lunedì 9 dicembre 2013
Dovere di cronaca - Legambiente
Dai Comitati per l'Acqua Pubblica dei Castelli Romani in data 2 dicembre 2013 ho ricevuto il sottostante articolo del settimanale "L'Espresso":
Un percorso non sempre virtuoso, con soci industriali imbarazzanti, come è accaduto a Latina, terra che i collaboratori di giustizia definiscono “provincia di Casal di Principe”. Da qualche anno l’associazione ecologista ha deciso che nella partita dei rifiuti vuole giocare un ruolo non più da osservatore e di denuncia, come ha sempre fatto attraverso i rapporti annuali sulle ecomafie.
Con la società di consulenza AzzeroCO2 srl - costituita nel 2007 - sta promuovendo imprese in tutta Italia per la gestione diretta di impianti in grado di estrarre gas metano dai rifiuti urbani e industriali. Tecnologia con ricche commesse, grazie all’aumento della parte umida separata durante la raccolta differenziata. Far soldi nel mondo dei rifiuti vuol dire scegliere partner industriali navigati. Ed è qui che Legambiente è inciampata. In una delle joint venture della controllata AzzeroCO2 - la Recall Latina srl, costituita il 10 settembre scorso - si muove una vecchia conoscenza dell’associazione, la famiglia Traversa di Latina, da decenni attiva nel settore rifiuti, con una fitta rete di società, alcune in mano a fiduciarie.
Il capostipite Giuseppe - che ha passato il controllo dell’impero nel 2010 ai due figli - aveva già incontrato Legambiente nel corso di un processo conclusosi nel 1999 in primo grado. Nessun rapporto d’affari all’epoca: gli ambientalisti erano parte civile e l’imprenditore, con la sua Mad, era imputato per aver truffato diversi comuni laziali, sversando l’immondizia nelle discariche campane.
Processo finito con una condanna per Giuseppe Traversa, che all’epoca era in affari con i principali protagonisti degli sversamenti criminali nelle Terre dei fuochi. I giudici di primo grado evidenziavano i suoi stretti rapporti con gli emissari dei Casalesi: «Era perfettamente a conoscenza del settore dei rifiuti, delle persone che vi lavoravano anche legate alla criminalità organizzata e ciononostante ha preferito, pur di assicurasi i profitti previsti, continuare a operare in maniera illecita. Del resto lo stesso Traversa ammette di aver saputo dall’avvocato Chianese che il Cerci gestiva tutte le discariche. Traversa dunque era pienamente consapevole della irregolarità degli smaltimenti», scrivono.
segue: http://bit.ly/1bd0Zi0
Organismi direttivi di Legambiente
Mauro Albrizio
Espresso:
Legambiente: indovina con chi siamo in affari
Legambiente promuove imprese per ricavare biogas dai rifiuti. Ma sceglie un partner già coinvolto con i Casalesi. Ed è polemica
di Andrea Palladino e Nello Trocchia - 29 novembre 2013Ha l’odore acre del biogas la svolta i imprenditoriale di Legambiente, il colosso dell’associazionismo green italiano. Energia dai rifiuti, ricavata da impianti gestiti attraverso una rete di srl e spa, tutte concentrate sul business del futuro.Un percorso non sempre virtuoso, con soci industriali imbarazzanti, come è accaduto a Latina, terra che i collaboratori di giustizia definiscono “provincia di Casal di Principe”. Da qualche anno l’associazione ecologista ha deciso che nella partita dei rifiuti vuole giocare un ruolo non più da osservatore e di denuncia, come ha sempre fatto attraverso i rapporti annuali sulle ecomafie.
Con la società di consulenza AzzeroCO2 srl - costituita nel 2007 - sta promuovendo imprese in tutta Italia per la gestione diretta di impianti in grado di estrarre gas metano dai rifiuti urbani e industriali. Tecnologia con ricche commesse, grazie all’aumento della parte umida separata durante la raccolta differenziata. Far soldi nel mondo dei rifiuti vuol dire scegliere partner industriali navigati. Ed è qui che Legambiente è inciampata. In una delle joint venture della controllata AzzeroCO2 - la Recall Latina srl, costituita il 10 settembre scorso - si muove una vecchia conoscenza dell’associazione, la famiglia Traversa di Latina, da decenni attiva nel settore rifiuti, con una fitta rete di società, alcune in mano a fiduciarie.
