Canone Rai, Evitare il Pagamento Chiedendo l’Oscuramento delle Reti
Grazie alla sentenza della Commissione Tributaria Regionale del Lazio n° 597/2013, chiunque avesse fatto domanda di oscuramento delle reti e non avesse ricevuto nessuna risposta, non è tenuto a pagare la cartella esattoriale del Canone Rai.
Per disdire il Canone Rai bisogna garantire che gli apparecchi siano inutilizzabili o ceduti, è possibile disdirlo seguendo le procedure indicate nell’articolo che spiega nel dettaglio come fare per non pagare più il Canone Rai.
Seguita tutta la procedura, con ricevute alla mano e copie dei vari documenti di richiesta dell’oscuramento dei canali, il contribuente non è più tenuto a pagare il canone anche se dall’ente di radiocomunicazionenon si è ricevuta risposta o non siano intervenuti a sigillare gli apparecchi televisivi.
È nulla la cartella di pagamento del canone Rai se il contribuente ha presentato denuncia di oscuramento delle reti e l’amministrazione non gli ha fornito alcuna risposta, e l’eventuale cartella di pagamento che si potrebbe ricevere per omissione di pagamento del canone Rai sarà debitamente annullata.
Il tutto anche se il contribuente non ha i sigilli, ovviamente, e continua ad usufruire dei servizi radiotelevisivi.
Quindi per non pagare i canone Rai è sufficiente presentare la richiesta, come descritto e tenere tutta la documentazione che attesta l’avvenuta richiesta.
E' importante che leggiate l'articolo di WORKY.BIZ a cui rimanda il link come fare per non pagare più il Canone Rai, dopo di che vi propongo alcuni spunti di riflessione, in parte già pubblicati in passato su questo blog (per leggerli basta cliccare sulle etichette TV oppure Tasse e cittadino in fondo al post).
Con questa mania di chiamarlo "Canone TV" si induce il cittadino in errore in quanto trattasi di Imposta sul possesso dell'apparecchio televisivo che incassa l'URAR.
Tutta la farraginosa procedura che viene descritta nell'articolo "Come fare per non pagare più il canone RAI" è superata dalla Diretta in streaming che si può tranquillamente seguire sul monitor dei nostri PC, ed aggiungo molto meglio dei normali televisori che, posso affermare con prova, non in tutti i luoghi riescono a ricevere tutte le reti RAI a causa dell'imperfetta e variabile emissione RAI nei vari luoghi della Penisola.
Ne discende la seguente riflessione che si può porre sul piano legale: perché chi possiede un televisore deve pagare tale imposta e chi NON lo possiede ma può seguire ugualmente le emissioni RAI sul PC non la paga?
Il punto legale è questo: può seguire, ma non è detto che lo faccia solo perché possiede un PC!! Dunque l'idea peregrina di qualcuno che voleva mettere l'Imposta anche sui PC è assolutamente inaccettabile.
Tutti o quasi possiedono un PC per poter lavorare ed altro, dunque sarebbe una Imposta sul lavoro, lo studio ecc..
Il possesso del televisore e la procedura di sigillarlo, qualora non si voglia più soggiacere a tale Imposta, si rivela addirittura come una "violenza privata", una lesione del diritto individuale come sancito dalla nostra Carta Costituzionale:
Art. 13.
La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'Autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
Art. 14.
Il domicilio è inviolabile.
Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale.
Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali.
Appunto: leggi speciali, e la legge che ha stabilito questa imposta è il R.D.L. 21 febbraio 1938, n. 246 art. 1, in materia di "Disciplina degli abbonamenti alle radioaudizioni":
« Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto.
Si vede bene dunque che tali disposizioni sono superate dalla realtà tecnologica che si è andata creando e debbono essere riviste, altrimenti quel "atti od adattabili alla ricezione" comporterebbe l'obbligo di pagare l'imposta anche a chi possiede un PC!!
Cosa impensabile proprio per le considerazioni sopra esposte.
Viviamo con Leggi emesse dal Re, vi rendete conto?
Leggi superate dalla realtà oggettiva, che confliggono con altri diritti del cittadino, mentre un Parlamento costoso e paralizzato dai conflitti di parte non si dimostra in grado di abrogarle ed attualizzarle al fine del rispetto del cittadino e di un miglioramento della qualità della vita dell'italiano medio oppresso e sofferente a causa di uno Stato che non garantisce più nemmeno i più elementari diritti.
Inutile ricordare che, a proposito di diritti violati, il televisore serve per poter vedere DVD e cassette VHF e VIDEO 8, se si possiedono apparecchi lettori di tali prodotti ad esso collegati. Sigillando il televisore si impedisce l'uso anche di tali dispositivi privati e il consumo dei prodotti dell'ingegno.