danno arrecato a milioni di persone mentre si gestisce la "Cosa Pubblica", responsabilità derivante dal solo fatto che si ricopre "quel" ruolo di responsabilità e non si è stati in grado di gestirlo, recando nocumento alla popolazione e ai beni pubblici. Nel caso dei rifiuti: alle strade, ai luoghi abitati, ricoperti di maleodorante immondizia, fonte di rischio per la salute pubblica, danneggiando economicamente i commerci, il turismo e le attività produttive in generale.
Invece Bassolino è stato immediatamente invitato alla RAI nella trasmissione Agorà: segno inequivocabile della lassezza morale dei tempi.
E questo è solo il processo di primo grado. Non si sa se sarà la stessa cosa in appello e se passerà la cassazione...