Il capostipite Giuseppe - che ha passato il controllo dell’impero nel 2010 ai due figli - aveva già incontrato Legambiente nel corso di un processo conclusosi nel 1999 in primo grado. Nessun rapporto d’affari all’epoca: gli ambientalisti erano parte civile e l’imprenditore, con la sua Mad, era imputato per aver truffato diversi comuni laziali, sversando l’immondizia nelle discariche campane.
Processo finito con una condanna per Giuseppe Traversa, che all’epoca era in affari con i principali protagonisti degli sversamenti criminali nelle Terre dei fuochi. I giudici di primo grado evidenziavano i suoi stretti rapporti con gli emissari dei Casalesi: «Era perfettamente a conoscenza del settore dei rifiuti, delle persone che vi lavoravano anche legate alla criminalità organizzata e ciononostante ha preferito, pur di assicurasi i profitti previsti, continuare a operare in maniera illecita. Del resto lo stesso Traversa ammette di aver saputo dall’avvocato Chianese che il Cerci gestiva tutte le discariche. Traversa dunque era pienamente consapevole della irregolarità degli smaltimenti», scrivono.
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Da: PONTINIA ECOLOGIA E TERRITORIO - PONTINIA (LT) DALL'AMBIENTE, ALLA DIFESA DEI DIRITTI CIVILI E SOCIALI, DALLA POLITICA ALLA TECNICA
VENERDÌ 29 NOVEMBRE 2013
Affari in nome del biogas Legambiente e il numero due di Confindustria insieme per gli impianti
Le contestazioni sulle quote societarie di Recall che vuole costruire una centrale allo Scalo Latina Oggi 29 novembre 2013 DI GRAZIELLA DI MAMBRO
Nella battaglia tra chi è a favore e chi contro le centrali a biomasse spunta un tassello mancante che riguarda i rapporti tra una delle più importanti e accreditate associazioni ambientaliste e i costruttori delle centrali. Si tratta di Legambiente, da sempre favorevole a questa nuova modalità di produzione di energia, alternativa a quella più diffusa che sfrutta fonti esauribili. Solo che le teorie favorevoli al biogas, in grandissima espansione in provincia di Latina, dotata da anni di un piano energetico, sono diverse e proprio in queste settimane si sta consumando una polemica durissima tra i residenti nelle due aree interessate, Maenza e Borgo Bainsizza, e le società autorizzate alla costruzione. I Verdi, contrari e assai critici nei confronti del biogas e delle modalità con cui si arriva alle autorizzazioni che sono in molti casi piuttosto blande, sono andati a spulciare nella catena societaria che sta dietro la proprietà dell’impianto di Bainsizza che è stato realizzato dalla Agri Power, una centrale definita più volte «modello » da Legambiente. Ma l’associazione ambientalista, come risulta dalle visure della Camera di Commercio, ha quote di «AzzeroCO2» che, a sua volta, partecipa in Recall-Escolazio; quest’ultima è, appunto, collegata ad Agri Power che gestisce la contestata centrale a biogas di Bainsizza. In realtà alcuni controlli su quell’impianto non sono andati benissimo e sono tuttora in corso verifiche di Arpa Lazio. «Sembra evidente - dice Giorgio Libralato dei Verdi - che un giudizio di Legambiente sulla validità di questi impianti possa essere definito interessato. Legambiente in questo contesto è un’azienda che partecipa ai vantaggi economici ». Ma comunque il sodalizio commerciale prosegue e ingloba anche il numero due di Confindustria Latina, Francesco Traversa. Infatti è stata appena costituita una società che dovrà realizzare un altro impianto a biogas nell’area industriale di Latina Scalo. La società è stata iscritta in Camera di Commercio il 10 settembre 2013 e vi partecipano Esco Lazio, AzzeroCO2 (quella di Legambiente) e Mad Pontina srl di Francesco Traversa. Qualche giorno fa sempre a Latina si è tenuto un incontro sul futuro del biogas organizzato, tra gli altri, da Legambiente, e tra i relatori ci doveva essere Francesco Traversa che però ha disdetto all’ultimo minuto. Pare che l’assenza sia legata a pressioni che Legambiente nazionale avrebbe fatto dopo le polemiche sollevate dai Verdi proprio sugli affari comuni portati avanti da Legambiente con i costruttori di impianti come quello di Bainsizza. Francesco Traversa sarebbe dovuto diventare presidente di Confindustria Latina e fino alla fine ha combattuto una dura battaglia contro l’attuale presidente Paolo Marini. Tra i motivi che dividevano le due candidature l’adesione a Confindustria Lazio, cosa che adesso è diventata imminente. Traversa era contrario prima che le polemiche interne rientrassero. Al momento né la Regione Lazio né la Provincia di Latina possono dire di avere il controllo di cosa sta succedendo nella realizzazione degli impianti a biogas; quelli più piccoli vengono costruiti dopo una semplice comunicazione, gli altri in seguito a conferenze di servizi.
Nella battaglia tra chi è a favore e chi contro le centrali a biomasse spunta un tassello mancante che riguarda i rapporti tra una delle più importanti e accreditate associazioni ambientaliste e i costruttori delle centrali. Si tratta di Legambiente, da sempre favorevole a questa nuova modalità di produzione di energia, alternativa a quella più diffusa che sfrutta fonti esauribili. Solo che le teorie favorevoli al biogas, in grandissima espansione in provincia di Latina, dotata da anni di un piano energetico, sono diverse e proprio in queste settimane si sta consumando una polemica durissima tra i residenti nelle due aree interessate, Maenza e Borgo Bainsizza, e le società autorizzate alla costruzione. I Verdi, contrari e assai critici nei confronti del biogas e delle modalità con cui si arriva alle autorizzazioni che sono in molti casi piuttosto blande, sono andati a spulciare nella catena societaria che sta dietro la proprietà dell’impianto di Bainsizza che è stato realizzato dalla Agri Power, una centrale definita più volte «modello » da Legambiente. Ma l’associazione ambientalista, come risulta dalle visure della Camera di Commercio, ha quote di «AzzeroCO2» che, a sua volta, partecipa in Recall-Escolazio; quest’ultima è, appunto, collegata ad Agri Power che gestisce la contestata centrale a biogas di Bainsizza. In realtà alcuni controlli su quell’impianto non sono andati benissimo e sono tuttora in corso verifiche di Arpa Lazio. «Sembra evidente - dice Giorgio Libralato dei Verdi - che un giudizio di Legambiente sulla validità di questi impianti possa essere definito interessato. Legambiente in questo contesto è un’azienda che partecipa ai vantaggi economici ». Ma comunque il sodalizio commerciale prosegue e ingloba anche il numero due di Confindustria Latina, Francesco Traversa. Infatti è stata appena costituita una società che dovrà realizzare un altro impianto a biogas nell’area industriale di Latina Scalo. La società è stata iscritta in Camera di Commercio il 10 settembre 2013 e vi partecipano Esco Lazio, AzzeroCO2 (quella di Legambiente) e Mad Pontina srl di Francesco Traversa. Qualche giorno fa sempre a Latina si è tenuto un incontro sul futuro del biogas organizzato, tra gli altri, da Legambiente, e tra i relatori ci doveva essere Francesco Traversa che però ha disdetto all’ultimo minuto. Pare che l’assenza sia legata a pressioni che Legambiente nazionale avrebbe fatto dopo le polemiche sollevate dai Verdi proprio sugli affari comuni portati avanti da Legambiente con i costruttori di impianti come quello di Bainsizza. Francesco Traversa sarebbe dovuto diventare presidente di Confindustria Latina e fino alla fine ha combattuto una dura battaglia contro l’attuale presidente Paolo Marini. Tra i motivi che dividevano le due candidature l’adesione a Confindustria Lazio, cosa che adesso è diventata imminente. Traversa era contrario prima che le polemiche interne rientrassero. Al momento né la Regione Lazio né la Provincia di Latina possono dire di avere il controllo di cosa sta succedendo nella realizzazione degli impianti a biogas; quelli più piccoli vengono costruiti dopo una semplice comunicazione, gli altri in seguito a conferenze di servizi.
PUBBLICATO DA GIORGIO LIBRALATO A 18:38
Altre informazioni
AZZEROCO2 SRL
TIPOLOGIA
ECOLOGIA/AMBIENTE
INDIRIZZO
Via Genova, 23 - 00184 Roma
SITO AZIENDALE
http://www.azzeroco2.it
Responsabile Comunicazione
Organismi direttivi di Legambiente
Direttivo Nazionale
Mauro Albrizio
Francesca Aloisio
Simone Andreotti
Giuseppe Arnone
Cristiana Avenali
Nuccio Barillà
Piero Baronti
Michele Bertucco
Duccio Bianchi
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Alessandra Bonfanti
Assunta Brachetta
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